Cena del Signore … dalle mani vuote

Il pastore Miguel Brun era stato messo in prigione perché la polizia voleva avere da lui notizie di un giovane della sua comunità che era sospettato di appartenere ai Tupamaros e che si era reso irreperibile. Alla vigilia di Pasqua tutti i prigionieri politici erano raccolti in uno stanzone, sorvegliati, attraverso una piccola feritoia nella porta, dalla polizia che era nella stanza accanto. I poliziotti, temendo che potessero complottare insieme, avevano ordinato loro di camminare ed essere continuamente in movimento. Fra i prigionieri un buon gruppo erano agnostici, alcuni credenti cattolici e lui l’ unico protestante. I credenti cattolici, pensando alla Pasqua imminente, avevano il desiderio di partecipare all’ Eucaristia, ed allora chiesero al pastore di celebrarla. Il pastore fece notare l’ impossibilità della cosa, ma tutti insistettero proponendogli di raccontare la narrazione dell’ ultima cena e di fare i gesti dello spezzare il pane e del distribuirlo insieme al vino anche se con un finto calice. Loro avrebbero fatto il gesto di portarlo alla bocca. I compagni agnostici suggerirono di mettersi nell’ angolo d’ombra della porta dove non sarebbero stati visti. Loro, intanto, avrebbero fatto più movimento perché le guardie non si rendessero conto di cosa accadeva. E così, in quella vigilia di Pasqua, in un carcere di massima sicurezza di un paese dove la libertà era negata, un gruppo di credenti ha vissuto la più significativa Cena del Signore dalle mani vuote.

( tratto da: Abbiate sale in voi stessi, S. Messina, P. Raimondo ed Effatà )

“ Io sono il pane vivo disceso dal cielo, se uno mangia di questo pane vivrà in eterno” ( Gv.6,51)

Testimonianza di un atea agnostica, Etty Hillesum, che ha incontrato Dio nel tempo della prova.*

 

“Mio Dio,
sono tempi angosciosi. Stanotte per la prima volta ero sveglia al buio con gli occhi che mi bruciavano, davanti a me passavano immagini su immagini di dolore umano. Ti prometto una cosa, Dio, soltanto una piccola cosa: cercherò di non appesantire l’oggi con i pesi della mie preoccupazioni per il domani, ma anche questo richiede una certa esperienza. Ogni giorno ha già la sua parte. Cercherò di aiutarti affinché tu non venga distrutto dentro di me, ma a priori non posso  
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Intelligenti in tutto fuorché nella fede? – Testimonianze Eucaristiche *

 

Galileo Galilei, uomo che indiscutibilmente sapeva ragionare, si inginocchiava come un bambino davanti all’Eucaristia; Biagio Pascal, genio da tutti ammirato, attese il Viatico, ( cioè l’ ultima Comunione ) con le lacrime agli occhi e con un desiderio così struggente che colpì coloro che gli stavano accanto; André Marie Ampère, notissimo studioso soprannominato il “ Newton dell’ elettricità”,         Continue reading

25 Aprile 2015, 70 anni di libertà! Le pagine strappate della Resistenza. Don Giuseppe Lenzini

 

La fine di don Giuseppe Lenzini – Cocette di Pavullo, Modena.

Don Giuseppe Lenzini, 64 anni, nato a Fiumalbo nel 1881, dal 1941, parroco nella frazione delle Crocette di Pavullo, è una delle più crudeli immaginabili. Notte fra il 20/21 luglio 1945, verso le due vanno a svegliarlo col solito pretesto del moribondo da confessare, ma lui non abbocca, lui che  è così sollecito con tutti gli infermi, poi quel malato lo ha visitato la sera prima. Scusandosi si rifugia nel campanile. La domestica dirà che poi dopo il colloquio “seguì un lungo silenzio, finché si udirono dei rumori lungo i muri della casa”.

Si saprà dopo che gli “ assalitori” si sono dati da fare  con una scala a pioli della lunghezza di sette metri per raggiungere una finestra a 7 metri di altezza. Penetrano in canonica   Continue reading

FOCOLARI DI VITA / Jan Vanier e la comunità dell’ Arca

Jan Vanier ha avviato nel 1964 la Comunità dell’ Arca, accogliendo due persone handicappate mentali adulte in un piccolo focolare, invitandole ad andare con lui a causa di Gesù e del Vangelo, con lo scopo di creare “focolari” di vita, dove persone handicappate e “assistenti” condividono gioie e pene in una vita ispirata alla carta delle Beatitudini.

Racconta:

“ Mi ricordo che un giorno a Parigi sono stato avvicinato da una donna che aveva l’aria fragile e ferità. Mi chiedeva dieci franchi. Ho voluto sapere Continue reading

Tutti possono rendere felici gli altri … testimonianza di un bambino cieco

Qui all’ istituto sono molto buoni i miei amici e mi raccontano sempre tutto quello che mi accade intorno, ma io so che a volte non è vero e che lo fanno per farmi sentire allegro. C’è un bambino che mi racconta sempre tante cose, descrivendomi il colore dei fiori del giardino, il colore dei muri delle case e mi dice com’è la gente che passa nella strada. Ora il mio mondo è così come lui me lo ha descritto. Ma ora quel bambino non c’è più perché è andato

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Le pagine “strappate” della Resistenza- Gli infoibati

“ Dopo l’ occupazione tedesca ( e italiana),-  spiega un martirologio del Friuli Venezia Giulia- nella vicina Slovenia si formò il cosiddetto Fronte di Liberazione, guidato dal Partito comunista, il quale non permetteva altre aggregazioni politiche e occupò a sua volta il territorio della Venezia Giulia. Coloro che non vollero collaborare furono tacciati di essere fascisti e traditori. Allorché i sacerdoti si accorsero

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LE PAGINE “STRAPPATE” DELLA RESISTENZA – DON GIUSEPPE GALASSI

Ucciso dai partigiani – S. Lorenzo in Selva- 31 maggio 1945

Don Galassi, originario di Imola era capitato ad essere arciprete in una delle zone più turbolente dal punto di vista partigiano dell’ intera Romagna. A Conselice e dintorni, sulla linea del Senio, dove il fronte si fermò fino ai primi mesi del 1945. In parrocchia vi era una delle più attive  “ridotte” atee e comuniste della zona, la frazione di Cà di Lugo.Era una specie di “padre spirituale” di tutta la zona per via della sua “mistica intransigenza antifascista e anti comunista”.Non voleva, ad esempio, che si avesse altra tessera all’ infuori di quella dell’ azione cattolica, mettendo nei pasticci chi invece aveva bisogno del riconoscimento fascista per lavorare. Quando il regime portò via le campane nel 1943 – 44, lasciando solo il campanone, in chiesa disse che avrebbe suonato a morte con quella per il fascio e per il suo capo. Intransigente con se stesso e con gli altri, esercitava la carità in vari modi mettendo a disposizione  della gente la sua abilità infermieristica curando molte persone in canonica, dove teneva una fornita farmacia.

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Un caso di coscienza …

No all’ideologia nazista e alla guerra: uno dei  testimoni che si oppose al regime hitleriano.

Franz Jagerstatter nacque nel 1907 a St. Radegung, nell’ Alta Austria. Era un contadino, ma rappresenta uno dei pochissimi testimoni che, in terra tedesca, abbia osato opporsi al regime hitleriano, rifiutando ogni collaborazione con il nazionalsocialismo. Chiamato alle armi nel 1943, dichiarò che come cristiano non poteva servire l’ideologia hitleriana e combattere una guerra ingiusta. Il suo parroco, Josef Karobath, dopo la discussione decisiva nel 1943, scrisse: “ Mi ha lasciato ammutolito, perché aveva le argomentazioni migliori. Lo volevamo far desistere ma ci ha sempre sconfitti citando le Scritture”.

Nella sua vicenda emerge il primato della coscienza.  Continue reading

TU SAI COSA SUCCEDE QUANDO I BAMBINI MUOIONO?

“ Mamma i bambini muoiono?”, mi chiese Hanna senza nessuna traccia di paura e di preoccupazione. Si era girata e aspettava una risposta. Mi dimenticai delle auto nel parcheggio delle apparecchiature dell’ospedale: la domanda di Hanna mi risucchiò, completamente. Esitai prima di rispondere. Avrei potuto dirle che i bambini non muoiono, è una cosa davvero rara e che lei non doveva preoccuparsene.

Ma sapevo che io e lei sapevamo. Hanna non mi stava chiedendo se i bambini muoiono, mi stava chiedendo se ero disponibile ad ammettere che lei sarebbe potuta morire. Si domandava se lei era l unica a sapere o se anche io ero disposta a sapere. Guardando nei suoi occhi mi ricordai che per anni avevo vissuto la mia vita dietro una cortina di paura, avevo fatto scelte, mi ero sentita obbligata e responsabile perché avevo paura di non essere amata. Non volendo ferire i sentimenti degli altri o sfidare l’autorità ero stata una brava ragazza, pronta ad aiutare, responsabile, amata non per ciò che ero, ma per ciò che volevo che la gente credesse di me. Nel mese appena trascorso, da quando Hanna si era ammalata,   Continue reading