“Gli elementi essenziali della devozione al Cuore di Cristo appartengono in modo permanente alla spiritualità della Chiesa, lungo tutta la sua storia. Perché fin dall’inizio, la Chiesa alzò il suo sguardo al Cuore di Cristo trafitto sulla croce… Sulle rovine accumulate dall’odio e dalla violenza potrà essere costruita la civiltà dell’amore tanto desiderata, il Regno del Cuore di Cristo!”.[Giovanni Paolo II, Messaggio ai Gesuiti, 5 ottobre 1986]
La devozione al Sacro cuore ha fondamenti biblici e patristici indiscussi. Essa si avvia, in quanto tale, a partire dalla fine del Medio Evo, in modo particolare dalla mistica tedesca con Matilde di Magdeburgo e S. Gertrude di Hefta (seconda metà del XIII secolo) e si precisa meglio con Santa Margherita Maria Alacoque (1647-1690), che è detta la “messaggera del Sacro Cuore.” Suora dell’ordine della Visitazione – ordine fondato da S. Francesco di Sales e dalla baronessa S. Giovanna di Chantal -, ha sin dal 1673 una serie di apparizioni del Cuore di Gesù: “Il Divino Cuore mi fu presentato come in un trono di fiamme, più sfolgorante di un sole e trasparente come un cristallo, con la piaga adorabile; esso era circondato da una corona di spine e sormontato da una Croce.”
Si può dire che fu S. Francesco di Sales l’ iniziatore moderno della devozione al Sacro Cuore. Egli dice: “la storia del mondo appare come “storia d’amore” da scoprire nel cuore di Gesù.
“Stabilirò la mia dimora nella fornace di amore, nel cuore trafitto per me. Presso questo focolare ardente sentirò rianimarsi nelle mie viscere la fiamma d’amore finora così languente. Ah! Signore ,il vostro cuore è la vera Gerusalemme; permettetemi di sceglierlo per sempre come luogo del mio riposo…”.[“Il trattato dell’amor di Dio – Teotimo].
Il culto di adorazione si rivolge al Cuore del Redentore non solo in senso fisico, ma, andando oltre, come simbolo dell’amore che Cristo ha recato e mostrato agli uomini. In questo senso richiama la donazione piena, totale e radicale che Gesù fa di se stesso liberamente che culmina nel sacrificio della Croce e nel suo cuore trafitto dalla lancia del centurione.
“ Ecco il cuore che tanto ha amato gli uomini ed è da loro così poco riamato”.
La donazione che Cristo fa di sé, si perpetua nel tempo della Chiesa e nella storia dell’ uomo attraverso
l’ Eucaristia e la sua misericordia nella promessa che viene fatta a S. Margherita Alacoque.
“Io prometto nell’eccesso della misericordia del mio Cuore che il mio amore onnipotente concederà a tutti quelli che si comunicheranno il primo venerdì del mese per nove mesi consecutivi la grazia della penitenza finale. Essi non moriranno in mia disgrazia, né senza ricevere i Sacramenti, e il mio Cuore sarà loro rifugio sicuro in quell’ora estrema.” ( Una delle dodici promesse)
Non è un caso che le apparizioni a santa Margherita Maria si situino nel momento cruciale di affermazione del mondo moderno e che il simbolo del sacro Cuore sia apparso sempre come il più caratteristico in tutti i movimenti di resistenza alle correnti anticristiane della modernità. Anche oggi le correnti anticristiane intensificano di più la loro lotta e lo “spirito del mondo” sembra entrare prepotentemente anche
all’ interno della Chiesa stessa. É necessario, quindi, intensificare la nostra preghiera al Cuore Santo di Gesù, pregando in modo particolare per i sacerdoti, che proprio in questa giornata celebreranno il Giubileo in quest’ anno, (2016), dedicato alla Misericordia, perché non si perdano inseguendo lo “spirito del mondo”, affinché siano sempre più espressione autentica dal confessionale, all’ altare, alla testimonianza di vita dell’ amore che scaturisce dal Cuore di Gesù.
Le dodici promesse
1. Darò loro (alle persone devote del mio Cuore) tutte le grazie necessarie al loro stato.
2. Metterò la pace nelle loro famiglie.
3. Le consolerò in tutte le loro afflizioni.
4. Sarò il loro rifugio in vita e soprattutto nella loro morte.
5. Benedirò le loro imprese.
6. I peccatori troveranno misericordia.
7. I tiepidi diventeranno ferventi.
8. I ferventi saliranno presto a grande perfezione.
9. Benedirò il luogo dove l’immagine del mio Cuore sarà esposta e onorata.
10. Darò loro le grazie di toccare i cuori più duri.
11. Le persone che propagano questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non sarà mai cancellato.
12. Io prometto nell’eccesso grande di misericordia del mio Cuore che il suo amore onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno il primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale e non morranno in mia disgrazia né senza ricevere i sacramenti e il mio Cuore sarà per essi un asilo sicuro negli ultimi momenti.
In un mondo assetato di amore, anche se non è pienamente consapevole, il Cuore di Cristo diventa ancora modello proponibile!!
(dqy)