Questa parola dice il significato e la destinazione universale del gesto di Gesù. La memoria che nasce dalla Pasqua è chiamata a prendere coscienza della sua storia che è un esistenza vissuta come servizio: “Io sono in mezzo a voi come colui che serve”, in obbedienza filiale, come dono totale di sé a Dio in favore degli uomini, come dono a Dio, perché questo fa trasparire qual è il vero volto di Dio. Noi ripetiamo quest’espressione: “Fate questo in memoria di me”, e scatta in questo ritorno immediato, vuol dire “Celebrate il mistero eucaristico, celebratelo bene”.
Ma questo mistero è avvenuto una volta per tutte, certo ritualizzato in una funzione, ma quest’ espressione “fate questo in memoria di me” in bocca a Gesù non è [solo ndr ] l’ invito a ripetere il rito e le sue formule, è invece il comandamento rivolto ai discepoli, a ciascuno di noi, di fare memoria dell’ esistenza storica di Gesù, parlando come Lui, agendo come lui e se è il caso, donando la vita.
“Fate questo in memoria di me” vuol dire seguire la via del Calvario, prendere la croce fino a dare la vita.
Dare il corpo e il sangue significa consegnare se stessi per la causa di Gesù *
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Da: L’ Eucaristia: fonte e culmine di una rinnovata responsabilità fra generazioni. Prof. Mario Vergottini, docente dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in Eucaristia e cammini di fede oggi –ed S. Lorenzo