II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A) – Ecco l’Agnello di dio

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Parola del Signore

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“ Ecco l’ Agnello di Dio, colui che toglie  il peccato del mondo”. Quante volte abbiamo sentito questa frase in ogni celebrazione dell’Eucaristia così come in ogni Messa cantiamo Agnello di Dio che togli i peccati del mondo. Mi chiedo se siamo, però pienamente consapevoli delle parole che pronunciamo. In un mondo che e così intriso di violenza ogni Domenica, ogni Messa ci viene proposta l’immagine dell’agnello, che è un immagine di piccolezza, di mitezza, di chi èfragile. L’ agnello era uno degli animali che veniva sacrificato nel tempio per rendere gloria a Dio, anche se a noi sembra crudele, ma era la modalità degli antichi di immolare animali alla divinità per renderle onore.

L’agnello era poi consumato nella cena pasquale ebraica, quando il popolo di Israele si affrancò dalla schiavitù degli egiziani e commemorava ogni anno questa avvenimento nella grande festa di Pasqua. Con il sangue dell’agnello erano stati segnati gli stipiti delle porte delle case degli Israeliti, che furono risparmiati. Così anche noi con il sangue dell’agnello che è Gesù, veniamo liberati dal peccato, e siamo salvati e ci viene donata la vita senza fine e la risurrezione.

Ma cosa significa che Gesù è l’Agnello di Dio, per noi? Significa che Gesù, con il dono dello Spirito che riceviamo già nel nostro Battesimo, mette dentro la nostra vita e la vita del mondo, degli uomini l’amore, quello con la A maiuscola, quello che Gesù stesso ha vissuto, quell’ amore a Dio e al prossimo che ci ha lasciato come comandamento.

Quando noi amiamo una persona desideriamo che essa riconosca e ricambi sempre il nostro sentimento. Gesù invece ci ha amato gratis e continua ad amarci anche se tante volte il nostro amore nei suoi confronti viene meno.  Certo tutti noi ci rendiamo conto che l’ Agnello è un’immagine, un simbolo di Gesù della sua Passione, morte e risurrezione, ma anche noi possiamo fare quello che ha fatto Giovanni il Battista: indicare Gesù come Colui che viene a salvare il mondo.

Come? Vivendo come ha vissuto Lui, vivendo la caratteristica di sapersi donare, ma non solo a quelli che ci sono simpatici, quelli con cui viviamo rapporti amicizia, ma a tutti, proprio a tutti, quelli che il Vangelo chiama il prossimo. Saremo così Anche noi un po’ luce, ma non portando la nostra luce, bensì quella di Gesù in un mondo in cui vi è tanta oscurità, tanta vicende brutte, non solo perché vi sono tante guerre, ma perché i cuori degli uomini non si lasciano illuminare dalla Parola di Gesù, perciò non sono capaci di sapersi donare, di abbracciare la logica del dono e del per-dono.

Allora cerchiamo di conoscere sempre di più Gesù, ma non attraverso un’esperienza intellettuale, ma di relazione intima e profonda, esistenziale, che coinvolge pienamente e totalmente la nostra vita, con la preghiera, l’ascolto della Parola, i Sacramenti.

Conoscere Gesù per indicare l’amore di Dio presente nel mondo.

Deo gratias,qydiacdon

 

II Domenica del Tempo Ordinario - Ecco l'agnello di Dio! - Don Orione Italia

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