… Quanto è difficile che un ricco … tutto è possibile a Dio (Mc 10,23 ss) – XXVIII Domenica ordinario B

 

Perdonaci, Signore, la nostra mentalità commerciale. Siamo abituati a quantificare e a “monetizzare” tutto: “Tradotto in moneta, quanto fa?” è una frase che ricorre spesso sulle nostre labbra.
Questa mentalità da ragionieri invade e inquina anche il nostro rapporto con te. Noi diamo e tu ci dai … solo che tante volte i conti non tornano. Iniziano le nostre crisi.
Tu ci sembri lontano, insensibile ai nostri problemi. Perdonaci, Signore, se ti abbiamo ridotto a un buon super-ragioniere, ad amministratore delegato del regno dei cieli. Aiutaci a dare e a darci senza calcolo, lieti di spenderci perché tu sia conosciuto e amato. Certo sappiamo che in fatto di generosità … nessuno ti batte.
Se poi vuoi darci una mano ad aprire il nostro portafogli, la cassaforte del nostro tempo e della nostra disponibilità per condividere con gli altri, tanto meglio. Ci sentiremo davvero figli di quel Padre che è prodigo di amore con tutti.
Signore ti chiediamo ancora di liberarci dalle cose intese come schiavistico possesso; concedici la saggezza di un oculato uso, considerandole come mezzi della tua Provvidenza per raggiungere il fine, entrare nella vita, che sei tu, che con il Padre e lo Spirito Santo vivi e regni nei secoli dei secoli.

(Mauro Orsatti in Servizio della Parola)  

 

Matrimonio, famiglia, figli …-XXVII Domenica ordinario B

La Parola di Dio ci riporta a scoprire una realtà grande, oggi bistrattata, ma che riguarda la maggior parte di noi risalendo all’ inizio della creazione, come ci ricorda Gesù stesso nel Vangelo, che riguarda l’uomo e la donna.
L’ uomo non trova fra tutte le creature un aiuto che gli corrisponda, che sia a lui complementare, fino a quando Dio non conduce a lui la donna e lì sboccia il primo canto d’ amore dell’ umanità. Nell incontro fra l’ uomo e la donna, sua moglie, nasce la famiglia in cui ambedue sono chiamati, pur nella loro individualità a diventare un’unità, una carne sola, indivisibile, portando con se una benedizione di fecondità di vita.
( cfr. Gen 1)
La famiglia, per la Chiesa, non è prima di tutto un motivo di preoccupazione, ma la felice conferma della benedizione di Dio al capolavoro della creazione, ha detto Papa Francesco.

Vista la ricchezza della parola che ci viene proposta oggi mi limito a qualche sottolineatura.

La famiglia,           Continue reading

Gelosi del bene degli altri – XXVI Domenica ordinario B

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva»…

Immaginiamo per un attimo di incontrare e di conoscere una di quelle persone
che dicono Gesù, sì mi può anche andare bene, ma la Chiesa, i sacramenti, i preti e simili poi questa è un’altra cosa. Ognuno pensi alla reazione che può avere e cosa pensare di quella persona.
Poi, per caso scopriamo che due volte la settimana, va in una “casa protetta”, per imboccare gli anziani non auto sufficienti .
“ Avevo fame e mi avete dato da mangiare”, non c’è scritto così nel vangelo?
Non ha detto così Gesù? Che cosa penseremmo allora?
Non assomiglia, in un modo diverso a quello che succede nel Vangelo che abbiamo letto oggi?

Continue reading

Non so rispondere … ma so che nel Vangelo c’è la soluzione!

Non so rispondere ai terribili perché che gli avvenimenti mi presentano, so però che Cristo deve trionfare, che la sua parola deve purificare i nostri cuori, animare gli spiriti.
So che nel Vangelo c’è tutta la vita, tutta la vita di cui ha bisogno l’ umanità per ascendere e compiere i mirabili disegni cui Dio l’ha destinata, so che nel Vangelo vissuto in tutta la sua integrità, c’è la soluzione di tutti i più gravi problemi della nostra vita contemporanea.

Primo Mazzolari

Portare la croce…

 

 

Signore Gesù, come capisco i tuoi apostoli che non capiscono. Mi sento molto uno di loro in fatto di lontananza dalla Croce, di istintivo rifiuto a tutto ciò che porta l’ amaro sapore della sofferenza. Trovo più facile sentire parlare della Croce, meglio se un discorso elegante, o parlarne io stesso. Però il discorso rimane alla periferia della mia vita, ne parlo come un oggetto da trattare. Oppure mi piace vedere la Croce, tanto meglio se artistica o comunque di pregevole fattura. Ce ne sono tante, di tutte le dimensioni, di tutti i colori, di tutti i materiali di tutti i prezzi. Sì, perché le croci si possono anche comprare.
Al massimo riesco a portare la croce attaccata alla giacca o al collo … Ma la Croce non è fatta per il bavero di una giacca, ma per il cuore; deve stare dentro, conficcata nel profondo. Questo mi riesce difficile da fare, anche solo da capire; usando solo la ragione, mi sembra un controsenso.
Figuratevi poi portare la Croce degli altri! Tante volte nemmeno la vedo, e quando la scorgo o intravedo, trovo più scomodo scantonare, fingendo di non averla vista.
Signore perdona la mia fuga dalla Croce!

Mauro Orsatti in Servizio della Parola

Andare a Gerusalemme …amore e egoismo, bene e male; XXV Domenica ordinario B

Ap 21,2 E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.
Ap 21,10 L’angelo mi trasportò in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente della gloria di Dio…

Così è descritta la meta finale che ci attende nel libro dell’ Apocalisse, incontrarci con il Signore ed essere sempre con Lui. Una meta luminosa di bellezza e di grandezza unica, ecco uno dei motivi per cui la nostra vita viene spesso paragonata ad un viaggio. Nella Bibbia il verbo che indica andare a Gerusalemme è salire. Ed è proprio così. Gerusalemme, infatti, si trova a circa 750 mt di altezza, ma andare a Gerusalemme significa anche andare all’ incontro con Dio che ha il suo trono nel tempio. Non ci si va da turisti, ma da pellegrini. Gli ebrei vi andavano cantando quelli che sono i salmi di pellegrinaggio o “ delle salite”.

Gesù sta andando a Gerusalemme consapevole pienamente di ciò che l’ attende, ma nello stesso tempo determinato a fare di se e di tutta la sua esistenza un dono d’ amore per l’ uomo, per quelli del suo tempo, per quelli del nostro tempo, per me e per voi un dono d’ amore che è la Croce, ma anche un dono di vita che è la Risurrezione.
Se Gesù è consapevole, lo sono meno i suoi discepoli, che hanno bisogno ancora di essere educati e che si stanno perdendo in tanto altro. Essi stanno discutendo cercando di stabilire chi fra loro sia il più grande, sono ancora alla ricerca di un potere e di una supremazia umani … davvero il Signore è un Dio paziente con loro … e con noi.

Ogni volta che noi veniamo a Messa viviamo quello che è il cammino che Gesù ha percorso andando a Gerusalemme e quello che là è accaduto, in questo si dovrebbe rispecchiare poi il cammino della nostra vita fino alla Gerusalemme nuova, quella dell’ Apocalisse …, ma nello stesso tempo la domanda che viene posta da Gesù ai dodici viene posta anche a noi.
“ Di che cosa state discutendo? ” e se andiamo a vedere sia a livello politico, sociale, economico, ma anche personale forse ci troviamo nella stessa situazione dei discepoli.
“ Come essere più grandi ”, magari più grandi di Dio stesso, se potessimo.
“ Di che cosa stiamo discutendo?”
Di vacuità, di cose umanamente necessarie e altre appariscenti, appaganti, ma sempre limitate, ma occorre stare attenti come ammonisce Qòelet:
Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento. ( Qo 1,14 ).

Credo che per ognuno di noi sia importante e significativo conoscere qual’ è il ruolo che ricopre nella scala gerarchica degli affetti, delle relazioni, della società, della comunità ecclesiale, del nostro grande piccolo mondo, insomma. Vi è un pericolo, però, grande, quello di esaurirsi e di sciupare tutte le nostre forze dentro questo orizzonte, pronti lottare strenuamente per difendere lo status raggiunto.      Continue reading

Pensare secondo Dio o secondo gli uomini … le opere e la fede! – XXIV Domenica ordinario.

Il testo del vangelo di questo Domenica ci propone le due domande di Gesù ai discepoli: “Chi dice la gente che Io sia?” e: “ Ma voi chi dite che Io sia?”.
Due domande fondamentali dalle cui risposte dipende la coerenza del nostro essere cristiani oppure del “ nostro dirci cristiani”.
La risposta alla prima domanda è una risposta generica, un po’ pressapochista! Giovanni Battista, Elia, uno dei profeti. Non meravigliamoci, quanti Battezzati oggi hanno le idee chiare su Gesù? Certo un “grande” della storia, da tirare fuori al momento opportuno, quando è necessario parlare di pace, di giustizia, di solidarietà, … ma poi?
Ancora oggi qualcuno confonde Gesù come un rivoluzionario, come è successo in America latina quando hanno regalato al Papa un crocifisso con la falce e il martello. Un personaggio mitico inventato da un gruppo di furbi per carpire la buona fede delle masse, altri.
Pochi, però si fermano ad interrogarsi seriamente e a dare non tanto per gli altri, che è pure importante, ma per se stessi la risposta, mettendosi, però, di fronte al Gesù del Vangelo, come ci è stato dato! Direbbe S. Paolo: “ Vi ho trasmesso quello che anche io ho ricevuto… che il Signore Gesù …”       Continue reading

Per un “Per un ecologia del cuore”- XXII Domenica ordinario B

Nel Vangelo leggiamo: “ Dov’è il tuo tesoro là è anche il tuo cuore”. Noi ci ritroviamo qui , davanti al Signore, siamo qui fisicamente, ma il nostro cuore è qui? Perché può darsi che noi ci ritroviamo qui spinti dall’ abitudine … dalla tradizione …Anche i giudei, abbiamo sentito nel Vangelo, facevano molte cose legate alla tradizione. Oggi è come se Gesù ci facesse una grande domanda, che scende in profondità. Siamo invitati ad esaminarci se ciò che facciamo, se i gesti, le parole che pronunciamo, quello che insomma va “al di fuori di noi” è espressione vera e autentica di ciò che siamo dentro. Questo non riguarda solo la nostra vita pratica, ma anche il nostro rapporto con Gesù.

Gesù riprende un modo inquinato di intendere il rapporto con Dio basandolo solo sulla dimensione esteriore.      Continue reading

“Dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini escono propositi di male …” (Mc 7,21 )

Distrarre dall’essenziale,
confondere le paretine di carton gesso
con le mura portanti,
il secondario con il fondamentale,
sono tutte operazioni rischiose
perché danneggiano in modo consistente,
più di quanto si possa valutare
a prima vista.

Così tu affronti [ Gesù ] il problema di petto,
a viso aperto ed indichi
quale sia il male veramente pericoloso:
quello che esce dal cuore dell’ uomo,
cioè le cattiverie, le gelosie,
le invidie, le stoltezze,
le infedeltà ed i tradimenti,
Gli inganni e le calunnie.

Da tutto questo dobbiamo guardarci
e non da quello che ci raggiunge dall’ esterno
anche se inevitabilmente
ci rattrista e ci fa soffrire,
ci ferisce e ci addolora,
ci mortifica e ci umilia.

Liberamente tratta da
R. Laurita XXI Domenica ordinario B
Servizio della Parola