L’Università di Bologna si doterà entro un anno di uno sportello LGBT, uno spazio informativo destinato a gay, lesbiche, bisex, transessuali, queer, etc. E’ la terza università, dopo quella di Napoli e Cagliari, ad istituire un servizio simile.
Elena Luppi, delegata alle Pari opportunità dell’Alma Mater spiega: «Inizieremo su Bologna e auspicabilmente lo allargheremo agli altri campus di Ateneo della regione. Progetto Prisma e Arcigay ci hanno presentato la richiesta di recente, dopo l’estate. Per questo abbiamo attivato subito un gruppo di studenti e personale tecnico-amministrativo che ci sta aiutando a dare forma adeguata al progetto da portare agli organi di Ateneo».
E così prosegue il progetto di omosessualizzazione dell’ateneo che qualche mese fa lanciò l’idea del doppio libretto trans, già presente in altri atenei di Italia. Perché, volendo tutelare le minoranze, l’università non istituisce anche uno sportello cattolico per gli studenti cattolici?
L’Osservatorio sul Gender de LaNuovaBQ