Francobolli Gay

Pochi forse sanno che l’ ONU ha indetto una campagna “ LGTB liberi e uguali”, “nata nel 2012 ed è stata sposata dalle Missioni permanenti di Argentina, Australia, Brasile, Cile, El Salvador, Francia, Germania, Israele, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Regno Unito, Uruguay, Stati Uniti, nonché dalla delegazione dell’Unione europea, dall’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani (Ohchr) e ovviamente dall’Amministrazione postale delle Nazioni Unite (Apnu). Il responsabile di questa campagna, Charles Radcliffe, ha avuto lui l’idea di questi gai francobolli presentati alla stampa il 4 febbraio scorso nell’atrio della sala dell’Assemblea Generale presso la sede delle Nazioni Unite a New York” ( fonte: La nuova Bussola Quotidiana- Diritti da “leccare”: francobolli gay firmati Onu di Tommaso Scandroglio).
Ormai l’ universo omosessuale viene esaltato ad ogni “piè sospinto” e ci sarebbe da chiedersi seriamente quale progetto vi sia dietro; perché mai di fronte ai tanti problemi che assillano il mondo a cominciare dalle guerre, dalle malattie, dall’ ambiente, e dalla famiglia composta da uomo e donna con figli, che viene costantemente penalizzata non vi sia la stessa sollecitudine e lo stesso interesse se non semplici dichiarazioni di intento.
Non guasta ricordare che : “ nessun documento ufficiale dell’Onu né tanto meno in nessun trattato le rivendicazioni dei gay vengono definite come diritti, men che meno come diritti fondamentali. In breve ci si domanda da quando l’orgoglio gay è finito nell’agenda ufficiale dell’Onu?” ( fonte cit.)

Verrebbe da pensare che la lobby Gay è ben rappresentata alle Nazioni Unite, che ora ci propone anche i francobolli oltre gli annulli filatelici già presenti in molti stati del mondo. L’unica consolazione, come concludeva l’ articolista de La nuova Bussola Quotidiana è che i francobolli non si devono più leccare. Forse La senatrice Cirinnà e Scalfarotto pensano di farne una buona provvista per la loro corrispondenza.
(dqy)

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