Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore
____________________________________
Proviamo a chiederci, e pensiamo alla risposta, perché Gesù è venuto? Certo per salvarci, ma vi è anche qualcosa di ulteriore, per indicarci come vivere e una via da seguire. Un ragazzino alla vigilia della sua prima comunione alla domanda a chi vorresti assomigliare rispose: “ Vorrei seguire l’ esempio di Gesù”.
Oggi nel Vangelo Gesù ci dice: “ Imparate da me che sono mite e umile di cuore”.
“ Quando il Signore, nel sermone del monte, proclama “beati” i mansueti, non intende parlare di persone deboli né di quelli che vivono in una sottomissione servile.
Un figlio di Dio “mansueto” può sopportare malvagità e durezza, senza vendicarsi, perché sa di essere sostenuto da Dio che gli dà la forza per mantenere questo atteggiamento di vero discepolo di Gesù.
Il Signore Gesù era “mansueto”. Solo seguendolo possiamo imparare ad avere un animo mite. Quando ci troviamo in uno stato d’irritazione per colpa degli altri, dobbiamo gridare a lui: “Signore, dammi di manifestare ora i tuoi sentimenti”. ( Gesù ti ama)
La mitezza è la caratteristica di una persona che ha carattere dolce e umano, disposto alla pazienza e all’indulgenza.
Oggi nel nostro tempo che per certi aspetti è così violento la mitezza può essere scambiata con debolezza, in realtà è una vera e propria forza dirompente che può lasciare senza parole i nostri interlocutori o adirarli.
A proposito della mitezza del cuore voglio narrarvi un episodio che racconta la famosa scrittrice Pearl Buck.
Era un giorno d’inverno e stava nevicando. Un ragazzo di nome Gianni stava osservando i passanti. Ad un certo momento, da due direzioni opposte, arrivarono due ragazzi in bicicletta. Lavoravano in un ristorante e portavano delle ceste pieni di alimenti. Improvvisamente si urtarono e tutti e due caddero dalle biciclette e il contenuto delle ceste si sparse per l strada. Gianni si aspettava che i due ragazzi si mettessero a litigare, magari anche si picchiassero, ma tutti e due dissero:” Scusa è stata colpa mia” e poi si inginocchiarono per raccogliere quello che era caduto. Gianni restò colpito dalla loro calma e gentilezza.
Imparate da me che sono mite e umile di cuore. (Vangelo)
Oggi, durante la Messa, specialmente quando riceveremo la S. Comunione preghiamo: Gesù mite e umile di cuore, fa’ che il mio cuore sia simile al tuo!
Deo gratias, qydiacdon