*Lo scompartimento ( racconto per la quaresima)

Quaresima tempo del ritorno …  tempo di conversione …

Eravamo in due nello stesso scompartimento del treno. La giornata era fredda e piovosa. Dai finestrini si vedeva scorrere un paesaggio grigio e nelle stazioni i pochi passeggeri erano intabarrati in cappotti e sciarpe. Ma lo scompartimento era confortevolmente riscaldato e il ritmico sferragliare del treno conciliava una quieta beatitudine. Il passeggero che divideva lo scompartimento con me, invece, era stranamente inquieto. Ad ogni fermata

del treno scattava in piedi, correva al finestrino e leggeva ad alta voce il nome della stazione. Poi si sprofondava emettendo un sospiro da strappare il cuore. Dopo sette od otto stazioni, preoccupato gli chiesi: “C’è qualcosa che non va? Non si sente bene?”. Con un nuovo desolato sospiro, rispose: ” Non proprio. E’ che sto andando nella direzione sbagliata. Avrei dovuto cambiare treno già da molte stazioni. Ma si sta così bene e al calduccio, qui…”. ( * B. Ferrero, da: Altre storie – LDC )

 

“… Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e con lamenti …” ( dal libro del profeta Gioiele – liturgia del Mercoledì delle Ceneri)

 Ritornate! Ritornate a me con tutto il cuore”, dice il Signore attraverso il profeta.

La quaresima è il tempo del ritorno, di un ritorno vero autentico.

Per ritornare occorre muoversi, percorrere un cammino. È un movimento che coinvolge tutta la persona, la sua fisicità, ma anche la sua volontà e il cuore … Difficile per chi è abituato a una fede sedentaria, per chi va avanti a forza di inerzia, che piano piano perde la velocità e si ferma. Forse è così anche per tanti nella vita di fede … si procede per un po’ a forza di inerzia, ma accade che poi ci si ferma e non si riesce ad andare più oltre … non si va oltre più oltre quando il Vangelo ci propone traguardi alti, testimonianza forte, rinuncia al nostro egocentrismo, al nostro perbenismo di facciata e ci chiede di comprometterci in prima persona, sporcandoci le mani là dove il Signore ci chiede e rilavandocele attingendo a quelle fonti della grazia che sono l’ Eucaristia e la Confessione!

Ritornare spinti dal desiderio di Dio, questo desiderio che sentiamo presente nella nostra vita quando abbiamo  desiderio di infinito, ogni volta che ci incontriamo con la nostra debolezza e la nostra fragilità, ma che smarriamo sommersi dai bisogni impellenti quotidiani ai quali sacrifichiamo tutte le nostre energie, non trovando il tempo necessario per rientrare in noi stessi.

Alziamoci e tiriamo il freno di emergenza, cambiamo “ il treno” su cui la nostra vita sta correndo …

( dqy)  

 

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