Una giovane donna parlava del suo sentimento di non essere stata mai amata. Diceva che nell’ infanzia aveva sempre avuto l’ impressione di essere stata concepita per sbaglio, di non essere stata mai veramente desiderata. I genitori non parlavano che del fratello o della sorella, mai di lei, come se non ci fosse; aveva come il sentimento di essere stata sempre di fastidio e di non essere la benvenuta da nessuna parte, sentiva, perciò come una sorta di permanente ferita. Diceva: “ Quando andavo a scuola, tutti avevano degli amici, eccetto io. Avevo l’ impressione che mai nessun uomo avrebbe potuto amarmi”. Ma continuava: E Un giorno, (mi trovavo in un bosco), mi sedetti ai piedi di un albero e all’ istante fui piena della certezza che mi amava Dio”.
Ci specchiamo negli occhi degli altri e siamo sempre tentati di dire: “Non sono capace, non sono degno, non sono buono”.
Ma Dio ci risponde: “ Io ti amo come sei, e sei proprio tu con le tue ferite, le tue fragilità, le tue infedeltà.
Oggi prendiamoci allora il tempo di ascoltare Dio, sediamoci sotto un albero, [ o in qualsiasi altro posto], come quella giovane donna, dove possiamo sentirci dire: “ Tu sei il mio figlio diletto e io non ti lascerò mai”
Da L’ allodola e le tartarughe di B. Ferrero – LDC