Festa della visitazione, come accade alla chiusura di ogni mese di Maggio. Ancora una volta in questo mese mariano, Maria si è messa in viaggio, come ha fatto con Elisabetta per incontrarci in quella che è la preghiera della contemplazione per eccellenza: il Rosario.
Nel Rosario noi contempliamo tutti i misteri della vita di Gesù e di Maria, la sua recita, non dovrebbe essere una cosa meccanica, come purtroppo può accadere. Vi è a questo proposito un bell’aneddoto della vita di S. Giuseppe da Copertino.
Quando S. Giuseppe da Copertino era ancora un giovane frate usciva ogni giorno dal convento, insieme ad un confratello, per la questua. Andare a piedi verso il paese era un tragitto lungo che poteva risultare noioso dopo averlo percorso tante volte, così ché quel giorno il confratello suggerì a Giuseppe di recitare, ognuno per proprio conto e silenziosamente, tante Ave Maria finché fossero arrivati.
Giunti in paese il fraticello disse: “Io sono arrivato a cento Ave Maria, così tante ne ho dette durante il tragitto e tu? Quante ne hai recitate tu?”. Il confratello chiedeva, ma Giuseppe non rispondeva. Dietro le numerose insistenze dovette cedere e, abbassando la testa umilmente disse. “Non ho ancora finito la prima!”.
Il fatto è che Giuseppe, ogni volta che vedeva o parlava con la “cara mamma sua” come chiamava la Madonna entrava in estasi!
L’ estasi è un dono che viene concesso, ma meditare e contemplare possiamo cercare di farlo tutti. Continue reading