Le qualità di Mosè … *- Cambiare è possibile

 

Un re d’oriente aveva sentito parlare molto del divino Mosè. Ognuno lodava le sue elette qualità. Ora egli voleva convincersene di persona. Tra i suoi consiglieri aveva un pittore assai abile e quello che oggi potremmo definire un eccellente psicologo. Quando il pittore aveva ritratto qualcuno, lo “psicologo”, in base a quell’immagine poteva interpretare le qualità della persona ritratta.

Il re inviò, dunque, il suo pittore nel deserto. Arrivato alla tenda di Mosè, il pittore ne ritrasse rapidamente il viso. Con il disegno tornò dal suo Signore. Questi fece venire lo “psicologo”, gli mostrò il ritratto di Mosè e gli pregò di voler delineare il carattere di quell’ uomo.

Lo “psicologo” osservò l’immagine attentamente e rivelò: “Quest’uomo è un ladro, un assassino e un bigamo”.Il re si adirò   Continue reading

Un racconto sulla vita spirituale: L’arco

 

Un giorno, il santo abate Antonio conversava con alcuni dei giovani che avevano scelto di vivere come lui nel deserto. Un cacciatore che stava inseguendo una preda si avvicinò con deferenza. Ma vide che il santo Abate e i giovani che lo attorniavano ridevano allegri e scuotendo la testa li disapprovò con parole aspre.

L’abate Antonio gli parlò con calma. “Metti una freccia nel tuo arco e   Continue reading

La via per il cielo… – racconti per il mese di Maggio e non solo

Lettera di un bambino di San Josè (Costarica)*

Nella mia casa ci sono due stanze, due lettini, una piccola finestra e un gatto bianco. Nella mia casa mangiamo solo la sera quando il babbo torna a casa con il sacchetto pieno di pane e di pesce secco. Nella mia casa siamo tutti poveri, ma il mio babbo ha gli occhi celesti, la mia manna ha gli occhi celesti, il mio fratellino ha gli occhi celesti, io ho gli occhi celesti e anche il gatto ha gli occhi celesti. Quando siamo tutti seduti a tavola nella nostra casa sembra che ci sia il cielo.

Lettera di una bambina di Segunto ( Spagna )*

Maria Dolores è la mia amica, ma lei è muta e malata alle gambe e non può camminare e io la porto a spasso con la sua carrozzella e così andiamo insieme per le strade del mio paese che è fatto tutto di pietre. La mia amica è molto bella e i suoi occhi sono azzurri e tutta la gente si ferma a guardarli perché sorridono sempre. Quando io guardo gli occhi di Maria Dolores, mi sembra di camminare in cielo.

Riflessione.

Qual’ è la strada per andare in Cielo? Cioè per   Continue reading

Il Sentiero.* – Racconti per il mese di Maggio … e non solo.

Una bambina viveva felice con il suo papà e la sua mamma. Ma per una meschina vendetta, alcuni uomini perfidi la rapirono.
Arrivarono un giorno nei loro grandi mantelli e, sulla strada che portava alla scuola, s’impadronirono della bambina.
Galoppando di gran carriera su cavalli neri si allontanarono ben presto dal villaggio e presero la strada della foresta. La buia e tenebrosa foresta che ingoiava per sempre gli incauti che vi si avventuravano senza guida.
Quegli uomini dal cuore di pietra portarono la bambina nel cuore della foresta. Volevano che si perdesse per sempre nella foresta.
La bambina piangeva terrorizzata. E ripeteva, quasi gridava, la preghiera che la mamma le aveva insegnato: “Ave Maria, piena di grazia…”.
Giunsero dove la foresta era più intricata e impenetrabile. Là abbandonarono la bambina.
La poverina si accucciò ai piedi di un grande albero, continuando a ripetere tra i singhiozzi: “Ave Maria Ave Maria…”.
Improvvisamente, fra le lacrime,   Continue reading

NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE – Racconti per il mese di Maggio e non solo…*

Anticamente, nel paese oggi chiamato Messico, viveva un indio di nome Juan Diego. Quello non era il suo nome da sempre. Prima che i bianchi arrivassero dalla Spagna attraverso il mare, Juan Diego si chiamava “Colui-che-parla-comeun’aquila”. Viveva con la moglie nel villaggio di Tolpetlac, piantava il mais e pagava le imposte al grande impero azteco. Alcuni missionari bianchi parlavano di un Dio gentile e buono come un padre. “Colui-che-parla-come-un’aquila” e sua moglie ascoltarono i frati, si fecero cristiani e i loro nomi furono cambiati in Juan Diego e Maria Lucia. Erano fedeli alla loro nuova religione e avevano molta pace e felicità. Un inverno Maria Lucia si ammalò e morì. Juan Diego ne ebbe il cuore spezzato. Ma i frati gli dissero di non essere triste, perché una donna buona come Maria Lucia era certamente in salvo nel regno del loro nuovo Padre. Juan Diego continuò a lavorare sodo e ogni sabato, proprio come faceva quando era viva sua moglie, andava alla chiesa di Santiago ad ascoltare la Messa in onore della Madre di Dio. E si fermava anche la domenica per le funzioni solenni. Ma un giorno, il 9 dicembre dell’anno 1531, accadde una cosa che cambiò per sempre la sua vita.    Continue reading

Le orme* –racconti per il mese di Maggio e non solo…

Una notte ho fatto un sogno splendido. Vidi una strada lunga, una strada che si snodava dalla terra e saliva su nell’aria, fino a perdersi tra le nuvole, diretta in cielo. Ma non era una strada comoda, anzi era una strada piena di ostacoli, cosparsa di chiodi arrugginiti, pietre taglienti e appuntite, pezzi di vetro. La gente camminava su quella strada a piedi scalzi. I chiodi si conficcavano nella carne, molti avevano i piedi sanguinanti. Le persone però non desistevano: volevano arrivare in cielo. Ma ogni passo costava sofferenza e il cammino era lento e penoso. Ma poi, nel mio sogno, vidi Gesù che avanzava. Era anche lui a piedi scalzi. Camminava lentamente, ma in modo risoluto. E neppure una volta si ferì i piedi.

Gesù saliva e saliva. Finalmente giunse al cielo e là si sedette su un grande trono dorato. Guardava in giù, verso quelli che si sforzavano di salire. Con lo sguardo e i gesti li incoraggiava. Subito dopo di lui, avanzava Maria, la sua mamma. Maria camminava ancora più veloce di Gesù.

Sapete perché?   Continue reading

Racconti per il mese di maggio: La rassomiglianza.

Un missionario viaggiava su un veloce treno giapponese ed occupava il tempo pregando con il breviario aperto. Uno scossone fece scivolare sul pavimento un’ immaginetta della Madonna. Un bambino, seduto di fronte al missionario, si chinò e raccolse l’ immagine. Curioso, come tutti i bambini, prima di restituirla, la guardò. “ Chi è questa bella signora?”, chiese al missionario?

“È … mia madre”, rispose il missionario, dopo un attimo di esitazione. Il bambino lo guardò, poi riguardò l’ immagine, “Non le assomigli tanto”, disse. Il missionario sorrise: “Eppure, ti assicuro che è tutta la vita che cerco di assomigliarle, almeno un po’”. ( da: mese di maggio per bambini di B. Ferrero-  LDC)

Riflessione

Assomigliare a Maria …

Tutti i figli assomigliano ai loro genitori. Assomigliare a Maria vuol dire accogliere in noi Gesù, portare in noi Gesù. Portarlo agli latri, come ha fatto Maria visitando Elisabetta. Rimanere uniti a Gesù, come i tralci ala vite, come ha fatto Maria dall’ annunciazione al Calvario. Lasciare che lo Spirito del Signore risorto, che è lo stesso che ha riempito Maria nel Giorno dell’ annuncio dell’ Arcangelo Gabriele,. Operi in noi e ci renda degli “umili servi del Signore”, esattamente come lo è stata Maria. Così anche noi potremo cantare le grandi opere di Dio, come Maria ha fatto nel bellissimo cantico del Magnificat. (dqy)

Preghiera

Maria, trasparenza di Dio, rendici sempre più somiglianti a Te nel dire di sì al Signore, nell’ accettare il suo progetto su di noi, nella preghiera, nella lode, nella Carità, nell’ umiltà e nella fedeltà! (dqy)

 

 

 

 

Gesù: l’ amico fedele – Un racconto per il Venerdì Santo

… Non vi chiamo  più servi, ma vi ho chiamato amici …  nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici (Gv 15 )

I due amici

Il più vecchio si chiamava Frank e aveva vent’anni. Il più giovane era Ted e ne aveva diciotto. Erano sempre insieme, amicissimi fin dalle elementari. Insieme decisero di arruolarsi nell’esercito. Partendo promisero a se stessi e ai genitori che avrebbero avuto cura l’uno dell’altro. Furono fortunati e finirono nello stesso battaglione.

Quel battaglione fu mandato in guerra. Una guerra terribile tra le sabbie infuocate del deserto. Per qualche tempo Frank e Ted rimasero negli accampamenti protetti dall’aviazione. Poi una sera Continue reading

UN RACCONTO PER PARLARE DI RISURREZIONE

Osvaldo era in monastero da non molto tempo, era un bravo novizio, diligente, studiava, non era pigro, pregava con un cuore Sincero, insomma voleva davvero diventare un bravo monaco e piacere al Signore, ma da un po’ di tempo aveva come un pallino, un chiodo fisso che non gli passava dalla mente… “Come sarà dopo?” Che cosa avverrà nella risurrezione, come saremo noi? “La vita dopo sarà circa come quella che conduciamo qui oppure…?”

 Aveva letto i sacri testi, ma le risposte che davano non lo tranquillizzavano fino in fondo, alcuni poi faceva proprio fatica a comprenderli…

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Un racconto per la settimana santa, ma non solo: Il bambù *

 

 

In un magnifico giardino cresceva un bambù dal nobile aspetto. Il Signore
del giardino lo amava più di tutti gli altri alberi. Anno dopo anno, il
bambù cresceva e si faceva robusto e bello. Perché il bambù sapeva bene
che il Signore lo amava e ne era felice.
Un giorno, il Signore si avvicinò al suo amato albero e gli disse: “Caro
bambù, ho bisogno di te”.
Il magnifico albero disse, con grande gioia: “Signore, sono pronto. Fa’ di me l’uso
che vuoi”.
La voce del Signore era grave: “Per usarti devo abbatterti! ”
Il bambù si spaventò: “Abbattermi, Signore? Io, il più bello degli alberi
del tuo giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore, ma
per favore, non abbattermi”.
“Mio caro, bambù”, continuò il Signore, “se non posso abbatterti, non
posso usarti”.
Il giardino piombò in un profondo silenzio. Anche il vento smise di
soffiare. Lentamente il bambù chinò la sua magnifica chioma e sussurrò:
“Signore, se non puoi usarmi senza abbattermi, abbattimi”.
“Mio caro bambù”, disse ancora il Signore, “non solo devo abbatterti, ma
anche tagliarti i rami e le foglie”.

 

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