Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
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Spirito? Avete detto Spirito? Di che Spirito stiamo parlando?
Ne possiamo parlare da un solo punto di vista umano intendendo con questo parlare della parte incorporea dell’uomo. È lo spirito umano che ci dà la consapevolezza di noi stessi e di altre straordinarie qualità sebbene limitate. Lo spirito umano include il nostro intelletto, le emozioni, le paure, le passioni e la creatività. È lo spirito che ci fornisce l’abilità unica di comprendere e di capire (Giobbe 32:8, 18).
Ogni essere umano ha uno spirito, distinto dallo “spirito”, o vita, degli animali.
Dunque, l’uomo è in grado di pensare, di provare emozioni, di amare, di progettare, di creare e di godere della musica, del divertimento e dell’arte. È per via dello spirito umano che abbiamo il “libero arbitrio”, cosa che nessun’altra creatura sulla Terra possiede.
C’è poi uno spirito del mondo, quello di cui parla l’ evangelista Giovanni conosciuto anche come lo spirito dei tempi. Uno spirito che conduce gli individui al punto di essere marionette, offuscate nei valori, di bellezza, di bontà, di bene che non sanno più riconoscere. Nello stesso tempo questo spirito ti illude facendoti credere di essere libero e indipendente nelle tue scelte, in realtà conduce ad un atteggiamento in cui tutto va bene, conduce ad una vita egoista. Possiamo trovare questo spirito nell’ elaborazione della teoria gender. Nella diffusione di modelli in cui non esiste più l’uomo, la donna, la famiglia intesa in senso tradizionale. Ancora lo ritroviamo attivo nella moda, nella cultura pop e, purtroppo, in tante celebrità che hanno grande influenza sulle persone. Questo spirito anima il relativismo, l’edonismo, il soggettivismo, l’individualismo di cui è tanto impregnata la nostra cultura oggi.
E’ sempre lo stesso spirito che, direbbe S. Paolo anima “le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere.”
Lo spirito del mondo esercita un grande fascino ed è difficile resistergli e porta il credente alla separazione da Dio con il peccato
Il discorso sullo Spirito non si esaurisce qui, per il credente. Perché vi è lo Spirito di Dio, quello che procede dal Padre e dal Figlio, lo Spirito santo-Dio persona della SS. Trinità. Quello che è lo Spirito che “ci libera dallo spirito che persuade la maggior parte del mondo, liberi dal vivere davanti al cospetto dell’uomo, liberi di servire Dio senza restrizioni, senza riserve, Liberi di vivere una vitalità, una vita che soddisfa e che conduce alla salvezza” ( Cristianesimo attivo)
Quello Spirito che porta a quei frutti di cui parla S. Paolo: “Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.”
“Come cristiano, devi avere Cristo come unico Signore e sovrano [coerenza della fede n.d.r]. Allora non obbedisci ad altri poteri, non segui gli atteggiamenti prevalenti del mondo o lo spirito dei tempi, anche se tutti gli altri lo fanno. E’ una questione di scelte di non compromettere la Parola di Dio per preservare l’onore, o per adattarsi o per fare la pace. E’ la scelta di essere irreprensibili davanti al cospetto di Dio, [questo però esige la forza e il coraggio del martirio]. E’ un desiderio, [ma non può rimanere a livello di desiderio, ma deve attuarsi in concrete scelte di vita], che ti permette di resistere al potere del mondo.
Oggi, purtroppo sembra di vivere nel racconto biblico della torre di Babele. Chi ha scritto questo racconto vede guerre, divisioni, contrasti fra i popoli, una società divisa, lacerate e confusa in cui l’uomo non si comprende più proprio come accade nel nostro tempo Per chi crede vi è un evento che capovolge tutto ed è, appunto, il dono dello Spirito che noi oggi celebriamo. Che questo dono aiuti noi credenti e tutti gli uomini di buona volontà ad edificare un mondo nuovo diverso.
Per noi però vi è un impegno in più, anzi due: la testimonianza e la coerenza. Tutti noi abbiamo vissuto la nostra Pentecoste nel giorno della nostra Cresima e abbiamo ricevuto i doni che lo Spirito ci ha donato, facciamoli crescer e fruttificare.
Deo gratias, qydiacdon