Vi propongo questa intervista del 30 novembre 2015 di Andrea De Angelis a Mario Adinolfi, giornalista e direttore del quotidiano: La Croce. ( fonte CitizenGO).
Dopo le polemiche per i canti natalizi a scuola, il preside Marco Parma si è detto pronto a rimettere il mandato di reggente, ma limitatamente alla scuola primaria dell’istituto comprensivo Garofani di Rozzano. Il preside aveva fatto infuriare alcuni genitori per la decisione di evitare festeggiamenti natalizi presa nell’intento di non turbare gli alunni di altre fedi religiose. Un caso che ben presto è diventato politico. IntelligoNews ne ha parlato con Mario Adinolfi, direttore de La Croce Quotidiano…
Lascia il preside, ma continuano le polemiche. Una vittoria di chi aveva puntato il dito contro questa decisione?
«Non è il primo caso, ci sono dei precedenti che ho già denunciato sul mio quotidiano e ce ne sono altri in corsi, basti pensare all’asilo di Fonte Nuova. Qui abbiamo un presepe senza Gesù bambino, con i re Magi trasformati in migranti…».
Gesù per primo era un migrante…
«Gesù era Gesù, giocare al politically correct sulle cose sacre di un Paese è una cosa insopportabile, quando ci dicono che la scuola è laica e lo Stato è laico, in realtà questa affermazione va tradotta con la scuola è atea, lo Stato è ateo. Un equivoco che va impedito, rotto immediatamente. La laicità la difendo io per primo, ma non è ateismo, non è ideologia. Non è la cancellazione di una radice, la violenza di immaginare le vacanze di Natale senza il Natale».
Rifat Aripen, coordinatore delle associazioni islamiche nel Lazio, in un’intervista a La Stampa ha detto che è sbagliato questo tipo di divieto nelle scuole, aggiungendo in Bangladesh, suo Paese, il 90% della popolazione è musulmana, ma il 25 dicembre è comunque festa nazionale.
«Infatti l’appiglio usato del rispetto della sensibilità islamica è un banalissimo ed evidente pretesto, non un dato reale. Qualsiasi genitore islamico intervistato davanti alla scuola di Rozzano ha affermato che per loro non era un problema la festa del Natale. La cosa interessante è che la festa era sostituita da una festa d’inverno da tenere il 21 gennaio, un classico della ritualità pagana. Pensiamo ad Halloween. Un’operazione fatta in nome dell’ideologia anticristiana».
Salvini ha detto che questi presidi andrebbero licenziati. Un’esagerazione o condivide il suo pensiero?
«Io non auguro il male a nessuna persona, dunque non vedrei il licenziamento. Però dal punto di vista delle autorità scolastiche, assumerei questi casi come elementi emblematici e mi auguro un intervento chiarificatore del ministro Giannini in termini definitivi».
Un intervento di che tipo?
«Un intervento sul rispetto che si deve alla festività del Natale, agli elementi religiosi cristiani come tessuto della nostra tradizione culturale nella scuola italiana. Lo ripeto: la scuola italiana è laica, non è atea. Dobbiamo sottolineare con evidente nettezza questo elemento».