Iniziamo un nuovo mese. Questo mese si apre con due momenti, due celebrazioni particolari, quella di tutti i santi, che celebriamo oggi e quella della Commemorazione di tutti i fedeli defunti, domani.
La commemorazione dei Santi non solo per invocare la loro protezione in un momento così particolare come quello che stiamo vivendo, ma che dovrebbe essere, per noi una contemplazione di ciò che ognuno di noi è chiamato ad essere per dono di Dio, Lui che è il tre volte santo, meta e dono nello stesso tempo.
Siamo, quindi invitati a contemplare “il cielo”, il mistero di Dio, mentre siamo ancora dei viandanti in viaggio verso la vita eterna, e noi cristiani dovremmo essere portatori di questa realtà che ci è stata rivelata in cui tanti si lasciano sopraffare dalla paura di qualcosa di ignoto, che anche la scienza non conosce, che pure accompagna i nostri giorni.
Ma chi sono i santi?
Bernanos diceva: “I santi sono coloro che hanno il genio dell’amore” Cioè di percorrere quella via che Gesù ha tracciato, quella delle Beatitudine che sono un cammino di crescita graduale per rispecchiare in noi l’ agire di Gesù.
L’ immagine della prima lettura. “Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello». Bene, per il nostro Battesimo noi facciamo parte di questa moltitudine e la nostra vita diventa questa avventura e questo cammino avvincente, anche se a volte o spesso non è così facile percorrere. Il vangelo con le Beatitudini dipinge l’immagine di ciò che dovrebbe essere il cristiano mettendo assieme, come in un puzzle il volto di Cristo, quel volto nel quale noi dovremmo rispecchiarci.
Noi pensiamo spesso che la santità sia per supereroi e che sia qualcosa che non possa riguardare la nostra vita. Una meta irraggiungibile per pochi eletti.
Non è così! Nel rito del battesimo ci sono le invocazioni dei santi al termine della preghiera dei fedeli che ci ricorda che tutti alla santità siamo chiamati, certo con modalità diverse. Vi è quella dei santi che sono stati canonizzati e che veneriamo, ma ve ne è anche una più vicina alla nostra esperienza quotidiana e che io la paragono come all’ immagine del DNA, del genoma umano. Una spirale in cui vita quotidiana e fede si intrecciano in un tutt’ uno inscindibile. Questa santità, silenziosa, è più consistente e diffusa da quello che potrebbe apparire a prima vista. Uomini e donne diversi di condizione, ma anche di cultura che praticano la compassione, la condivisione, la mitezza e si impegnano per la giustizia e la pace non in modo violento.
Perché questo accada dobbiamo specchiarci in Gesù, nelle sue parole, nelle sue scelte, nella sua vita, nella sua passione, morte e risurrezione. Se noi faremo questo con coerenza e perseveranza con quella fortezza che viene in noi dalla certezza della fede le potenze che insidiano la vita degli uomini, quelle del mondo, per intenderci, non potranno avere il sopravvento, per questo noi cristiani abbiamo la grande responsabilità di mostrare al mondo il cammino di santità a cui siamo chiamati e che stiamo percorrendo.
Chiediamo in questa festa l’intercessione dei santi. Che lo hanno percorso, di prenderci per mano e di guidarci.
Deo gratias, qydiacdon