O Gesù che soffri!
Fa’ che oggi e ogni giorno io sappia vederti
nella persona dei malati,
e che offrendo loro le mie cure serva Te.
Fa’ che, anche se nascosto sotto le sembianze poco attraenti
dell’ira, del crimine o della demenza,
sappia riconoscerti e dire:
“Gesù che soffri, quanto è dolce servirti.
Dammi, Signore, questa visione di fede
e il mio lavoro non sarà mai monotono.
Troverò la gioia cullando
le piccole velleità e i desideri
di tutti i poveri che soffrono.
Caro malato, mi risulti ancor più caro
perché rappresenti Cristo.
Che privilegio mi viene concesso
per il fatto di potermi occupare di te!
O Dio! Visto che Tu sei Gesù che soffre,
degnati di essere per me anche
un Gesù paziente, indulgente nei confronti delle mie mancanze,
che non guarda altro che le mie intenzioni,
che sono amarti e servirti nella persona
di ciascuno dei tuoi figli sofferenti.
Signore, aumenta la mia fede.
Benedici i miei sforzi e il mio lavoro,
ora e sempre”.
[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti] in ALETEIA