Tu il Messia vai a una festa di nozze. Tu ti fermi e condividere la gioia di due sposi. Tu perdi tempo, seduto a mensa, con la gente del posto e dei tuoi discepoli. Tu esprimi l’ allegria di quel giorno, danzando forse assieme agli altri per celebrare Dio e la forza dell’amore che sfida il tempo. E’ bello vederti così, Gesù di Nazareth. E’ bello scorgere sul tuo volto e nei tuoi gesti la gioia che abita uomini e donne, riuniti assieme, per un rito di matrimonio. Perché tu non sei un profeta arcigno, che legge con severità ogni evento della storia e richiama continuamente all’impegno.
E non sei neppure il capo ossessionato dal suo progetto, preoccupato di spendere le sue energie per dare vita a un movimento, per incitare i suoi seguaci. Non sei l’ uomo Dio che segna la sua presenza con gesti ieratici di chi è staccato dal mondo.
Tu sei a tuo agio a questa festa di nozze. Semplice! Perché sei tu lo Sposo! Tu sei venuto a far sì che la gioia di questo giorno non sia interrotta dalla mancanza di vino. Tu sei venuto a cambiare ogni volta la nostra acqua scipita, la nostra acqua amara di dolore e di pena, la nostra acqua salata di dolore e di lacrime, nel vino della gioia, nel sangue dell’ alleanza, nell’ allegria di una comunione nuova.
R. Laurita