“Chi sei tu mai, per aver paura di un uomo mortale ?” (Is 51,52). L’ uomo oggi c’è e domani non lo si vede più. Temi Iddio, e non ti sgomenterai di ciò che può farti paura da parte degli uomini. Che cosa può un uomo contro di te, con parole e improperi? Egli nuoce a se stesso, più che a te; né potrà sfuggire al giudizio di Dio, chiunque egli sia. Per quanto ti riguarda, tu tieni fissi gli occhi in Dio, e “non volere opporti a lui, con parole di lamento” (2Tm 2,14).
Che se, al momento, sembra che tu soccomba e che tu sia coperto di vergogna immeritata, non devi, per questo, sdegnarti; né devi fare che sia più piccolo il tuo premio, per difetto di pazienza. Guarda, invece, a me, in cielo: a me, cui è dato di strappare l’ uomo da ogni umiliazione e da ogni ingiustizia, “rendendo a ciascuno secondo le sue opere”. (Mt 16,27; Rm 2,6)
Dall’Imitazione di Cristo