Epifania festa della manifestazione del Signore Gesù a tutti i popoli, festa di luce, come ci ricorda l’evangelista Giovanni nel suo prologo, quando descrive così il mistero dell’incarnazione: “9Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.” (Gv 1,9).
Come l’alba di un nuovo giorno in cui la luce inizia a brillare piccola per diventare sempre più forte fino ad avvolgere ogni cosa così Dio si fa piccolo come il bimbo di Betlemme per diventare poi luce per ogni uomo che si pone in cammino per incontrare veramente Dio e accoglierlo in se.
Allora, come i magi anche noi dobbiamo alzarci e metterci in cammino per trovare quella luce che è Gesù nella ferialità della nostra vita quotidiana. Il cammino dei magi, diventa così l’immagine del nostro cammino. I magi sono passati dalla contemplazione di un evento naturale, la stella, alla Scrittura, fino all’ incontro con Gesù, riconoscerlo per ciò che è, il Figlio di Dio e adorarlo, si perché l’adorazione è dovuta solo a Dio, l’unico davanti al quale l’uomo deve prostrarsi. Anche noi possiamo intuire la presenza di Dio nella creazione, ma assieme a questo occorre che l’incontriamo nella Scrittura, in cui il Signore inesauribilmente ci parla e si fa conoscere per poi arrivare all’ incontro personale con Lui e lì riconoscerlo come veramente il Signore, la luce della mia vita, che mette in risalto ogni cosa non ultimo il nostro peccato, e consapevole della mia pochezza senza Lui che è la luce, il Salvatore, l’Emmanuele e adorarlo.
In questo itinerario che i magi compiono seguendo la stella quella che è una luce esteriore diventa sempre più interiore, toccando le profondità del cuore.
Il cammino non è facile e non privo di insidie. Vediamo come i magi si devono incontrare e misurare con il potere umano rappresentato da Erode che cerca di approfittare di loro per potere togliere di mezzo chi ritiene un pericolo insidioso per il suo potere. Ancora si devono scontrare con l’indifferenza dei sacerdoti e degli scribi che pur conoscendo le profezie non si muovono da Gerusalemme. Sono le stesse insidie con cui siamo chiamati a confrontarci anche noi oggi che vogliamo incontrare Gesù ogni giorno, assieme a quella superbia e presunzione umana di una falsa sapienza che presume di conoscere e spiegare tutto con la scienza e la razionalità, ma che rimane incapace di aprirsi al mistero e in definitiva a Dio.
E una sapienza fallace che alla fine si rivela stoltezza, mentre i Magi che sono sì dei sapienti, sono consapevoli, nella loro umiltà, che l’uomo non basta a sé stesso, pur essendo anche capace di slanci e di generosità, e non smettono di essere in ricerca del “Re dei Giudei”.
La loro ricerca è sostenuta dalla fiducia, che per noi cristiani è la fede, e dalla speranza. La speranza che dona energia e che fa muovere e non desistere anche nei momenti difficili, dove può prevalere lo scoraggiamento. Anche se la luce della stella scompare i magi non desistono nella loro ricerca che proseguono con umiltà. Questo è un grande motivo per tutti noi a non perderci nei momenti della prova, quando di fronte alle prove che la vita ci può riservare sembra che non abbiamo più punti di riferimento. E la luce riappare! La meta viene raggiunta e il Re viene trovato. Non è più la luce della stella, ma è la vera luce che brilla nell’ umiltà, nella semplicità di quella casa che accoglie la Santa Famiglia. I magi hanno raggiunto la meta e la ricerca è finita.
Le coordinate che hanno guidato la bussola della loro ricerca sono racchiuse in queste parole: Cercare, vedere, andare, adorare.
- Chiediamoci se noi davvero cerchiamo il Signore con la stessa caparbietà dei Magi nella nostra vita e in quanto facciamo.
- Scoprire e leggere i segni che ci conducono a Lui. Sono tanti a cominciare dalla Chiesa, dai Sacramenti, dalla sua Parola, ma anche da tanti fratelli che camminano con noi accogliendo il Signore nella loro vita. I segni di bene, silenziosi, ma non nascosti che tanti credenti continuano a lasciare nel cammino del tempo e della storia fino al martirio.
- Per portare la domanda anche ai potenti di ogni tempo che pretendono di guidare il mondo e la storia, mettendoli in crisi con quella domanda: “Dov’è il Re”, sei andato ad incontrarlo, lo hai riconosciuto, cosa hai deciso di fare o pensi di essere un nuovo Erode? Così potente da potere annientare il vero Re?
- Prostrarsi ed adorare come i Magi che hanno capito, in questo loro viaggio, come la vera luce risplenda, ma anche a volte si nasconda per poterla cercare ed essere ricolmi di gioia quando la si è ritrovata, lasciandola crescere e diventare sempre più luminosa in ciascuno di noi, permettendole di diventare quella luce che non si spegnerà mai: la vita stessa con Dio.
I Magi tornano per un’altra strada, conclude l’evangelista Matteo!
È la strada nuova dell’avere scoperto che il Signore è venuto e cammina con noi e ci chiede un cambiamento radicale, che è quello di accoglierlo e camminare con lui sulle vie del tempo, per dare anche noi la nostra testimonianza: “Il Re c’è, è venuto, Dio esiste e io l’ho incontrato in Gesù.
Deo gratias, qydiacdon