Il Signore ogni Domenica ci invita a “tavola con Lui” … il cibo è il migliore di cui ci si possa nutrire … nessun” ristorante” può darci un cibo migliore … eppure …
Il giorno del ringraziamento un soldato americano in Corea sentiva una grande nostalgia di casa. Una coppia, che aveva trascorso diversi anni negli Stati Uniti, lo invitò a pranzo. Quando l’ uomo arrivò, con sua grande gioia vide che c’era un tacchino, il suo piatto preferito. Il pranzo iniziò: mentre si serviva generosamente, cominciò a discutere animatamente con il suo ospite. Quando la discussione terminò il suo piatto era vuoto. Solo allora il soldato si accorse di non avere affatto gustato il pranzo e di non ricordarsi neppure il sapore del tacchino!
( Il sapore del Tacchino, da Il pesciolino alla ricerca dell’ oceano, A. De Mello, Piemme )
Può essere che la nostra partecipazione alla Messa sia proprio come il pranzo di quel soldato: distratta, superficiale, svogliata, senza il desiderio di nutrirsi del cibo di cui abbiamo più bisogno: il Signore Gesù.
Troppo pieni di noi stessi delle cose di cui ci nutre il “ mondo” non abbiamo fame, non abbiamo il desiderio di nutrirci di chi può sfamare il nostro desiderio di vita, di speranza, di ascolto, di gioia, di felicità.
Così torniamo alla vita di tutti i giorni senza ricordarci che ci siamo nutriti: “ del pane vivo disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la vita per il mondo (…) chi mangia me vivrà per me … Gv 6,50-58
A proposito cosa ti ricordi del Vangelo di Domenica scorsa? Come è stata la tua partecipazione alla Messa? Se ci sei andato … se no sei digiuno!