Vogliamo vedere, Signore, il Bambino
deposto nella paglia e riconoscere in lui
il tuo Figlio fatto uomo.
Vogliamo contemplare nella sua fragilità,
nella sua debolezza disarmante
il tuo amore smisurato
e lasciarci afferrare dalla dolcezza
del suo sguardo limpido ed innocente.
Vogliamo lasciarci toccare dalle sue braccia
aperte per accogliere tutti, proprio tutti,
braccia che resteranno sempre spalancate,
fino in fondo, inchiodate ad una croce.
Vogliamo intendere le parole
che portano il lieto annuncio
e strappano ognuno alla sua solitudine,
alla sua angoscia e alla sua disperazione,
e restituiscono speranza e pace
a chi ha sbagliato,
a chi si è allontanato,
a chi oggi si ritrova
con la sua miseria e la sua pena,
con la sua nostalgia e il suo bisogno
di perdono e di tenerezza.
Vogliamo stupirci ancora una volta
del tuo amore smisurato,
della tua misericordia senza limiti.
( R. Laurita in servizio della Parola)