Cosa succede quando si muore?

Un contadino e il suo bambino erano in cammino verso un paese vicino, per la fiera annuale. La strada passava sopra un ponticello di pietra sgretolato e traballante per il fiume in piena.
Il bambino si spaventò. “Papà, pensi che il ponte reggerà?”, domandò.
Il padre rispose: “Ti terrò per mano, figlio mio”.        E il bambino mise la sua mano in quella del padre. Con molta cautela attraversò il ponte a fianco di suo padre e giunsero a destinazione.
Ritornarono che calava la sera. Mentre camminavano, il piccolo chiese: “E il fiume, papà? Come faremo ad attraversare quel ponte pericolante? Ho paura”.
L’uomo forte e robusto prese in braccio il piccolino e gli disse: “Resta qui fra le mie braccia e sarai al sicuro”.
Mentre il contadino avanzava con il suo prezioso fardello, il bambino si addormentò profondamente.
Il mattino seguente il piccolo si svegliò e si ritrovò sano e salvo nel suo lettino. La luce del sole filtrava attraverso la finestra. Non si era neppure accorto di essere stato trasportato al di là del ponte, sopra il torrente impetuoso.
Questa è la morte.

Pensate… di approdare sulla riva e scoprire che siete in Paradiso;
di afferrare una mano e scoprire che è la mano di Dio;
di respirare un’aria nuova e scoprire che è quella del cielo;
di sentirvi rinvigoriti e scoprire che è l’immortalità;
di passare dalla burrasca tempestosa a una calma sconosciuta;
di svegliarvi e scoprire che siete arrivati a Casa!

 

(IL PONTE: racconti di Bruno Ferrero)

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