Anna, divorziata, disoccupata e con una figlia a carico vive in una casa popolare a Torino e vuole ospitare, come residente, la sua compagna. Il dipendente dell’Agenzia territoriale per la casa (Atc) si rifiuta di accettare la domanda per l’ospitalità nonostante il regolamento Atc lo permetta. E si appella giustamente all’obiezione di coscienza anche se il regolamento non la preveda. Risultato: azione disciplinare a suo carico. Il dipendente si è visto subito decurtata l’indennità di sportello e forse perderà il posto.
Il presidente dell’Atc, Marcello Mazzù: «Avessi saputo prima delle resistenze dell’impiegato avrei già chiesto di rimuoverlo». Non ancora vigente la legge sulle Unioni civili – che come si vedrà andrà a sconvolgere tutti gli ambiti del vivere civile e non solo il diritto di famiglia – ecco che è già iniziata la persecuzione nei confronti di chi difende la famiglia.
Fonte: L’Osservatorio sul Gender de LaNuovaBQ