“ Mi trovavo in un ambiente aperto e spazioso senza alcun rapporto con luoghi naturali e terreni. Stavo sollevata nell’ aria e potevo vedere, ai miei piedi in basso, il mondo avvolto nella notte e molte immagini che emanava. Nello spazio vidi apparire Cori di spiriti, fui circondata da loro. Non erano veri e propri Santi ma sembravano essere anime oranti. Esse accettavano preghiere, pregavano, vegliavano, supplicavano rivolte ai Cori delle regioni più elevate i quali, in seguito a queste suppliche, inviavano aiuto e comparivano alla luce. Questi ultimi erano i Santi. Le anime che mi attorniavano erano quelle che supplicavano l’ intervento del Signore per tutti i peccati della terra.
Ogni particolare condizione sulla terra sembrava avere le sue anime oranti. Tutto quello che mi circondava si mutava in una profonda armonia. Io pregavo per le mille necessità emergenti, e Dio inviava per queste il suo soccorso attraverso i suoi Santi.
Vidi moribondi, impenitenti pentirsi e convertirsi per mezzo delle preghiere e ricevere il Sacramento; e persone cadere pericolosamente nell’ acqua e salvarsi con la preghiera.
Tutto sarebbe impossibile senza di essa. Con la preghiera e l’ ammirazione della Giustizia Divina si può strappar via la singola perdizione, come il lavoro di una vanga strappa via l’ erbaccia”. (…)
La mia guida mi esortò di nuovo di supplicare i miei conoscenti a pregare e ad unirsi a me per la conversione dei peccatori, e in modo particolare per la fede e la compattezza del sacerdozio, perché si prepara un tempo difficile. La confusione diventerà sempre più grande” …
Tratto da: Il fiore azzurro della fede- V. Noia, ed. Il Segno