XXIX TEMPO ORDINARIO Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Parola del Signore
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In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?».
Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
E’ un quesito-tranello quello che viene sottoposto al Maestro perché se la risposta è positiva è pretesto, per questi custodi della Legge, per accusarlo di tradire il rapporto con Dio, dall’altro lato un’affermazione negativa avrebbe spinto gli erodiani di accusarlo di essere un oppositore di Roma. Utilizzano una sorta di captatio benevolentiae, ovvero un elogio, per cercare, dando autorevolezza al suo insegnamento, di metterne in evidenza la pericolosità del suo discorso.
Gesù, però, li smaschera, chiedendo quaI’è l’ effige sulla moneta.. In Italia la risposta di Gesù è stata utilizzata dai laicisti per dire che vi è una distinzione tra potere politico e religioso. Risposta insufficiente: a Dio apparteniamo tutti noi. Cesare anche Lui è creato a immagine e somiglianza del Creatore non può essere adorato, ma a Lui spetta il compito di gestire e quindi la sua funzione non viene sconosciuta, ma anche Lui come tutti i figli deve governare nel rispetto di un’etica.

Dopo le tre parabole sull’accoglienza e il rifiuto di Gesù, il Vangelo di Matteo ci propone una serie di dispute in cui farisei, sadducei ed erodiani sottopongono al maestro alcune delle questioni più scottanti del momento. Ovvio: a nessuno interessa il suo parere, vogliono solo trovare un pretesto per incastrarlo.

Ma la risposta di Gesù è completamente inattesa e disarmante. Il Rabbí evita brillantemente di scivolare nelle pieghe del tranello, supera la logica dello schieramento e porta i suoi interlocutori a guardare il problema da un altro punto di vista.
Cesare ha autorità sulla moneta, perché sulla moneta è impressa la sua immagine. Ma Dio ha autorità sull’uomo, perché l’uomo – ogni uomo – è creato a sua immagine. Il potere del sovrano, l’autorità del Cesare di turno, è limitata alla circonferenza della moneta, ma il primato di Dio nella vita del credente è un principio assoluto. Gesù dice che bisogna dare a Dio quello che è di Dio, e tutto è Dio! Viviamo cosí distratti e addormentati che non ce ne rendiamo nemmeno piú conto che tutto è di Dio, che ogni respiro e sorriso, ogni palpito e silenzio, ogni musica e colore sono suoi. Tutto è di Dio, perché Dio è tutto.

Stiamo quindi attenti, anche noi, a dare a Dio il posto che gli compete e gli appartiene e preghiamo anche per chi ha responsabilità del governo della cosa pubblica e sappiano riconoscere a Dio il suo posto.

Don Qy, diacdon

Monastero Matris Domini Lectio “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a  Dio quello che è di Dio.” – #InCammino

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