“Non voi avete scelto me , ma Io ho scelto voi” – Gv 15,16.

Mi è sempre sembrata strana questa tua frase, Signore. Valeva per i tuoi apostoli, ma deve valere anche per noi? Oggi noi cristiani siamo sempre di meno, sempre meno convinti, sempre meno fedeli. Oggi siamo costretti a marciare contro corrente, a passare per bigotti e retrogradi, a essere considerati gli ultimi fessi e creduloni. E quel che è peggio, dalla politica siamo considerati bagaglio di voti, da conquistare con qualche sdolcinato contentino, mentre dall’ interno le spinte al rafforzamento dell’ identità diventano alibi per intolleranze, arroccamenti e chiusure mentali. Siamo noi ad averti scelto ed a prezzo sempre più alto!

Sei deluso, mio caro. Non è mai stato facile, ma per portare frutto occorre passare dalla morte del seme, dall’ appassimento del fiore. Attorno a te c’è, però, chi non desterà mai la meraviglia di una corolla rigogliosa, chi non gusterà mai il sapore della polpa prelibata, chi non diventerà seme perché nuova vita sgorghi da lui. Il cristiano  ha tutte queste possibilità, tra ombre e pieno sole, tra inverni e primavere, tra gioie e dolori. L’adesione al cristianesimo è una tua scelta, poter vivere da cristiano è un dono.

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Da: Abbiate sale in voi stessi –S. Messina, P. Raimondo; ed. Effatà

 

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