Natale: andare incontro al Signore con le buone opere … anche se a volte sembrano insignificanti.
La rosa, da un racconto di Bruno Ferrero.
Per andare all’università, un ragazzo percorreva ogni giorno,
in compagnia di una sua amica, una strada molto
frequentata. In un angolo di questa via, c’era sempre una
mendicante che chiedeva l’elemosina ai passanti. La donna
sedeva sempre allo stesso posto, immobile come una statua,
con la mano tesa e senza mai alzare gli occhi su chi le dava
qualcosa. Il ragazzo non le dava mai nulla, la sua compagna
le dava sempre una moneta. Un giorno la giovane,
meravigliate gli domandò:”Ma perché non dai mai nulla a
quella poveretta?” E lui rispose: “Dovremmo regalare
qualcosa al suo cuore, non alle sue mani” Alcuni giorni
dopo,arrivò con una splendida rosa appena sbocciata, la
depose nella mano della mendicante e fece l’atto di andarsene.
Allora accadde qualcosa d’inatteso: la
mendicante alzò gli occhi, guardò il ragazzo, si sollevò a
stento da terra, prese la mano del ragazzo e gliela baciò. Poi
se ne andò stringendo la rosa al petto. Non si vide per una
settimana. Otto giorni dopo, la mendicante era di nuovo
seduta nel solito angolo della strada. Silenziosa e immobile
come sempre. “ Ma di che cosa avrà vissuto in tutti questi
giorni in cui non ha ricevuto nulla?” chiese l’amica. E il
ragazzo rispose:
“ Della rosa!”