Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore
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Se dovessi mettere un titolo a questo brano di Vangelo metterei le parole STUPORE e OBBEDIENZA. Vedete noi non siamo mica più capaci di stupirci se non di fronte a qualcosa di molto eclatante. Ma è difficile, ad esempio, quando incontro i genitori per il battesimo dei loro bimbi questo stupore. Per alcuni credono che sia un diritto nei loro confronti che la Chiesa deve elargire, pochi per la verità, per altri va bene ma è qualcosa di ordinario, non di straordinario.
Eppure noi nel Battesimo diventiamo Figli di Dio, certamente non come Gesù, ma è proprio attraverso Lui e per lui che lo diventiamo, ma questo non stupisce, ordinaria amministrazione, ma l’ordinaria amministrazione non esiste quando si parla dei Sacramenti. Soprattutto quando si parla del Signore, perché Lui, la sua Parola stupiscono sempre. Continue reading