+ Nel Nome del Padre …
Preghiamo
Non ricordarti delle nostre colpe, Signore. Presto ci venga incontro il tuo affetto, perché siamo molto fragili. Liberaci e perdona i nostri errori, perché siamo molto fragili. Amen.
Un racconto per cominciare
“Poiché Abba Bishoi, monaco copto del IV – V secolo fruiva di frequenti visioni di Cristo, alcuni monaci gli chiesero di guidarli ad incontrare Cristo. Disse ai monaci di recarsi in un certo posto nel deserto, dove avrebbero trovato Cristo ad attenderli.
Lungo il cammino essi videro, ai lati della strada, un uomo anziano, malato e sfinito, che chiedeva loro di portarlo perché non ce la faceva più a camminare. Ma essi, desiderosi di incontrare Cristo, ignorarono le suppliche dell’anziano. In coda al loro gruppo giunse Bishoi che, quando vide
L’anziano malato, se lo caricò sulle spalle portandolo lungo la strada. Giunto là, dove i monaci l’ attendevano, sentì il peso dell’ uomo farsi più leggero, poté rialzare la schiena e constatare che l’ anziano era scomparso. Allora rivelò: Cristo era seduto lungo la strada, e aspettava qualcuno che l’ aiutasse. Nella loro fretta di vedere Cristo si erano dimenticati di essere cristiani.” ( Dal libro do O. F. A. Meinardus: Monks and Monasteries of the Egyptia Deserts).
*Breve riflessione
Quello che è successo a quei monaci, che volevano con entusiasmo incontrare Gesù, può succedere che accada anche a noi. Ecco che giunge a proposito il grido di Giovanni Battista che è il cugino di Gesù, che parla di preparare una strada, “ di costruire una strada”. Ma di quali strade starà parlando il Battista? Non è in chissà quale luogo, magari lontano da noi, che dobbiamo riparare e preparare la strada attraverso la quale Gesù può arrivare. La strada di cui parla Giovanni è vicinissima a noi, è in noi, nel nostro cuore, nella nostra vita, che diventa più arida di un deserto se non accogliamo Gesù, se gli impediamo di venire, di abitare, se lo mettiamo ai margini, perché dopo tanti anni “ non c’è ancora posto per Lui nel nostro cuore”, come non c’ era nell’ albergo, quando è nato!
Ancora, dopo duemila anni noi continuiamo a rendere complicata la via al Signore con il peccato e il nostro cuore assomiglia a un castello con il ponte levatoio ben chiuso e con il fossato pieno di mostri acquatici di ogni tipo e dimensione pronti a sbranare chiunque. Dobbiamo abbassare il ponte e prosciugare il fosso.
Dal Vangelo secondo Luca capitolo 3 Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
5Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
6Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
7Alle folle che andavano a farsi battezzare da lui, Giovanni diceva: «Razza di vipere, chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 8Fate dunque frutti degni della conversione e non cominciate a dire fra voi: «Abbiamo Abramo per padre!». Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 9Anzi, già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco».
10Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?».11Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». 12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Esame di coscienza
Immaginiamo per un attimo la nostra vita come un film: i fotogrammi corrono veloci e certi particolari sfuggono. Per capire come sono andate le cose occorre rivedere tutto al rallentatore. Tu dici di essere cristiano: ma lo sei veramente.
Allora prima di andare dal sacerdote occorre che passiamo la nostra vita al rallentatore e vedere cosa deve essere rimosso per fare posto al Signore.
Provocazioni:
• Puoi dire di volere sinceramente conoscere il Signore vivendo un rapporto con Lui attraverso la preghiera e i sacramenti? Sei disposto ad accoglierlo nella tua vita?
• Gesù è il dono del Padre per ciascuno di noi: puoi dire di essere generoso, oppure sei egoista? Ti limiti ad aiutare gli altri a parole, oppure sai passare ai fatti concreti? Quanto sei tollerante con quelli che non la pensano come te?
• Sai collaborare con le altre persone, sai ringraziare, riconoscere il positivo negli altri?
• Ti senti parte viva della chiesa oppure hai dimenticato il tuo Battesimo?
• Rispetti te stesso, sei volgare, dici sconcezze?
• Gesù viene a portare la pace: sei vendicativo e violento?
• Sei capace di perdonare e di scusare?
Atto penitenziale:
Confesso a Dio onnipotente …
Padre Nostro
Confessioni individuali: Senza l’ impegno di conversione andare a riconciliarsi è un gesto bugiardo. Abbiamo scoperto ciò che non va nella nostra vita, dobbiamo cominciare subito a cambiarle. È arrivato il momento di presentarmi davanti al Signore, viviamo bene quest’ incontro, come una festa, come un momento di gioia, di pace e di fraternità, nel sacerdote che ti accoglie è Gesù che ti accoglie!
Preghiera di ringraziamento:
O Dio nostro Padre, che ci hai riconciliati a te con la remissione dei peccati, fa’ che impariamo ad accoglierti come luce che guida la nostra vita ed impariamo a perdonare l’ un l’ altro le nostre offese e diventiamo operatori di pace nel mondo. Per Cristo Nostro Signore. Amen
Deo Gratias