Veglia pasquale (2016)

 

Dopo l’ evento cruento della Croce, il silenzio del Sabato Santo, quasi una sospensione del tempo di fronte al dramma che è avvenuto ecco la notte. Notte e buio incutono sempre un certo timore. Il silenzio che l’accompagna, se siamo attenti, ci parla e richiama le cose che ci sono accadute, ma nello stesso il pensiero si apre cercando di scoprire e di vagheggiare su ciò che ci attende. Così anche noi vogliamo ascoltare questa notte che ci parla di una storia d’amore che inizia da molto lontano, da quell’inizio che è oltre il tempo e oltre la storia, ma che non rimane al di fuori del tempo e della storia, ma accompagna e fa suoi il tempo e la storia.

Una storia fatta di amore e d’infedeltà, di luce e di tenebra, di sangue e di vita, ma che è illuminata dalla presenza di un Dio che l’accompagna e, in essa, accompagna l’ uomo. A quell’uomo Dio tende la mano, come fa il soccorritore verso chi in mare sta annegando, per issarlo sulla barca, ma che viene rifiutata, e l’ uomo annega, sommerso, non dall’ acqua, ma dalla sua arroganza e dal suo peccato.     Continue reading

Fino all’ ultimo … ( Venerdì Santo)

 

Fino all’ ultimo ti sei opposto alla violenza e hai rimproverato Pietro per quel colpo di spada, con cui aveva colpito il servo del sommo sacerdote.
Fino all’ ultimo hai mantenuto la tua dignità, chiedendo ragione alla guardia, che ti aveva percosso, del suo gesto senza motivo, del suo eccesso di zelo.    Continue reading

Venerdì Santo (2016) Riflessione con i cresimandi

 

Stiamo vivendo la Pasqua, ma pensavo in questi giorni, che cosa rimarrà in noi di ciò che stiamo vivendo? In questi giorni in cui sembra davvero prevalere quella notte di cui ci parla l’ evangelista Giovanni, in cui Giuda esce per tradire Gesù. È la notte in cui prevale il maligno, il peccato e la malvagità si annidano nel cuore dell’ uomo e gli fanno commettere cose inaudite, come gli avvenimenti di questi giorni di cui siamo testimoni impotenti.

Tempo fa ho letto un racconto che parlava di un bambù al centro di un giardino, che era una pianta bellissima, molto amata dal padrone del giardino. Il giardino fu minacciato da una grande siccità e rischiava di morire, allora il Signore del giardino andò dal bambù. “ Devo abbatterti, ma non solo, devo spogliarti dei tuoi rami, delle tue foglie, spezzarti, tagliarti e togliere il tuo cuore se no tutto il giardino morirà”.
Il bambù si piegò fino a terra e disse: “ abbattimi, taglia e distruggi”.
Allora il Signore del giardino tagliò il bambù e con il suo tronco fece una condotta che collegò ad una sorgente ed irrigò tutto il giardino e il giardino riprese a vivere”.

Il mondo oggi sembra come quel giardino che sta per morire per il peccato e la cattiveria degli uomini, ma il Signore, che dona la sua vita per noi sulla Croce fa sì che l’ amore e la misericordia, per chi lo vuole possano riempire la terra, il maligno che con il suo seguito di oscurità, di male, di peccato sembra trionfare, sul debole, sul giusto; sia sconfitto, che l’ ora in cui l’ odio e la morte sembrano trionfare sull’ amore e sulla vita ceda il passo ad un tempo nuovo, più grande e luminoso e la speranza non muoia nel cuore degli uomini, di ciascuno di noi.     Continue reading

Giovedì Santo (2016)

 

Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
(Gv 13,3-5).

Di quella sera l’ evangelista Giovanni è l’ unico a ricordare questo gesto straordinario, sorprendente e del tutto inaspettato, che tu Gesù hai affidato ai tuoi. Non c’è nulla di plateale in quello che compi: tu non fai come i grandi della terra che si mettono in posa e fingono, per poche ore di svolgere il ruolo che serve. Continue reading

L’ insegnamento della Passione

 

Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini
il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore,
fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce,
fa’ che abbiamo sempre presente
il grande insegnamento della sua passione,
per partecipare alla gloria della risurrezione.( Preghiera di colletta della Domenica delle Palme)

Nel nostro cammino di preparazione alla Pasqua siamo giunti alla Domenica delle Palme. Siamo prossimi a quell’ ora di cui ci parla l’ evangelista Luca all’ inizio del suo Vangelo, nel brano delle tentazioni: “Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.”.
È l’ ora dell’ istituzione dell’ Eucaristia, è l’ ora della Passione, della consumazione e del compimento della Pasqua dell’ Antico Testamento. Ma anche: “É l’ora vostra e del potere delle tenebre”. L’ ora in cui il maligno con il suo seguito di oscurità, di male, di peccato sembra trionfare, sul debole, sul giusto; l’ ora in cui l’ odio e la morte sembrano trionfare sull’ amore e sulla vita.

Ma ancora una volta il Maestro ci indica la via attraverso la quale la parola finale non sarà morte, ma vita, vita piena, Risurrezione.

Quale insegnamento dalla Passione di Cristo?

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Con rami di ulivo*

 

Tra poco non ci potrà essere alcuna ombra di dubbio sulla tua identità e sul senso unico della tua missione.
Ormai è vicina l’ ora della tua passione, l’ ora della croce, ma anche l’ ora della gloria, l’ ora della oscurità, ma anche della rivelazione.     Continue reading

Domenica delle Palme

 

C’è stato un periodo – e non è ancora del tutto superato – in cui si rifiutava il cristianesimo proprio a causa della Croce. La Croce parla di sacrificio, si diceva, la Croce è segno della negazione della vita. Noi invece vogliamo la vita senza restrizioni e senza rinunce. Vogliamo vivere, nient’altro che vivere. Non ci lasciamo limitare da precetti e divieti: noi vogliamo ricchezza e pienezza – così si diceva e si dice ancora. Tutto ciò suona convincente e seducente; è il linguaggio del serpente che ci dice: “Non lasciatevi impaurire! Mangiate tranquillamente di tutti gli alberi del giardino!” La Domenica delle Palme, però, ci dice che il vero grande “Sì” è proprio la Croce, che proprio la Croce è il vero albero della vita. Non troviamo la vita impadronendoci di essa, ma donandola. L’amore è un donare se stessi, e per questo è la via della vita vera simboleggiata dalla Croce.
[ Nella Croce] possiamo quasi toccare il mistero di Gesù. Preghiamolo perché, nello stesso tempo. Egli tocchi noi ed apra i nostri cuori, affinché seguendo la sua Croce noi diventiamo messaggeri del suo amore e della sua pace.

Benedetto XVI

Legge o misericordia? – V Domenica di quaresima ciclo C

Gesù è nel Tempio, sta insegnando e la gente è attorno a Lui per sentire quelle parole nuove di amore, di speranza, di misericordia di cui sono affamati e assetati.
Parole di speranza, di amore e di misericordia di cui siamo affamati anche noi, donne e uomini di questo tempo che dire inquieto è poco.
Un tempo in cui giorno dopo giorno assistiamo ad uno smarrirsi dell’ uomo, alla perdita di riferimento di valori che sembravano certi, come quello della vita umana, di fronte alla tragedia avvenuta a Roma: uccidere qualcuno per vedere cosa si prova. Che dire, poi, del commercio della vita che si nasconde dietro l’ industria della maternità surrogata, del commercio di ovuli e di embrioni per soddisfare desideri egoistici e non naturali di paternità e maternità.
Chi può indicare la via per ritrovarsi, chi può pronunciare parole vere, liberatrici e non illusorie, chi può portarci “ buone notizie” se non chi è la buona notizia per eccellenza dell’ amore di Dio per noi?

Gesù, però, è scomodo; lo è oggi come allora, come sono scomodi quelli che prendono seriamente le sue parole e cercano di portarle nella vita.

Ecco davanti a noi l’ episodio del vangelo di oggi.      Continue reading

Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. V Domenica di Quaresima C

 

E tu Gesù scrivi per terra …
Sei il Maestro, tutti pendono dalle tue labbra, e tu scrivi per terra … Ti portano un caso grave, un’ adultera punibile con una pena pesante secondo la legge di Mosè, e tu scrivi per terra …
Ti stanno chiedendo un parere, vogliono metterti alla prova, e tu scrivi per terra … Quella terra polverosa, un po’ arida della Palestina; quella terra dove, secondo le promesse, scorreva latte e miele. Questa è la terra: fatica e delizia, lavoro e sostentamento, occasione ed ostacolo, tutti mescolati insieme in un impasto per la vita.
Così è fatto l’ uomo: impasto di bontà ed assenza di stimoli e legami, di ali e zavorre, di dedizione e ed infedeltà. Tu l’ hai vista, comprendi il solco delle rughe che attraversano la terra e le storie delle persone. E hai imparato dal Padre parole di perdono, che non devono essere alibi o giustificazioni, ma spinta alla rettitudine, alla giustizia, alla coerenza e alla dignità.
Signore prendimi come sono, ma fammi capire lo spazio della mia conversione. Forse come i farisei dovrò capire di essere nella terra, della terra, sulla terra.

S. Messina, P. Raimondo in Suo Padre uscì a supplicarlo