Quanti sono quelli che si salvano? – XXI Domenica ordinario c 2016

 

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».

 

Gesù, in cammino verso Gerusalemme, continua l’ annuncio del Vangelo, che è Vangelo di salvezza, ma anche quelle che sono le esigenze che lo accompagnano per coloro che l’ accolgono. Esigenze forti, che richiedono un cambiamento di vita perché ribaltano quelli che sono i parametri convenzionali a cui noi siamo abituati, del resto la finale evangelica: “vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi», l’evidenzia.

L’ inquietudine, il senso di angoscia, il timore che si affaccia così spesso all’ interno del nostro cuore di fronte agli accadimenti della vita e di fronte alla morte, ci dice che vi è in noi un’ ansia di salvezza, un bisogno profondo di salvezza che la ragione e le forze umane non riescono a soddisfare. Ecco, come la domanda dell’ anonimo interlocutore di Gesù non è una domanda peregrina.
Quanti sono quelli che si salvano? Tanti, pochi, tutti …
Per la verità qualcuno ha tentato di dare anche delle risposte! C’è chi ha sostenuto, e qualcuno lo sostiene ancora, che l’ inferno se c’è deve essere vuoto.( L’ apocatastasi, eresia dei primi secoli, che nella sua formulazione radicale implicava la salvezza universale. Secondo tale dottrina, infatti, alla fine dei tempi Dio estinguerà ogni sorta di peccato e di male nel mondo; anche i peccatori saranno tutti perdonati e riconciliati con Dio dopo un “fuoco purificatore”. Si veniva a ridurre, così, la libertà e la responsabilità dell’ uomo e a negare l’eternità della pena dell’ inferno. Essa fu condannata dal II Concilio di Costantinopoli nel 553) . Continue reading

Assunzione della B. V. Maria 2016 – Contemplare il cielo per vivere in Dio sulla terra

La festa dell’ Assunzione della B.V. Maria ci invita alla contemplazione del cielo, cioè del mistero stesso di Dio e del suo piano di salvezza per l’ umanità.
La prima lettura ci descrive una grande lotta fra la donna, un cui è facile vedere subito Maria, nuova Arca dell’ alleanza, che porta il Cristo, e il drago!

Questi altri non è che il serpente tentatore della Genesi, il maligno. Esso cerca di togliere agli uomini ogni punto di riferimento – sono le stelle strappate dal cielo-, ma non può farlo se non parzialmente. Con violenza si scatena, sconvolge la terra, vuole sovvertire l’ ordine di Dio creatore e REDENTORE, VOLENDO PORRE IN ESSERE UNA “NUOVA CREAZIONE” CONTRO DIO, ma nulla può contro la donna e il “ Figlio maschio”.     Continue reading

Sulla tiepidezza della fede e i falsi profeti

“In realtà in ogni epoca della sua storia ( più ancora della nostra epoca) la cristianità è stata infestata da troppi falsi profeti, che del messaggio di Cristo hanno colto solo alcuni aspetti ( quelli che potevano essere graditi alla mentalità mondana) e hanno sistematicamente ignorato ciò che nell’ insegnamento di Gesù poteva apparire urtante, amaro o anche solo troppo impegnativo. E così hanno finito col proporre un cristianesimo senz’anima, così modernizzato da essere sostanzialmente inutile per l’ uomo d’oggi. Continue reading

Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? -XX Domenica ordinario C (2016)

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».

Oggi molti falsi profeti si aggirano fra noi, proponendo, ahimè, un cristianesimo senza vigore e senza anima, tiepido sul piano dei principi e dei valori. Insinuano l’ idea che il cristiano possa e debba andare
“ d’accordo con tutti, sempre e in tutto, anche con quelli che esplicitamente rifiutano il messaggio di Gesù e hanno una concezione della realtà e della vita assolutamente diversa, l’ importante è evitare la lotta, la polemica, la discussione, l’ importante è non passare per intolleranti, per fanatici, per retrogradi; l’ importante è la pace a qualunque costo, anche a costo di rinunciare alle proprie convinzioni o di nasconderle” (Card. Giacomo Biffi)     Continue reading

Cristiani e pagani

 

Uomini vanno verso Dio nella loro tribolazione,
piangono per un aiuto, chiedono felicità e pane,
salvezza dalla malattia, dalla colpa, dalla morte. C
Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani.

Uomini vanno a Dio nella sua tribolazione,
lo trovano povero, oltraggiato, senza tetto né pane,
lo vedono consunto da peccati, debolezza e morte.
I cristiani stanno vicino a Dio nella sua sofferenza.

Dio va a tutti nella loro tribolazione,
sazia il corpo e l’ anima del suo pane,
muore in croce per cristiani e pagani
e a questi e a quelli perdona.

D. Bonhoeffer, Resistenza e resa.

Provvidenza e attesa – XIX Domenica C

 

Se fate mente locale e richiamate il Vangelo di Domenica scorsa (Lc 12, 13-21), Gesù ci esortava a non confidare nei beni , a non cedere a quella falsa sapienza mondana che insinuandosi nel cuore degli uomini li istiga ad accumulare e a possedere. Ci veniva detto che l’ uomo non vale per quello che ha, ma per quello che è: e noi siamo Figli di Dio! In questa certezza se viviamo in una situazione di agiatezza non dovremmo lasciarci prendere da nessun affanno sregolato dall’ ansia del possedere, ma anche da nessun timore se siamo nella ristrettezza, fiduciosi proprio di questo fatto: essere Figli di Dio.

Dio che è Padre è provvidente, ha cura di noi. La sua Provvidenza è più grande di ogni modalità e di ogni atto di previdenza che noi possiamo attivare, di ogni assicurazione sulla vita, sugli infortuni, sulle calamità naturali.Quello che noi abbiamo e possediamo, anche se mediato dal nostro lavoro e dalla nostra intelligenza è sempre e comunque un dono che ci viene elargito dall’ Alto.      Continue reading

Meditazione con i ragazzi del campeggio su Ger 18,1-6 e Mt13,47-53 28 – 2016

Mi è sempre piaciuta l’ immagine del vasaio che lavora la creta, con le sue mani sapienti per fare il vaso. Ma la creta bagnata è un materiale certamente duttile, ma proprio per questo, può avere difficoltà ad assemblarsi, a stare insieme, ed ecco, allora, che il vaso si guasta, e il vasaio deve ricominciare da capo. Le mani del vasaio abili, ricominciano a impastare di nuovo l’ argilla, a svuotare, a rendere tonda, finché non prende la forma desiderata e il vaso è giunto a quella forma che era nella mente del vasaio quando si è messo all’ opera.

Quel vaso siamo noi che siamo tratti dalla terra. “L’argilla è informe, non ha nulla di attraente… senza Gesù siamo privi di qualsiasi bellezza! Egli però scava; nell’argilla si possono trovare anche sassi o altri elementi che fanno parte del terreno, come radici di piante, ecc., ed è proprio per questa ragione che il vasaio la porta a casa e la pulisce, la purifica. Vi sono tanti cristiani che non vogliono essere toccati dalle mani del vasaio, preferiscono restare argilla e basta: “Non scavare in me, non togliermi quelle pietre”, ma Dio ha un progetto per l’argilla e la prima cosa che fa la lava: noi credenti non siamo purificati finché non veniamo lavati con il sangue di Gesù. (…)     Continue reading

Essere o avere? – XVIII Domenica Ordinario C 2016

 

Di fronte all’ elenco di quello “che appartiene alla terra”, per riprendere le parole di S. Paolo, che è ciò che agita il mondo e il cuore dell’ uomo, perché è dal cuore dell’ uomo che escono tutte quelle cose: “impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria”, si è presi, davvero dalla tentazione del pessimismo e dello sconforto.
• Che l’ impurità, l’ immoralità, alberghi ancora nel cuore dell’ uomo è indubbio, basti pensare all’ ideologia gender, alla prostituzione sia maschile che femminile che toglie ogni dignità all’ uomo e alla donna, con tutto quello che ne consegue. Che dire poi dell’ infedeltà coniugale. Chi di noi non ha mai provato desideri cattivi nel suo cuore: invidia verso qualcuno, violenza, desiderio di vendetta, per non dire della più semplice maldicenza che mira a screditare agli occhi degli altri. La cupidigia e il desiderio di si impossessano sempre di più dei nostri cuori, per cui si conta di più per ciò che si ha, invece di ciò che si è.

Viene davvero da pensare come Qoelet: “ … quale profitto viene all’ uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore con cui si affanna sotto il sole?”. Tutto è inconsistenza.

La rassegnazione, il fatalismo, il pensare che il mondo e la storia girino sempre nello stesso verso senza che non  vi sia una speranza, un’ orizzonte di novità sono una grande tentazione che oggi, non so se di più o di meno che in altri tempi, si insinua nel cuore dell’ uomo.    Continue reading

Quando pregate dite … Riflessione alla partenza del campeggio parrocchiale con i ragazzi – XVII Domenica ordinario C 2016

 

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!». (Lc 11,1-13)
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Oggi voi partite per questa bella esperienza che è il campeggio parrocchiale. Alcuni di voi sono ormai dei veterani, altri forse vengono per la prima volta.
Avrete preparato tante cose da portare, come fanno tutte le persone che vanno in vacanza. , però, oggi alla partenza, la Parola del Signore, che abbiamo ascoltato, ci dice che vi è una cosa che non può mancare, non solo nell’ esperienza del campeggio, ma che non deve mancare mai nella nostra vita, ogni giorno!
Domenica scorsa nell’ episodio in cui incontra Marta e Maria, Gesù ci ricordava che è vero che si fanno molte cose, ma non bisogna mai perdere di vista quello che è importante, quello che è essenziale.
Se voi andate dove è il luogo del campeggio in pullman, ma l’ autista si è dimenticato di fare il pieno di carburante necessario … manca qualcosa di essenziale per arrivare.
Ma qual è quella cosa importante che ci deve essere, quella che non può mancare fra tutte quelle che farete?
La preghiera, ci dice la Parola del Signore che abbiamo ascoltato.  Continue reading

Esiste un’altra vita, immortale, libera da ogni male …

 

Esiste un’altra vita, immortale, libera da ogni male. Lassù vedremo faccia a faccia ciò che qui si vede come in uno specchio e in maniera oscura, anche quando si è fatta molta strada verso la visione della verità. La Chiesa conosce due vie, che le sono state rivelate e raccomandate da Dio, delle quali una è nella fede, l’ altra nella visione; una appartiene al tempo della peregrinazione, l’ altra all’ eterna dimora; una è nella fatica, l’ altra nel riposo; una lungo la via, l’ altra in Continue reading