Povero Giuda. Che cosa gli sia passato nell’anima io non lo so. È uno dei personaggi più misteriosi che noi troviamo nella Passione del Signore.
Non cercherò neanche di spiegarvelo, mi accontento di domandarvi un po’ di pietà per il nostro povero fratello Giuda. Non vergognatevi di assumere questa fratellanza. Io non me ne vergogno, perché so quante volte ho tradito il Signore; e credo che nessuno di voi debba vergognarsi di lui. E chiamandolo fratello, noi siamo nel linguaggio del Signore. Quando ha ricevuto il bacio del tradimento, nel Getsemani, il Signore gli ha risposto con quelle parole che non dobbiamo dimenticare: “Amico, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo!” Amico! Questa parola che vi dice l’infinita tenerezza della carità del Signore, vi fa anche capire perché io l’ho chiamato in questo momento fratello. Continue reading
meditazioni
Benedetto XVI sul Sacramento del Battesimo
Battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ( Mt 28, 19 )
Nel battesimo ciascun bambino viene inserito in una compagnia di amici che non lo abbondonerà mai nella vita e nella morte … Questa compagni di amici, questa famiglia di Dio, nella quale adesso il bambino viene inserito, lo accompagnerà sempre anche nei giorni della sofferenza, nelle notti oscure della vita; gli darà consolazione, conforto, luce. Continue reading
Padre e figli … meditazione con i bambini e … gli adulti. – IV Domenica di Quaresima ciclo C
Possibili domande da rivolgere ai bimbi
• Vi piace questo Padre della Parabola? Perché?
• Quali sono le qualità di questo Padre?
• Come rimane, secondo voi, di fronte alle richieste del figlio che pretende la sua parte?
• Com’è, invece quando il Figlio torna?
• Il figlio maggiore si comporta bene?
• Come sarà stato il cuore del Padre di fronte al comportamento del figlio maggiore?
MEDITAZIONE
Per capire a chi si rivolge il Signore bisogna che facciamo attenzione all’ inizio, così capiamo anche chi sono i due figli. Le persone che ascoltano sono da una parte pubblicani e peccatori, dall’ altra i farisei e gli scribi, osservanti della legge, gente che si ritiene a posto di fronte a Dio, che si scandalizzano perché Gesù accoglie i peccatori.
Ma queste persone non assomigliano un po’ al figlio minore che va via di casa, che pensa di potere fare a meno del Padre? Facciamo così anche noi quando pecchiamo e rompiamo il nostro rapporto con Dio. Farisei e scribi assomigliano al figlio maggiore che si scandalizza perché il Padre riprende in casa l’ altro figlio che era andato via e aveva speso tutto con pubblicani e prostitute, così come facciamo tante volte noi nei confronti di chi sbaglia? Ma guarda quello lì … che ha fatto questo o quest’altro e lo aiutano anche? Delle volte mi è capitato di sentirlo anche fra i miei studenti a scuola. Continue reading
Come un girasole, riflessione con i bambini su Lc 13,1-9
Necessità della conversione
“1 In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Parabola del fico sterile
6Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.7Allora disse al vignaiolo: «Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?». 8Ma quello gli rispose: «Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”.
All’ inizio della Quaresima, quando abbiamo ricevuto le ceneri, abbiamo sentito un grande richiamo. “convertiti e credi al Vangelo”. Oggi abbiamo sentito che Gesù, di fronte a due fratti molto gravi: Pilato, che era il governatore della Giudea, terribile sanguinario aveva represso nel sangue un tentativo di rivolta, il crollo di una torre con tanti morti dice: se non vi convertite perirete tutti allo stesso modo. Gesù vuole forse spaventarci?
Certamente ci vuole avvertire. È come se dicesse: di fronte a certe cose brutte che accadono pensate al modo in cui state vivendo … considerate che il tempo che state vivendo è importante, cambiate vita, vivetelo come vuole il Signore, le cose brutte non accadono perché Dio vuole punire gli uomini, come conseguenza del loro peccato; come pensavano gli ebrei al tempo di Gesù. Dio vuole perdonare, Dio vuole salvare, ma questo significa dare una sterzata alla nostra vita ecco il richiamo alla conversione.
Ma cosa significa convertirsi, cos’è la conversione, siamo poi così sicuri di saperlo? Continue reading
Conversione per portare frutto … la pazienza di Dio. – III Domenica di Quaresima C
Di fronte a certi fatti di cronaca, accidentali o causati dell’ uomo, noi spesso rimaniamo interdetti e ci chiediamo il perché. Esattamente come accade nel Vangelo di oggi che ci riporta due fatti di cronaca accaduti al tempo di Gesù.
La mentalità del tempo riteneva che le disgrazie che accadevano fossero il risultato di qualche grave peccato commesso dalle vittime.
Questa mentalità non è poi scomparsa del tutto anche oggi, quante volte sentiamo dire: “ ma cosa ho fatto di male, o cosa hanno fatto di male per meritare questo?”
Ricordiamo la domanda che viene posta a Gesù davanti al cieco nato: “… e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”. Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio.” Continue reading
Fare Penitenza è migliorare la nostra vita.
“ Credete che quei galilei fossero più peccatori di tutti i galilei? … O che quei diciotto fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?” … “No vi dico, ma se non vi convertirete perirete tutti allo stesso modo” ( Vangelo di Luca cap13).
Ecco, dunque, il punto al quale Gesù vuole portare tutti i suoi ascoltatori: la necessità della conversione. Non la propone in termini moralistici, bensì realistici, come l’ unica risposta adeguata ad accadimenti che mettono in crisi le nostre certezze umane. Di fronte a certe disgrazie- Egli avverte- non serve scaricare la colpa sulle vittime. Vera saggezza è piuttosto lasciarsi interpellare dalla precarietà dell’ esistenza e assumere un atteggiamento di responsabilità: fare penitenza e migliorare la nostra vita. ( Benedetto XVI)
II Domenica di Quaresima, ciclo C: … mentre pregava il suo volto cambiò di aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante … ( meditazione con i bambini … e con gli adulti,)
Seconda tappa del nostro cammino verso la Pasqua e succede un fatto particolare. Per capirlo bisogna che vi ricordi quello che precede il brano del Vangelo di oggi, ma che sia sicuro che voi sappiate il significato di questa parola: Trasfigurazione.
Qualcuno fra voi vuole spiegarla?
Se andate a vedere sul un vocabolario la spiegano così: Azione e risultato del trasfigurarsi; mutamento di figura, di aspetto, di apparenza: la trasfigurazione della realtà nella fantasia.
Cerchiamo di capire meglio, richiamando una storia, una favola molto dolce di cui consiglio la lettura a tutti soprattutto quando ve ne dicono un po’ su e pensate di non valere niente, di essere i più brutti del mondo, incapaci di fare qualcosa. Continue reading
La riconciliazione
Il tema del “perdono” pervade tutto il Vangelo. Lo incontriamo subito all’ inizio nel Discorso della montagna nella nuova interpretazioni del quinto comandamento, in cui il Signore ci dice: “ Se dunque presenti la tua offerta sull’ altare e lì ti ricordi che il tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti
all’ altare e va’ prima a riconciliarti con il suo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono” ( Mt 5,23 s. ). Non si può presentare al cospetto di Dio chi non si è riconciliato con il fratello; prevenirlo nel gesto della riconciliazione, andargli incontro – questo è il presupposto per un giusto culto a Dio. Al riguardo è spontaneo pensare che Dio stesso, sapendo che noi uomini come ribelli eravamo in contrasto con Lui, dalla sua divinità si è mosso incontro a noi, per riconciliarci. Ci ricorderemo che prima del dono dell’ Eucaristia, Egli si è inginocchiato davanti ai suoi discepoli e ha lavato i loro piedi sporchi, li ha purificati con il suo umile amore.
Benedetto XVI, Gesù di Nazareth 1, 189-190
Alla fine della vita …
Alla fine della vita, amava ripetere san Giovanni della Croce, saremo giudicati dall’ amore. Quanto è necessario che anche oggi, anzi specialmente in questa nostra epoca segnata da tante sfide umane e spirituali, i cristiani proclamino con le opere l’amore misericordioso di Dio! Ogni battezzato dovrebbe essere un “Vangelo vissuto”. Tante persone, infatti, che non facilmente accolgono Cristo ed i suoi esigenti insegnamenti, sono però sensibili alla testimonianza di quanti comunicano il suo messaggio mediante la testimonianza concreta della carità. L’ amore è un linguaggio che giunge diretto al cuore e lo apre alla fiducia. Vi esorto allora coma faceva San Pietro con i primi cristiani, ad essere sempre pronti “ rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (1 Pt 3,15)
Benedetto XVI
Il deserto quaresimale – I Domenica di Quaresima C
Abbiamo iniziato il nostro cammino quaresimale, con Gesù ci inoltriamo anche noi nel deserto, che diventa una metafora di quella che è la nostra condizione, quella di essere pellegrini, viandanti in cammino in questo mondo che tanto spesso assomiglia sempre di più al deserto, svuotato della sua umanità, di quei principi irrinunciabili senza i quali l’ uomo smarrisce se stesso. In cammino come lo è stato il popolo di Israele verso la terra promessa.
Ma cosa dice a noi uomini oggi il deserto?
Se noi ascoltiamo il deserto egli ci parla! Continue reading