Se c’è qualcosa che ha cambiato la storia e la vita dell’uomo è quanto avviene in questo giorno ed è storicamente avvenuto nella storia dell’ umanità: Il Signore è risorto, Gesù è risorto, è questo l’ annuncio che risuona per tutti, cristiani e no, in questo giorno di Pasqua.
Allora sono andato a fare una piccola ricerca fra quelli che gli storici hanno annoverato fra i fatti che hanno cambiato la storia.
La cosa che mi ha stupito di più è che fra tutti i personaggi non si accenni mai a Gesù Cristo, al contrario di un Budda, di un Confucio, una Maria Teresa di Calcutta, un S. Giovanni Paolo II, di un Ghandi che aveva in grande considerazione l’ insegnamento di Gesù e rimproverava di non testimoniarlo … tanti che certamente hanno contribuito in positivo, o forse no, se si scorre tutta la casistica, per la storia dell’ umanità, ma che rimangono pur sempre uomini!
Fra i fatti che sono menzionati dalla scoperta della ruota, alla mappatura del genoma umano, all’invenzione di internet, senza trascurare l’olocausto non vi è nessun riferimento alla la Risurrezione di Cristo!
O chi redige queste ricerche è palesemente condizionato da una visone settoriale o non è cristiano! Eppure vi posso assicurare che vi sono tanti scienziati credenti cristiani! Questo per renderci conto del contesto dove noi siamo chiamati ad annunciare al mondo: “Il Signore è risorto”.
Se vi è qualcuno che ha rivoluzionato la storia umana, fra tutti i grandi personaggi, è stato proprio Gesù! Se vogliamo guardare al suo insegnamento morale, spirituale nessuno si può avvicinare alla sua altezza, né nelle filosofie orientali, né nell’ Islam, nel cui testo sacro, il Corano andate a cercare se vi è la parola amore e dove questa viene unita all’ amore a Dio e all’ amore al prossimo come a sé stessi: non la troverete
Fra tutti i fatti, poi, nessuno è più bello, gioioso, sconvolgente, rassicurante come quello della Risurrezione di Gesù! Questo è il fatto più grande che capovolge la nostra storia, ne cambia totalmente i parametri.
Proviamo a pensare, per un attimo, cosa significhi: “il Signore è risorto”, questo annuncio che da oltre duemila anni la Chiesa proclama ogni Pasqua, richiamando noi cristiani a riprendere consapevolezza del cuore della nostra fede e per chi non crede ad aprirsi ad una realtà che è l’unica speranza per l’uomo.
Oggi l’uomo vive in una cultura di morte. Pensiamo all’ aborto, all’ eutanasia, a come facilmente la vita
dell’uomo sia considerata poco e venga tolta, sempre più spesso, per impossessarsi di un pugno di denaro.
La vita che nasce più che essere considerata dono viene considerata un inciampo, una limitazione, quasi una malattia. Gli anziani, quando non sono più utili alla società, alle loro famiglie sono allontanati e relegati nella solitudine e nell’ abbandono da coloro per cui si sono spesi quando erano ancora in forze.
Sembra davvero che la morte la faccia da padrone.
Ma il Signore è risorto e non è più così. La vita di ciascuno di noi non corre nel tempo verso la tomba.
Abbiamo sentito nel Vangelo! Pietro e l’altro discepolo corrono verso la tomba dove Gesù è stato deposto, ma la tomba è vuota. Di fronte al mistero di quella tomba vuota, il discepolo, che poi dovrebbe essere ciascuno di noi, può fermarsi a riflettere, a meditare, a ricalibrare tutta la sua vita prendendo consapevolezza di cosa significhi: “Il Signore è risorto”.
La morte non ha più l’ultima parola e il suo regno è definitivamente distrutto per tutti coloro che accolgono Gesù e con lui condividono la loro vita. Noi non siamo più sotto il potere della morte, ma si aprono le porte dell’eternità, della vita eterna, come ci ricordava stanotte S. Paolo: “Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.”
Il Signore è risorto! Ciò significa che Gesù è vivo! Qui, oggi. Allora dobbiamo cominciare a scavare dentro noi e alla nostra vita di fede! Il mio rapporto con Lui è davvero il rapporto con qualcuno che io sento vivo, vicino presente accanto a me? Oppure … Forse non lo sentiamo proprio così e la nostra fede si trascina stanca, staccata dal presente e il Signore più che come il vivente con cui dialogare, ascoltare, appartiene a un passato che ormai sentiamo distante e non coinvolgente. Siamo ancora increduli e non comprendiamo, come Maria, che crede che abbiano portato via il corpo di Gesù. E corriamo di nuova a quella tomba vuota che ci interpella, che lascia abbastanza luce per credere, ma anche abbastanza buio per dubitare!
Continua ancora quel mistero di un cuore duro che non comprende la Scrittura che dice che Egli doveva risorgere dai morti. (Vangelo)
Ma il Signore è veramente risorto per portare nelle nostre vite e nella storia del mondo, già da ora germi di risurrezione. “noi siamo testimoni” dice Pietro nella prima lettura. Ora questi testimoni dobbiamo esserlo noi, ciascuno di noi! Nel Mondo e nella Chiesa! Un mondo che attraversa un disordine e un degrado morale che aumenta giorno per giorno, in cui non vi sono più principi non negoziabili e la verità non esiste più perché ognuno si fa la sua verità, noi siamo chiamati ad annunciare: il Signore è veramente risorto, e con Lui risorge un’umanità nuova capace di rompere con gli egoismi, le prevaricazioni ed ogni tipo di ingiustizia che nascono dal peccato dell’uomo.
La risurrezione del Signore riporta la speranza nei nostri cuori e la certezza di un futuro che non tramonta per ciascuno di noi, che la nostra storia, anche se avvolta da tanti fumi, da tante ombre, ambiguità e male è comunque destinata ad un approdo sicuro.
Il vangelo dice che: “entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette”.
Noi, Signore, ora vediamo con gli occhi della fede, come in quegli specchi antichi in cui l’immagine non era così nitida, ma crediamo che sei il vivente e il risorto accanto a noi e tendi la tua mano perché stringendola possiamo fare la nostra strada con te, “ cercando le cose di lassù, quelle eterne”. Se afferreremo la tua mano e ci lasceremo portare siamo certi che condivideremo la tua risurrezione!
Dal sepolcro vuoto torniamo alla nostra vita di ogni giorno con questa certezza, per annunciare a tutti la gioia di averti incontrati, vivente, risorto in questa Eucaristia .
Deo gratias, qydiacdon