Il Diavolo si allontanò da Lui … (Lc 4, 13)

È questa la tua domanda di oggi, Signore: hai imparato a conoscere le tentazioni che portano via luce e gioia dalla vita, tua e altrui?
È passato il tempo in cui le tentazioni erano le scorpacciate di nutella o l’ acquisto di una smisurata di figurine per concludere l’album dei calciatori Panini. Le tentazioni sono difficili da riconoscere, proprio perché vivono subdolamente a cavallo della menzogna, della doppiezza e dell’ ambiguità.
Se una voce della mente suggerisce un atteggiamento, immediatamente un’ altra porrà il dubbio e troverà mille scuse per limitare la nostra azione, o per giustificare il sentiero più facile. La tentazione si adagia sulla vita quotidiana, spingendo a rimandare, a tollerare, a subire.
La tentazione diventa un’abitudine, vizio che si spaccia come indispensabile, piccolo contrappeso ai disagi della vita. La tentazione sospende la tua azione, spigandoti che hai già fatto abbastanza, che adesso tocca a qualcun altro. La tentazione ti chiude gli occhi, spegne i sensi, risveglia il tuo sonno.
La tentazione ti spinge a non esserci, ad anticipare il tuo ultimo viaggio, o ad ancorarti nel passato, tra i ghiacci e le notti che sono state, quando è il tuo presente ad avere bisogno di te.
Ognuno ha le sue tentazioni, compresa quella di credere di esserne immune, di avere fatto tutto il possibile, o di essere un povero peccatore che non potrà mai cambiare e crescere, alla sua età!
Per questo ti chiediamo lo Spirito che viene da te: Lui sarà il nostro faro e la nostra energia, come lo fu con te nel deserto, per darci mente lucida e risposta pronta, animo santo e forza illuminante, e tutti ne guadagnano.

S. Messina e P. Raimondo in Suo Padre uscì a supplicarlo- ed. Effatà

Mercoledì delle Ceneri 2016-. “ Ritornate a me con tutto il cuore …”

Digiuno, astinenza dalle carni, Penitenza, il richiamo severo alla conversione l’ austero rito delle ceneri che celebreremo fra un po,’ che rammenta a tutti la nostra fragilità, la nostra debolezza, che poca cosa siamo, tratti dalla polvere alla polvere torniamo. Detta così la Quaresima, saremmo tentati di lasciarci prendere dalla tristezza.
All’ inizio di questo tempo santo e benedetto, contro la tentazione della tristezza, dell’ incupimento, di un’ impegno pesante da assolvere, vorrei proporvi questo pensiero:
“ La quaresima è un’ occasione per “ridiventare” cristiani, mediante un costante processo di cambiamento interiore e di avanzamento nella conoscenza e nell’ amore di Cristo”. Questa frase, che non è mia, ma di papa Benedetto XVI, ci permettere di percepire la Quaresima sotto un’ altra luce.       Continue reading

Sulla tua parola getterò le reti … – V Domenica anno C, riflessione con i bambini su Lc 5,1-11

Proviamo a fare uno sforzo di immaginazione! Immaginiamo di essere anche noi fra la folla presso il lago di Gennesareth e Gesù è salito sulla barca e ci sta parlando.
Del resto in un certo senso è proprio così! Noi siamo venuti qui, e Gesù ci parla da quella che è la grande barca della Chiesa, lo fa sempre ogni Domenica e cosa ci dice?
“ Ti sto cercando, perché ho un grande progetto su di te, vuoi seguirmi?”
È quello che ci racconta la prima lettura in cui Dio chiama Isaia è quello che succede a Pietro nel vangelo e ai suoi compagni.

Abbiamo sentito come nella prima lettura il Signore dice: Chi manderò e chi andrà per noi? Nel vangelo a Pietro: d’ ora in poi sarai pescatore di uomini.         Continue reading

Uomo di poca fede, perché hai dubitato? Riflessione su: Mt 14, 23-34

Testo

23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
24La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 31E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 32Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 33Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».
34Compiuta la traversata, approdarono a Gennèsaret.

Il contesto
Gesù ha appena compiuto la moltiplicazione dei pani, si separa dalla folla, fa imbarcare i discepoli e si ritira a pregare sulla montagna. Vorrei richiamare la vostra attenzione, su questo ritirarsi di Gesù in preghiera, per ripensare quale spazio diamo noi nella nostra vita a questa dimensione che è fondamentale perché il nostro rapporto con Dio sia un rapporto vivo, costante e non solo occasionale.
Molto spesso noi ci ricordiamo del Signore in qualche determinata occasione, in genere quando siamo in uno stato di necessità o di difficoltà, ma può essere questo il nostro rapporto con Dio?

« Per me la preghiera è uno slancio del cuore, è un semplice sguardo gettato verso il cielo, è un grido di riconoscenza e di amore nella prova come nella gioia” ».( S. Teresa di Gesù bambino)
Ringraziamo il Signore anche nei momenti gioiosi della nostra vita? Oppure Tralasciamo questo aspetto?                    Continue reading

Davanti alla morte, Signore Dio…

Davanti alla morte, Signore Dio, ognuno di noi si sente nudo e disarmato, perché essa riesce a strapparci le persone più care, gli amici più sinceri senza che possiamo fare nulla per bloccarla.
Davanti alla morte, Signore Dio, ognuno di noi avverte la sua debolezza e la sua fragilità, perché essa riesce ad impaurirci con il suo freddo e con il suo buio.
Davanti alla morte,                                                                                                                                                       Continue reading

Pregiudizi …- IV Domenica ordinario C – meditazione con i bambini

Vi ricordate il vangelo di Domenica scorsa?
È importante, perché se no non riusciamo a capire bene quello di oggi. È come se noi andando al cinema e iniziassimo a vedere il film dalla seconda parte, con ogni probabilità non capiremmo un granché della storia.
Il Vangelo di oggi inizia, infatti esattamente dove terminava quello di Domenica scorsa: Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato, siamo nella sinagoga, nel giorno di sabato, è stato solennemente letto il rotolo del profeta Isaia in cui è scritto quello che Dio ha promesso si realizza, che inizia un tempo nuovo, il tempo dove tutti possono sperimentare e conoscere l’ amore e la misericordia di Dio, il grande tempo della liberazione da ciò che rovina di più l’ uomo che è il peccato. É arrivato il tempo da tutti atteso: quello della venuta del Messia.

Allora subito la meraviglia, poi immediatamente: “ Ma non è costui il Figlio di Giuseppe?”     Continue reading

Succede anche a noi di ….

21Allora cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».
22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: «Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!»». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
( Vangelo di Luca cap 4 )

Succede anche a noi, Signore, di essere vittime di pregiudizi, invidie o malignità.
Succede anche a noi di avere ottime intenzioni che non vengono capite, perché abituati a vederci in un altro ruolo.
Succede anche a noi di portare una notizia positiva che qualcuno disprezza perché non ne è l’ unico beneficiario.
Succede anche a noi di constatare l’ inadeguatezza di chi ci sta accanto, avendo l’ onestà intellettuale di farlo presente, in spirito di correzione fraterna, non di giudizio inappellabile.
Succede anche a noi di trovarci oppositori che vorrebbero usare ogni mezzo per toglierci di torno. A noi, però, succede anche di reagire con rabbia, sdegno, violenza. Quantomeno decidiamo di troncare ogni ponte con chi ci ha fatto uno sgarbo, fino a quando si umilierà con le sue scuse. Siamo indietro, Signore, rispetto a te, e ti chiediamo perdono, insieme alla forza di cambiare.
La tua reazione è fatta di silenzio, di assenza di giudizio, di risolutezza nel prendere il cammino. La tua scelta è la verità, le reazioni altrui sono secondarie. Passasti in mezzo ai tuoi nemici, né offeso, né irato. Avanti la vita ci attende, altre persone hanno bisogno di noi.

(S. Messina e P. Raimondo in: Suo Padre uscì a supplicarlo, ed. Effatà )

Teofilo, amico di Dio, meditazione con i ragazzi. – III Domenica ordinario C

Cari ragazzi penso che tutti voi abbiate visto i film di Harry Potter. Oppure che ne so l’ Hobbit … o visto altri film del genere fantasy, magari anche letto storie simili e noi sappiamo che sono storie inventate da scrittori brillanti, ma che non corrispondono alla realtà.

Allora, il vangelo di oggi inizia con una rassicurazione, da parte del suo autore: Luca. È vero vi sono descritti miracoli, prodigi, malati che guariscono, lebbrosi risanati, morti che tornano in vita, incontriamo angeli e il diavolo , vi è l’ annuncio straordinario che Gesù è risorto, che è vivo dopo la sua crocifissione ed è in cielo, che è Dio …Cose straordinarie, fatti portentosi , ai quali noi  crediamo.

E chi vuole rassicurare Luca? Questo tipo che ha un nome un po’ strano: Teofilo. È come gli dicesse. Stai tranquillo perché ho fatto delle ricerche, mi sono documentato, ho ascoltato i testimoni è tutto serio, tutto attendibile, tutto vero, non è una storia “fantastica”.  Continue reading

Il Calvario fontana di carità, di speranza e di fede di Tonino Bello

Però è proprio dal Calvario che si diparte la speranza. Il mondo può cambiare. E noi che siamo ammalati o che pure siamo vittime di tante sofferenze morali, noi possiamo contribuire a cambiare il mondo. Con grande fiducia, appoggiando il nostro capo sul capo di Gesù che rantola sulla croce.

Il Calvario è lo scrigno nel quale si concentra tutto l’amore di Dio   

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Manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui … – II Domenica del tempo ordinario C, meditazione con i bambini

Abbiamo lasciato il tempo delle grandi feste: Natale, Epifania, Battesimo di Gesù e torniamo nel tempo comune.
E dove incontriamo Gesù, dopo averlo incontrato al Giordano in fila con i peccatori a ricevere il Battesimo di Giovanni, Lui che non ne aveva bisogno?
Lo incontriamo ad una festa e ad una festa di nozze! A me piace molto questo Gesù, perché ci fa vedere un Dio che è capace di sorridere, di condividere quelli che sono i momenti di gioia degli uomini e delle donne. Presso gli ebrei una festa di nozze durava otto giorni, una festa importantissima, anche oggi che lega un uomo e una donna per sempre. Pensate che uomini e donne danzavano tutti assieme e che, penso, anche se non c’è scritto nel Vangelo, che Gesù abbia ballato, come era costume in quel tempo. Provatevi ad immaginare questo Gesù, che danza, che sorride … che è contento perché gli uomini sono contenti , non è mica geloso, … che bello!

Ma … ma … purtroppo, come accade spesso, vi è sempre qualcosa ( o qualcuno) che vorrebbe trasformare la festa in tristezza. Allarme rosso: non hanno più vino!!! Il vino simboleggia in questo caso la festa, la gioia, se viene a mancare il vino la festa si spegne e muore. Guarda caso proprio Maria se ne accorge e interviene.    

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