Paura e coraggio – meditazione con i ragazzi, VI Domenica di Pasqua C

 

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Volevo chiedervi ragazzi, voi avete mai provato paura nella vostra vita?
Molti bambini hanno paura di essere abbandonati dai loro genitori, i ragazzi che terminano le medie hanno timore delle nuove scuole che dovranno affrontare … i giovani a volte hanno paura del loro futuro. Oggi i grandi hanno paura di perdere il lavoro altri di non trovarlo.

Oggi vi voglio parlare di un prete, un po’ particolare, grande e grosso un omone, si chiamava Camillo, ed era tanto amico di Gesù che Gesù spesso parlava con lui….
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A coloro che non trovano pace

Carissimi,
l’idea di rivolgermi a voi mi è venuta stasera quando, recitando i vespri, ho trovato questa invocazione: «Metti, Signore, una salutare inquietudine in coloro che si sono allontanati da te, per colpa propria o per gli scandali altrui».
Per prima cosa mi son chiesto se, nel numero delle mie conoscenze, ci fosse qualcuno che poteva essere raggiunto da questa preghiera.
E mi sono ricordato dite, Giampiero, che, dopo essere passato per tutta la trafila dei gruppi giovanili della parrocchia, un giorno te ne sei andato e non ti sei fatto più vedere.
L’altra sera ti ho incontrato per caso. Pioveva. Eri fermo sul marciapiede e ti ho dato un passaggio. In macchina mi hai chiesto con sufficienza se durante la quaresima continuavo a predicare le «solite chiacchiere» ai giovani, riuniti in cattedrale. Ci son rimasto male, perché mi hai detto chiaro e tondo che tu ormai a quelle cose non ci credevi più da un pezzo, e che al politecnico stavi trovando risposte più utili di quelle che ti davano i preti.    Continue reading

Meditazione per l’ inizio del mese di Maggio, pregando i Misteri Gaudiosi (2016)

 

Sì, è stata lei la prima a posare gli occhi sul corpo nudo di Dio.
E l’ha avvolto immediatamente con lo sguardo.
Prima ancora di avvolgerlo in fasce.
Anzi, l’ha coperto subito nei panni, quasi per comprimere la luce di quel corpo e non rimanerne accecata.
Eccolo lì, l’’atteso delle genti lambito dagli occhi di Maria, come agnello tremante sfiorato dalla lingua materna. I patriarchi ne avevano spiato l’’arrivo fin dai secoli remoti. Ma, pur inarcando i sopraccigli canuti, non ebbero la gioia di vederlo.
I profeti, con vaticini carichi di mistero, ne avevano disegnato il volto. Ma i loro occhi si erano chiusi senza poterlo fissare da vicino.
I poveri avevano provato mille soprassalti a ogni stormire di notizie. Ma si dovettero accontentare ogni volta di inseguirlo nei sogni.    Continue reading

L’ umiltà e la missione. Meditazione nella festa di S. Marco evangelista

 

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili….

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato…

In questa festa di S. Marco, inventore di quel genere letterario particolare che si chiama vangelo vorrei sottolineare due aspetti che oggi ci sono richiamati dalle letture e che in qualche modo dovrebbero essere ben presenti nella vita di ogni battezzato, uno è quello dell’umiltà, come richiama l’ apostolo Pietro nella sua prima lettera, l’ altro quello della missione come ci viene annunciato nel Vangelo .
Oggi quella che è la “ virtù” dell’ umiltà è un po’ in disuso, in un mondo dove tutti vogliono primeggiare, dove vi è il culto dell’ immagine, dell’ apparire, dell’ ostentare e del mettersi in mostra il tutto ben predicato dai grandi sacerdoti della comunicazione. Questo non solo per i personaggi importanti del mondo dello spettacolo, della politica, dello sport, ma anche per ciascuno di noi nel nostro piccolo mondo in cui facciamo tanta fatica a riconoscere il buono, il bello, il positivo che vi può essere negli altri. Tant’ che quando vogliamo descrivere qualcuno, più che ciò che vi è positivo la prima cosa che ci vengono in mente sono i difetti.        Continue reading

“ Ecco io faccio nuove tutte le cose” – Meditazione con i ragazzi su Apocalisse 21,1-5a e Cv 13 31 ss. – V domenica di Pasqua C

 

È una frase della seconda lettura di oggi, tratta dal libro dell’ Apocalisse e proviamo a pensare al nostro mondo, alla nostra situazione e a un rinnovamento completo, totale. Un mondo dove non vi sia più guerra, più violenza, più invidia ed egoismo, più cattiveria, insomma tutte quelle cose che nascono dal peccato che è la più brutta e grave malattia che può colpire il cuore dell’ uomo, ma qual’ è il piano di Dio per fare questo rinnovamento? Qual è la ricetta, quale la medicina?
Come rendere possibile questo rinnovamento?
Il padre, (Dio) ha mandato suo figlio Gesù che lo ha già iniziato con la sua Passione/Morte/Risurrezione . La Risurrezione di Gesù ha già reso il mondo nuovo, diverso, ma l’ uomo non se ne è accorto e non ne vuole sapere. O meglio non tutti se ne sono accorti.
Nel Vangelo di oggi Gesù ci indica una strada da percorrere se noi vogliamo un mondo diverso, nuovo, appunto. Questa strada è quella indicata nelle parole di Gesù: “ Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi, così anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”.

Voglio raccontarvi un fatto …         Continue reading

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli – V Domenica di Pasqua anno C

 

“Penso di doverti delle scuse, Signore. Sì perché c’è stato un tempo in cui ho creduto che essere tuo discepolo volesse dire soltanto venire a Messa, assolvere precetti, partecipare ai gruppi parrocchiali, magari fare catechismo. Un tempo in cui ho creduto che bastasse parlare di Te a voce alta senza paura di nessuno, ostentando quella fede e quello spirito di abnegazione di cui in fondo andavo orgoglioso. Un tempo in cui pensavo, riflettevo, cercavo nella mente la tua scintilla, le tue risposte, le tue ragioni. Un tempo in cui volevo limitare le mie passioni, i miei istinti, annullando sentimenti ed esigenze per dedicarmi totalmente ad essere perfetto come Te.
Eppure tu avevi detto: “ Non chi dice Signore, Signore … entrerà nel Regno dei cieli…”
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… Nessuno le strapperà dalla mia mano…- IV Domenica di Pasqua C

 

Leggendo il giornale mi è accaduto più di una volta di esclamare, ma in che mani siamo? Se andiamo avanti di questo passo dove andremo a finire …
Allora, puntualmente, mi viene alla mente una frase che ho sentito risuonare spesso: “ Siamo nelle mani di Dio”. Chissà quante volte ciascuno di noi, chiamato ad affrontare situazioni difficili, chiamato a prendere certe decisioni che non sappiamo a quale esito porteranno avrà mormorato, con trepidazione questa frase.

E come sono queste mani? Come sono le mani di questo Dio che noi invochiamo come Padre, pensiamo alla preghiera del Padre nostro.
Abbiamo sentito il vangelo. Il padre ci ha affidato alle mani di Cristo.      Continue reading

L’ Imitazione di Cristo negli sposi. Incontro con gli sposi Parrocchia di Bazzano

 

Quando mi è stato proposto questo incontro ho accettato volentieri, perché incontrarsi con gli sposi che cercano di rispondere nel quotidiano ad una chiamata, che ad un certo momento il Signore gli ha rivolto, vivendo una scelta, che oggi come oggi è senza dubbio coraggiosa, e certamente contro corrente è sempre un occasione di arricchimento.
Devo anche dire, con onestà che quando ho visto il titolo mi sono un po’ preoccupato, perché più che un titolo è un programma di vita. Quel programma che voi cercate di realizzare giorno per giorno, quindi io adesso più che parlare dovrei mettermi in ascolto. Ascoltare voi che condividete, come coppia, un cammino comune e dire a me come cercate di imitare il Signore Gesù, in famiglia, con i figli, [ quanti ne hanno?], nel lavoro, insomma in quelli che sono gli ambiti che fanno parte del vissuto delle nostre giornate .. quindi a questo punto avrei finito … e dovrei cominciare a prendere degli appunti.
In realtà accetto la sfida e cercherò di dire qualcosa.

La prima cosa che mi viene in mente è il testo del vangelo, dove il dottore della legge chiede a Gesù: “Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso.”

Oggi molti parlano di amore, e molti lo fanno anche spacciando per amore quello che con l’ amore non ha nulla a che fare. Desiderio di possesso dell’ altro, istintività, sfogo di desideri insani, spesso stanno dietro la parola amore. Parlare d’ amore è facile. Quante parole si sono dette, quanto inchiostro è stato versato.
Concretizzarlo, però è un’altra cosa. La concretizzazione dell’ amore a Dio e al prossimo lo troviamo in Gesù Cristo. Solo mettendomi davanti al Crocifisso io posso comprendere cosa significhi amare.
Davanti al crocifisso ripenso alla dimensione di un sì totale che diventa adesione e completa a un progetto che in Cristo è quello del Padre:
 “ GV 6,38perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
 Gv 6,39 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno.
 Gv 6,40 Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.
Questa è la volontà del Padre, la missione che è stata affidata a Gesù e per la quale ha donato se stesso aderendo completamente e totalmente: “Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà” ( Mt 26,42).     Continue reading

Nostalgia di un nuovo inizio – III Domenica di Pasqua C, (2016), riflessione con i bambini

 

Gesù risorto aveva detto alle donne di andare dai discepoli e di dire di andare in Galilea. Va bè che alle donne non si dava molto credito allora, non ci si fidava molto di quello che dicevano, eppure oggi troviamo proprio Pietro e gli altri lì in Galilea. Forse erano un po’ confusi. Tutto era cominciato lì tre anni prima. Avevano incontrato Gesù proprio dopo una notte in cui, loro esperti pescatori non avevano preso nulla, ma Gesù li aveva invitati a riprendere il largo e a gettare di nuovo le reti e la pesca era stata abbondante. Tre anni prima avevano seguito Gesù con entusiasmo … ma poi era successo quello che sappiamo, il tradimento prima di Giuda e poi di Pietro, la croce, la paura, … insomma una bella avventura finita male.
Adesso, sembra di essere tornati indietro nel tempo, sembra non essere cambiato nulla anche questa volta non prendono niente. È vero hanno già incontrato il Signore risorto, certo sono stati contenti, ma non hanno ancora tutto chiaro. Sembra proprio che non sia cambiato nulla.
Eppure Gesù è lì sulla riva, ma non lo riconoscono … chiede a loro se hanno del pesce, ma loro, pescatori esperti, devono riconoscere il loro fallimento, ed ecco l’ invito a ributtare la rete e che pesca …      
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“ Abbiamo visto il Signore” (2016) – ottava di Pasqua C – meditazione con i bambini

 

Abbiamo ascoltato il vangelo: Gesù viene in mezzo ai suoi, Tommaso non c’è. I Discepoli gli dicono . abbiamo visto il Signore, ma Lui non crede. Non è mica facile, si può rimproverare Tommaso? Non lo so, certo forse avrebbe dovuto credere subito, aveva conosciuto Gesù, era stato con Lui, aveva visto quello che aveva fatto, ma lo aveva anche visto morire in Croce, eppure non riesce a credere che Gesù è risorto.

Allora adesso immaginate ….     Continue reading