La Saudi Gazette qualche giorno fa aveva un articolo interessante, che avrei voluto rilanciare subito, ma majora premebant, e così….
La Gran Bretagna sta acquistando un volto crescentemente islamico, scriveva il giornale, con centinaia di tribunali della Shari’a che operano nella capitale e molte moschee spase in molte città. “Londra è più islamica di molti Paesi islamici messi insieme” ha dichiarato Maulana Syed Raza Rizvi, un predicatore islamico citato dai media locali.
Ci sono 423 nuove moschee a Londra e molte di queste moschee sono affollate all’ora della preghiera, a differenza delle chiese che vedono ben pochi visitatori.
Il Daily Mail ha pubblicato fotografie di una chiesa e di una moschea, a pochi passi l’una dall’altra, nel cuore di Londra. Nella chiesa di San Giorgio, che potrebbe ospitare 1230 fedeli, c’erano solo dodici persone per la messa. Alla chiesa di Santa Maria erano in venti. La moschea di Brune Street, poco lontana, che può contenere al massimo cento persone, era sovraffollata.
Secondo alcune valutazioni nel 2020 saranno 683mila i musulmani che si raduneranno all’ora della preghiera, mentre solo 679mila saranno i cristiani presenti alla messa delle diverse confessioni.
Dal 2001 cinquecento chiese londinesi sono diventate edifici privati. Nello stesso periodo, le moschee hanno proliferato. Fra il 2012 e il 2014 la percentuale di britannici che si sono definiti Anglicani è scesa dal 21 al 17 per cento, con un calo di un milione e 700mila perspme; mentre secondo un sondaggio condotto dal NatCen Social Research Institute il numero di musulmani è cresciuto di almeno un milione. I fedeli che vanno in Chiesa sta declinando a un tasso tale che nel tempo di una generazione il loro numero sarà tre volte più basso di quello dei fedeli musulmani che vanno alla moschea il venerdì.
Londra è anche piena di tribunali della Shari’a. Ufficialmente sono cento. La nascita di questo sistema giudiziario parallelo è stata resa possibile grazie al British Arbitration Act e al sistema di Alternative Dspute Resolution.
Marco Tosatti in Stilum Curiae