Angoscia, paura, ansia: decisamente, Signore, questo Avvento non comincia all’insegna della tranquillità. Tu evochi per noi le reazioni spontanee di chi si trova davanti a sconvolgimenti e perturbazioni che investono cielo e terra. Non lo fai per gettarci nel terrore: vuoi piuttosto aiutarci a leggere quanto avviene nel profondo della storia e a scegliere gli atteggiamenti più saggi.
Tu ci chiedi di stare attenti, di tenere gli occhi bene aperti per cogliere i segni e non lasciarci prendere alla sprovvista: la posta in gioco è troppo alta, è un momento decisivo per ognuno di noi. Tu ci domandi di liberarci in modo deciso e senza rimpianti di tutto ciò che appesantisce il nostro andare, di tutto ciò che distrae il nostro cuore, di tutto ciò che offusca la nostra intelligenza. Tu non puoi sopportare che, afferrati dagli affanni, perdiamo di vista quello che conta veramente.
Tu ci inviti a vegliare e a pregare perché il nostro spirito rimanga desto, per non mancare all’appuntamento con il tuo ritorno glorioso. E’ questo, infatti, l’unico modo per trovare la forza necessaria, per mantenersi fedeli nella prova e trovare la pienezza della vita.
R. Laurita