In Spagna, oltre 300 mila persone seguono ogni domenica in tv la S. Messa, trasmessa dall’emittente pubblica La 2 (6,6% dello share, ben superiore allo share medio nella medesima fascia oraria, pari al 2,6%). Lo scorso 5 marzo l’audience raggiunse addirittura quota 327 mila. Non solo: da 50 a 60 mila persone seguono la S. Messa quotidiana su 13Tv.
Eppure la coalizione socialcomunista Unidos Podemos non ne vuol più sapere di questa programmazione così “confessionale”; per questo, ha presentato al Congresso dei Deputati un progetto di legge, con cui pretende che la Rte-Radio Televisión Española,– semplicemente – la abolisca: «Una tv pubblica non è il luogo più opportuno per i riti religiosi», si legge nel testo, che propone, riscaldato, il solito minestrone sociologico: «In Spagna – si legge – vivono persone di diverse ideologie e fedi religiose: cattolici, musulmani, evangelici, ortodossi, atei, agnostici e giudei».
In realtà, la fede non è un fenomeno “di nicchia”: il Centro de Investigaciones Sociológicas ha valutato, lo scorso febbraio, come il 70,2% della popolazione iberica si dichiari Cattolico, mentre il 15% non professi alcuna religione. Seguendo il provocatorio criterio della Sinistra, son molti di meno gli appassionati di sport (solo il 22% lo ritiene un passatempo abituale, il 46% ha dichiarato di accontentarsi di risultati e cronache). Allora perché non chiedere anche l’abolizione dello sport dai palinsesti televisivi?
L’organizzazione Religión en Libertad ha denunciato questo nuovo, feroce attentato cristianofobico. Anche la Conferenza episcopale spagnola si è espressa: per bocca del Vicesegretario per gli Affari Economici, dott. Fernando Giménez Barriocanal, ha dichiarato lo scorso 8 marzo alla trasmissione Herrera en Cope, che eliminare la S. Messa dal palinsesto televisivo corrisponderebbe a «proibire il diritto alla libertà religiosa, riconosciuto dalla Costituzione. Per quale motivo impedire a migliaia di persone, impossibilitate a recarsi in chiesa di persona, di poter seguire la celebrazione eucaristica almeno in televisione?». Già, per quale motivo?
M. F. in Corrispondenza Romana