XX Domenica ordinario anno C – meditazione- Una fede divisiva?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
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Gesù parla di un fuoco che è venuto a portare, ma qual è questo fuoco? È il fuoco del Vangelo, dell’amore che il discepolo è chiamato a vivere.
Ma è proprio così? Oppure noi cristiani più che sentire il fuoco dell’amore di Dio, che Gesù ci ha fatto conoscere in quel battesimo di cui parla, che è quello della sua Passione-Morte-Risurrezione ci siamo spenti, annaffiati dalle seduzioni di una vita che poi non è molto dissimile da quelli che non credono, da quelli che riducono la fede ad un tran tran di alcune pratiche religiose, e ci sentiamo a posto.
Ci sentiamo ardere il cuore quando ascoltiamo l’annuncio del Vangelo oppure…

A Natale sentiamo: “Pace in terra”, in ogni Eucaristia sentiamo ripetere: “Vi lascio la mia pace, vi do la mia pace”. Ma allora, Signore, cosa vuoi dirci oggi?
Le tue parole sono forti: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione.”.

Un commentatore ha scritto: “Tutte le affermazioni di Gesù (sulla pace) sono vere. Egli è il grande costruttore della pace, e ci chiama tutti a costruirla con Lui. Ma attenzione. La pace di Gesù non è il quieto vivere nel benessere materiale, non è la tranquillità del disimpegno, non è la comoda accettazione dell’ingiustizia, della prepotenza e dei vizi che degradano la vita umana. La pace che Cristo ci porta non è la resa al male. La pace che ci porta Gesù è il frutto di una continua e aspra lotta contro il male che cerca di crescere in noi e accanto a noi. La pace che ci porta Gesù è la serenità che nasce dal sapersi nelle mani di Dio, in amicizia con Lui e con i nostri fratelli”

L’ annuncio di Gesù è, però, oggi come in altri tempi, motivo di contestazione e ai suoi discepoli può accadere, e tuttora accade di essere trattati come il profeta Geremia, questo perché l’uomo, il mondo non è alla ricerca della verità, ma della verità che fa comodo a lui.

Un esempio! Quello sulla famiglia! Dite, diciamo che la famiglia è basata sull’ unione di un uomo e una donna che accettano di essere padri e madri nell’ accoglienza dei figli ed educandoli per prepararli a vivere la grande avventura della loro vita e vedete quante ve ne dicono! Oscurantisti, fuori dal mondo, non aperti al nuovo che viene avanti.
Ma questa è la verità! I figli, anche se oggi accade, non possono essere costruiti in laboratorio, ma devono essere un dono d’amore fra due individui deversi e complementari così come la natura ci insegna, ma noi credenti diciamo come ci insegna Dio sulla famiglia.
Non cerchiamo, quindi di ritagliarci la fede a nostra misura e piacimento e guardiamo ai santi che spesso si sono sentiti anche loro incompresi e hanno dovuto affrontare difficoltà e incomprensioni e ai tanti martiri che ci sono stati in questi più di 2000 anni di storia, assieme anche ad errori commessi da uomini di Chiesa. Certamente essere cristiani veri e autentici non è stato facile dall’ inizio, come non lo è neppure ai nostri giorni, ma un tempo le persone avevano più pace, più forza per affrontare le difficoltà quotidiane, ma questo perchè nel loro cuore c’era Dio.

Teniamo, quindi, accesa la lampada della fede e alimentiamola con la preghiera e con la Parola di Dio.

Deo gratias,qydiacdon

 

Quadrotti: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra

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