Martiri di Otranto Antidoto al caos nichilista di oggi

La memoria degli 813 martiri di Otranto, canonizzati il 12 maggio 2013. Per la canonizzazione risultò decisivo un miracolo avvenuto nel 1980, nel quinto centenario dal martirio, quando il monastero delle clarisse di Otranto chiese la loro intercessione per la consorella Francesca Levote, affetta da un tumore già in metastasi. La monaca ebbe una guarigione “rapida, completa e duratura”, inspiegabile per la medicina, e visse per altri 31 anni. Ma al di là della guarigione miracolosa della clarissa, sono innumerevoli i prodigi attribuiti nei secoli all’intercessione dei martiri otrantini, la cui storia merita di essere ricordata, perché mirabile testimonianza di un’epoca in cui i cristiani erano consapevoli del dono della fede in Cristo, unico Salvatore, e del loro dovere di trasmetterla intatta alle nuove generazioni. Anche a costo di perdere la vita terrena per professarla, coscienti che grande ed eterna sarebbe stata la ricompensa nei cieli. Continue reading

Il miracolo di Hiroshima

I gesuiti sono sopravvissuti alla bomba atomica grazie al Rosario

70 anni fa, Hiroshima (Giappone) è stata colpita dalla bomba atomica in uno degli episodi più drammatici nella storia dell’umanità. Il 6 agosto 1945, festa della Trasfigurazione, molto vicino al luogo in cui cadde la bomba Little Boy, quattro sacerdoti gesuiti tedeschi sono sopravvissuti alla catastrofe, e le radiazioni – che hanno ucciso migliaia di persone nei mesi successivi – non hanno avuto alcun effetto su di loro.

Questa storia, documentata da storici e medici, è nota come “il Miracolo di Hiroshima”.

I gesuiti Hugo Lassalle, superiore in Giappone, Hubert Schiffer, Wilhelm Kleinsorge e Hubert Cieslik si trovavano nella casa parrocchiale della chiesa gesuita di Nostra Signora dell’Assunzione, uno dei pochi edifici che hanno resistito alla bomba. Al momento dell’esplosione, uno dei gesuiti stava celebrando l’Eucaristia, un altro stava facendo colazione e gli altri erano nei pressi della parrocchia. Continue reading

Lo scienziato russo dei record: ecco perché credo che Dio esista

Sergej Vasil’evic Avdeev è tra i padri moderni del cosmo. «Teologia e filosofia per spiegare il cosmo»

Uno scienziato e cosmonauta, rigido e materialista, che crede in Dio. E’ possibile?

La risposta è affermativa perché Sergej Vasil’evic Avdeev, uno dei padri moderni dello spazio ha deciso di sdoganare l’immagine dell’ateo scettico che riveste molti scienziati. E ha “confessato” di essere credente.

DIO ED ESPERIMENTI SCIENTIFICI

Ad Avvenire (28 luglio) si apre e spiega: ««Credo ci sia qualcosa d’inspiegabile che governa tutte le cose. In sostanza penso che esista Dio! Sempre di più noi cosmonauti abbiamo bisogno della metafisica per capire ciò che accade nello spazio: quello che ci raccontano gli esperimenti che realizziamo in assenza di gravità».

UNA NUOVA ATTENZIONE ALLA SPIRITUALITA’ Continue reading

Qualità della vita? Rispondono Maria e Dorotea Quelle vite (imperfette) che ci parlano del Paradiso

Abbiamo sentito spesso in questi giorni parlare di “qualità della vita”. Ne abbiamo sentito parlare in relazione al noto caso di Charlie Gard. Il bambino inglese di 11 mesi condannato a morte da ben tre sentenze in ragione – appunto – di una “qualità di vita” ritenuta troppo bassa per essere degna. Ma non è certo la prima volta. Di “qualità della vita” ne sentiamo parlare silenziosamente tutti i giorni, nelle migliaia di aborti consumati: che sia quella della madre o del figlio, è sempre lei che si invoca ogni qual volta si decide di spezzare una vita in grembo. Matrigna dell’autodeterminazione, la “qualità della vita” sta diventando il criterio legale e legittimo, che permette all’uomo di stabilire quando e per quanto è consentito vivere. Charlie, purtroppo, con le sue tragiche condizioni, è stato il classico caso-estremo che è servito a far digerire la strategia anche ai più restii. Spostando il limite da dentro a fuori: dall’aborto, all’eutanasia. Ma rotto l’argine, chi si ferma più? Se non fosse ancora chiaro: la degna ”qualità della vita” è una colossale menzogna, una trappola di dimensioni gigantesche. Perché? Ve lo raccontiamo con due storie.

La prima è quella di Maria e della famiglia Stewart. Continue reading

Dopo le “nozze”, anche l’Eucarestia al capo scout

Continua il dibattitto all’interno del mondo scout italiano dopo il caso di Staranzano e le parole del vescovo di Gorizia. Dopo la lettera pubblicata ieri di un capo scout, è la volta ora di una mamma i cui figli frequentano la storica associazione ricreativa fondata da Robert Baden Powell. La domanda che gira attorno a tutto è la seguente: gli scout sono ancora un’associazione cattolica? Ecco come una mamma proprio di Staranzano sta vivendo questa fase critica dell’associazionismo cattolico.

Sono Arianna Dell’Amico, della Parrocchia di Staranzano.

Ho 46 anni, sono sposata dal 1998 e da due anni mio marito è capo nel locale gruppo/branco dei lupetti. Ho due figli, rispettivamente di 16 e 13 anni, anche loro inseriti nel locale gruppo scout. Qui in parrocchia ricopro il ruolo di catechista. Da qualche anno ho sentito la necessità di fortificare la mia fede anche attraverso una maggior conoscenza e ho iniziato quindi il percorso di Scienze Religiose. Ho appena concluso la stesura della mia tesi triennale. Continue reading

Charlie e la sconfitta della civiltà: parla una mamma

Ci scrive una mamma, da Cazzago San Martino (BS), che ha trascorso molto tempo nel reparto rianimazione con sua figlia. E’ rimasta particolarmente toccata dalla vicenda di Charlie Gard e vuol condividere con noi le sue considerazioni.

Cara Redazione,
ho vissuto la rianimazione pediatrica per circa due mesi lo scorso inverno. Mia figlia, 4 anni, ha una malattia genetica rara [come Charlie, NDR]e le continue polmoniti l’hanno messa a serio rischio. Respiratori, c-pap, ossigeno, accessi venosi, sondino naso-gastrico per l’alimentazione, crisi epilettiche, infezioni, indagini invasive per lo studio del reflusso gastroesofageo, elettroencefalogramma, interventi chirurgici ecc. Sono stati mesi lunghi, difficili, stancanti fisicamente e psicologicamente, carichi di preoccupazione e dolore, ma soprattutto di speranza. La speranza di lasciare la rianimazione, di essere trasferiti in un reparto sub-intensivo e poi finalmente a casa.
Ecco, ora questa speranza ai genitori del piccolo Charlie Gard è stata tolta. Charlie è un bimbo inglese di soli dieci mesi affetto da malattia genetica rarissima, può vivere solo collegato ad un respiratore. Fisicamente non soffre.
I genitori hanno raccolto in pochissimo tempo 1,4 milioni di sterline per portarlo negli Stati Uniti e sottoporlo a cure sperimentali. Purtroppo questo denaro non sarà mai utilizzato perché l’Alta Corte inglese ha deciso, contro il volere dei genitori, che Charlie deve morire, che devono essere interrotte le terapie e i sostegni vitali. Continue reading

Senza figli non c’è futuro

Ho quarant’anni, sono sposata e ho due figli grandi. Qualche anno fa ho passato l’inferno. Al quarto mese di gravidanza ho abortito. Subito ho provato un senso di liberazione, di sollievo. Se solo avessi immaginato il tormento che avrei patito non appena mi fossi resa veramente conto di quello che avevo fatto.
All’inizio si riesce a ragionare con un certo distacco, ci si aggrappa alle attenuanti: la professione che non si può lasciare, i soldi che non bastano, la casa piccola… Ho reagito dedicandomi con più accanimento agli altri due figli. Agli occhi degli altri ero sempre la stessa, ma dentro di me si stava scatenando l’inferno. Continue reading

Da un’ustione alle stigmate, questa santa ha imparato a soffrire con Gesù – Anna Schäffer disse a Gesù: “Fa’ di me ciò che vuoi

I santi sono gemme spirituali le cui storie possono togliere il fiato. Eccovi uno di questi personaggi eccezionali: Sant’Anna Schäffer.

Anna Schäffer nacque in una famiglia di grandi lavoratori a Mindelstetten, in Baviera (Germania), il 18 febbraio 1882. Terza di sei figli, studiava sodo e prendeva buoni voti. Fin da piccola sentì una profonda chiamata alla vita religiosa, ma a volte le circostanze ostacolano il cammino.

Il padre di Anna morì a 40 anni, quando lei ne aveva 14. Era il 1896. Anna lavorava già part-time in una casa di Regensburg, ma ora la famiglia sprofondò nella povertà. Aveva sognato di entrare in un ordine religioso, ma le circostanze la costrinsero a rinunciare agli studi e a trovare un posto di lavoro a tempo pieno per aiutare a mandare avanti la famiglia. Presentò varie domande, e alla fine ottenne un lavoro in un pub chiamato Gameskeeper’s Cottage, nella vicina Stammham. Parte del suo lavoro consisteva nel fare il bucato.

Le lavatrici dell’epoca vittoriana in uso all’epoca erano progettate per avere un fuoco sotto, e il calore crescente faceva bollire l’acqua nella vasca di sopra. Le macchine di questo tipo avevano tubi di metallo galvanizzato per canalizzare il fumo al di fuori dell’edificio. Quello della macchina che stava usando Anna si staccò dal muro. Lei salì sul bordo della vasca per rimettere il tubo nel muro, ma scivolò e cadde nell’acqua bollente, ustionandosi le gambe. Continue reading

Lettera a chi non ha invitato mio figlio alla sua festa perché è Down

In Canada, un bambino organizza una festa di compleanno a casa propria. La sua famiglia invita tutti i compagni di classe tranne Sawyer, che ha la sindrome di Down ed è il figlio di Jennifer. In molte occasioni scopriamo che l’uomo, anche se è chiamato essere umano, manca di umanità. Si lascia trasportare dai pregiudizi, respinge chi è diverso e pensa solo a se stesso. Sono molti i casi che mostrano chiaramente quello di cui stiamo parlando, e l’ultimo è diventato virale in rete.

Ci riferiamo a quello relativo a un bambino con la sindrome di Down che è stato l’unico della classe non invitato a una festa per via della sua alterazione genetica.

Questo rifiuto ha provocato grande dolore – e non poteva essere altrimenti – alla mamma, Jennifer Engele, che non ha esitato a raccontare l’accaduto su Facebook a giugno e a indirizzare questa lettera ai genitori del festeggiato, che hanno deciso che suo figlio non doveva divertirsi con tutti i suoi compagni:

“Salve!

So che non ci conosciamo molto bene, ma mio figlio Sawyer e suo figlio sono nella stessa classe. Ho saputo che suo figlio di recente ha consegnato degli inviti per una festa di compleanno a tutta la classe tranne che a Sawyer, che non era invitato. Capisco che non è stata una distrazione da parte vostra, ma la decisione di non includere mio figlio. Continue reading

I ladri hanno rubato 351 ostie, ma Dio ha voluto mostrare il suo potere – Questo è solo uno degli oltre 130 miracoli eucaristici documentati nel mondo

Nella basilica di San Francesco di Siena, da 276 anni si conservano intatte 223 ostie.

Al riguardo, ha detto lo scienziato Enrico Medi: “Questo intervento diretto di Dio, è il Miracolo […], compiuto e mantenuto tale miracolosamente per secoli, a testimoniare la realtà permanente di Cristo nel Sacramento Eucaristico”.

Il miracolo è avvenuto il 14 agosto 1730. Il più antico resoconto scritto dell’evento è stato redatto nello stesso anno, firmato da un certo Macchi.

Quel giorno, alcuni ladri si infiltrarono nella basilica e rubarono il tabernacolo, che conteneva 351 particole consacrate.

Tre giorni dopo, il 17 agosto, tutte le 351 particole comparvero nella cassetta delle elemosine del santuario di Santa Maria di Provenzano, dove erano state portate, mescolate alla polvere che si era accumulata sul fondo della cassetta.

Il popolo corse a commemorare il recupero delle sante ostie, che vennero riportate in processione nella basilica di San Francesco. Continue reading