Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore
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Se dovessi dare un titolo alla mia meditazione di oggi, prendendo spunto dalla prima lettura e dal Vangelo, metterei: persecuzione e non avere paura. La persecuzione a cui è sottoposto il profeta Geremia, nello stesso tempo Gesù nel Vangelo ci chiede di non avere paura. Oggi non è facile essere testimoni del Vangelo ed è facile essere additati come creduloni, bigotti, o, peggio ancora, come poveretti che credono ancora in quello che dicono i preti.
Di fronte a questo Gesù ci chiede di non avere paura.
Ma quali paure?
Una è quella delle tante troppe volte incoerenze anche all’ interno della stessa Chiesa e temiamo questo giudizio, dimenticando che la Chiesa è costituita da persone, che sono quello che sono e che Dio solo vede dove là nessun’altro può vedere, sapendo in modo autentico quello che siamo.
Un’ altra paura è quello nei confronti di coloro che possono infierire su di noi fino ad ucciderci. Un commentatore ha scritto: “ Coloro che ci sfiniscono, che pretendono (dalla linea, alla bellezza, al carattere) e ci consegnano al tribunale degli altri, magari sui social e tutti giudicano tutti. Il rischio, dice Gesù, è di concentrarci tanto su questi giudizi da dimenticarci che abbiamo un anima, dono di Dio.”
Terza paura disistima di se, timore di non valere, di non essere amati e benvoluti, di essere magari sbagliati, inutili.
Quale rimedio?
La meditazione sui passeri. Non contano niente nella grande economia, eppure Dio ha cura di loro. Dio ci conosce e ci protegge, e non vuole che ci lasciamo travolgere dalla paura.
“E se anche il passero cade dal nido delle sue mani, Dio è pronto a riprenderlo e ad accudirlo. Io valgo. Valgo più di molti passeri, dice il Signore.
Dio ci ama, perciò siamo liberi, anche di cedere alla paura, al giudizio, anche di lasciar appassire l’anima.
Dio non vuole le guerre, i morti per fame, l’egoismo delle nazioni, l’arroganza e la violenza. Ci ha creati liberi per fiorire, non per tagliare le radici di chi ci sta accanto.
Dio non vuole che ci distruggiamo.”
Deo gratias qydiacdon