*Lo scompartimento ( racconto per la quaresima)

Quaresima tempo del ritorno …  tempo di conversione …

Eravamo in due nello stesso scompartimento del treno. La giornata era fredda e piovosa. Dai finestrini si vedeva scorrere un paesaggio grigio e nelle stazioni i pochi passeggeri erano intabarrati in cappotti e sciarpe. Ma lo scompartimento era confortevolmente riscaldato e il ritmico sferragliare del treno conciliava una quieta beatitudine. Il passeggero che divideva lo scompartimento con me, invece, era stranamente inquieto. Ad ogni fermata

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Quaresima: tempo di cambiamento: un racconto per riflettere: Amore incondizionato.

Un alcolizzato tentò per anni di liberarsi dalla schiavitù dell’ alcol. Ma ogni volta che sembrava fosse riuscito a liberarsene, ricadeva nel vizio. Per questa ragione era spesso arrabbiato, ombroso, violento, oppure cinico e senza voglia di fare niente. Le sue condizioni finirono per emarginarlo da tutto e da tutti. Solo il suo cane sembrava sopportare i suoi eccessi, restando sempre vicino a lui per fargli compagnia. “ Sei forse in attesa di

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Nasconditi nel cuore dell’ uomo…. la preghiera per ritrovare il Signore e noi stessi!

Un giorno Dio si stancò. Gli uomini gli chiedevano in continuazione qualcosa. Allora decise di nascondersi per un po’ di tempo. Radunò i suoi consiglieri e chiese loro: “Dove mi devo nascondere? Qual è il luogo migliore?”.  Alcuni risposero: “Sulle cime della montagna più alta”.

Altri dissero: “ Il fondo del mare è il posto più sicuro”. “ Sul lato oscuro della luna, là nessuno ti troverà.”

Allora Dio si rivolse al suo angelo più intelligente e lo interrogò: “Tu dove consigli di nascondermi?”. L’ angelo intelligente, sorridendo, rispose: “ Nasconditi nel cuore dell’ uomo! È l’ unico posto dove gli esseri umani non vanno mai!”.

 

L’ uomo pare aver dimenticato la fonte, l’ origine della sua vita stessa. Non comprende che il suo spirito, a livello profondo – per rigenerarsi e progredire- ha bisogno di trovare la sorgente ricollegandosi alla quale può acquisire, recuperare o aumentare la forza spirituale che gli è necessaria e di cui oscuramente sente la necessità.

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Racconto di Natale: Il canto del presepio

Il commendator Perini era un uomo molto indaffarato. La sua impresa di componenti elettronici andava a gonfie vele. Era un azienda all’ avanguardia per tecnica e capacità produttive. Il commendatore sorvegliava tutto con grande attenzione. Operai e impiegati temevano le sue improvvise incursioni: chi sgarrava o non manteneva il ritmo di produzione stabilito veniva licenziato senza pietà.

“ Siamo tutti nella stessa barca!”, gridava il commendatore ai suoi collaboratori. “Stiamo a galla insieme o affondiamo tutti. Quindi remare, remare, remare!” Il commendator Perini, con piglio da vecchio bucaniere, comandava la barca della sua impresa con le buone e soprattutto con le cattive. Ogni anno all’ avvicinarsi del Natale, il commendatore, per dimostrare che un cuore, in fin dei conti, l’ aveva anche lui, ordinava un panettone per ogni dipendente.

Di solito lasciava questo compito alla sua segretaria.

Successe, però, che proprio quando mancava soltanto più di una settimana, la segretaria non si presentò in ufficio. Era a letto con il morbillo che le aveva trasmesso il bambino più piccolo. Sbuffando come un tricheco asmatico, il commendator Perini uscì per occuparsi dei panettoni natalizi in prima persona. La pasticceria da cui comprava i panettoni era in centro in città, ma quando il commendatore arrivò, a piedi, masticando ogni sorta di improperi nei confronti dell’ amministrazione cittadina che non prevedeva parcheggi nella zona, le saracinesche erano ancora abbassate.

Il commendatore si mise a camminare nervosamente per la strada, avanti e indietro. Alla terza volta che  gli passava davanti, notò un cartello davanti al portone di una chiesa.

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I talenti di BARNABA …

Un giorno Barnaba il giocoliere si stancò di girare il mondo.

Non che non gli piacesse più ballare e fare giochi. Era il fracasso delle taverne e osterie che non sopportava più. Sentiva invece, dentro di sé, un gran bisogno di pace e di silenzio. Quando vide sulla strada un monaco che faceva il suo stesso cammino e lo salutò cortesemente. Siccome andavano al medesimo passo, cominciarono a conversare. Senza neppure accorgersene  arrivarono a un tranquillo monastero che sonnecchiava placido in una grande vallata. Il monaco, che lo aveva ascoltato con grande attenzione, gli lesse nel pensiero e, sorridendo, gli disse:

“Fermati con noi, fratello Barnaba. Forse è stato il Signore a mettermi sulla tua strada. Le nostre regole sono semplici. Qui il pane e la pace sono assicurati”.

 A Barnaba piacque subito il monastero.

I religiosi che vi vivevano facevano a gara a chi meglio onorava la Madonna, e ciascuno impiegava a servirla tutto il sapere e tutta l’abilità che Dio gli aveva dati. L’abate componeva libri che trattavano, con profondi pensieri, le virtù della Madre di Dio. Fra Serafino copiava con mano esperta questi scritti su dei fogli di pergamena. Fra Guerrino vi dipingeva delle fini miniature. Vi si vedeva la Regina del cielo, seduta sul trono di Salomone, ai cui piedi vegliavano quattro leoni; attorno alla sua testa aureolata volteggiavano sette colombe che sono i sette doni dello Spirito santo. Continue reading

INFERNO E PARADISO

Un grande e forte cavaliere di ventura , superbo, che  si vantava di non aveva paura , ma che aveva dimenticato gli ideali della cavalleria: aveva saccheggiato, incendiato villaggi, si era venduto più volte al miglior offerente, durante la battaglia di Nancy corse il rischio di essere ucciso!Gli vennero in mente, allora, tutti gli ideali e le promesse della cavalleria a cui non era rimasto fedele, gli inganni, le menzogne e le persone che aveva ucciso e fu preso dalla paura dell’ inferno!

Tormentato da questo pensiero pensò di recarsi   Continue reading

Quale Dio…. ?!

 

…” Molto  presto avevo compreso che il Dio del nonno era diverso da quello della nonna- La differenza era troppo evidente. Talvolta (il nonno) si svegliava prima della nonna e veniva su da noi in soffitta e ascoltava come ella bisbigliava le sue preghiere. Allora, storceva sprezzante le sottili labbra paonazze e durante il te borbottava: ” Quante volte ho cercato di inculcare nella tua dura cervice come si deve pregare, ma tu, eretica, continui sempre a borbottare! Come può sopportare ciò il Signore Iddio?”. Continue reading

Il cibo migliore …

 

Il Signore ogni Domenica ci invita a “tavola con Lui” … il cibo è il migliore di cui ci si possa nutrire … nessun” ristorante” può darci un cibo migliore … eppure …

 Il giorno del ringraziamento un soldato americano in Corea sentiva una grande nostalgia di casa. Una coppia, che aveva trascorso diversi anni negli Stati Uniti, lo invitò a pranzo. Quando l’ uomo arrivò, con sua grande gioia vide che c’era un tacchino, il suo piatto preferito. Il pranzo iniziò: mentre si serviva generosamente, Continue reading

La via della felicità

 

Ciò a cui ciascuno di noi ambisce e ricerca nella sua vita è la felicità, la gioia del cuore! La inseguiamo e tentiamo di perseguirla giorno dopo giorno. Quegli attimi di felicità, i giorni, gli anni in cui viene concessa sono sempre troppo brevi e ad un tratto sembra che essa svanisca come la foschia mano a mano si alza il sole, che evapori come la rugiada che ha bagnato i campi durante la notte …

E allora pensiamo sia una chimera, un’ utopia, un sogno irraggiungibile per inguaribili sognatori romantici!

In realtà la felicità che proviamo ora, anche se piccola, breve, a tempo è un riflesso di quella vera, più grande eterna che non possiamo realizzare da soli, che non ci può essere concessa dalle “cose” che il mondo offre, ma data unicamente come dono che viene dall’ Alto!

 

Questo racconto ci può aiutare a riflettere …

C’ era un uomo che fin da piccolo aveva un desiderio. Tutte le volte che gli chiedevano cosa avesse voluto da grande rispondeva una cosa sola. Essere felice.

Da subito aveva cominciato ad allenarsi, circondandosi di tante cose : giochi , ma poi prima o poi , se vi giocava, si rompevano. Forse i dolci, le cose buone da mangiare rendevano felici. Così cominciò ad assaggiare ogni cosa. Una cosa che gli faceva particolarmente piacere e che lo rendeva di buon umore era la cioccolata. Ma poi diventato più grande non gli bastò più. Quando arrivò l’ età della patente i suoi genitori gli comprarono  l’ ultimo modello di “sportiva”, fuori serie super extra accessoriata. Passato l’ entusiasmo del momento capì che non era quella la felicità.   Ormai era diventato grande e decise di mettersi in cammino per trovare lui la felicità. Continue reading

Kimba

 

“Nessuno ha un amore più grande di questo:

  dare la vita per i propri amici”. (Gesù)

 

 

   Kimba era uno degli elefanti più grossi dell’Africa. Ed era anche il più saggio e il più forte, perciò tutti lo avevano scelto come capo del branco. Kimba era sempre attento a qualunque pericolo che potesse presentarsi. Guidava il branco ai pascoli migliori, dove c’era l’erba più gustosa e i rami più teneri. Quando faceva molto caldo, li portava ai migliori laghetti e là bevevano e si bagnavano.

Di notte, Kimba faceva la guardia perché tutti potessero dormire tranquilli. Quando sorgeva qualche problema, tutti guardavano Kimba, e la sua serenità tranquillizzava tutto il branco. Ma c’era un pericolo che terrorizzava tutti: l’uomo bianco.

 Se fosse riuscito a scoprirli, non avrebbe esitato ad ucciderli tutti per strappare le loro preziose zanne d’avorio. Kimba non cessava di vigilare, e appena intuiva la presenza dell’uomo bianco conduceva il branco in un luogo sicuro.

 Ma un giorno accadde l’inevitabile.   Continue reading