E dopo(la vita) cosa ci sarà?… – meditazione con i bambini di 3 elementare su Giovanni 11,1-45: “La risurrezione di Lazzaro”

In un regno lontano lontano, c’era una volta un re che aveva 3 figli.
Sentendosi ormai vicino alla morte era tormentato dalla domanda cosa ci sarà dopo.

Così un bel giorno chiamò I 3 figli e disse :”Cari figli miei, sto per morire. Con la morte per me il mondo finirà. Vi ho voluto bene, e anche voi me ne volete, ma vorrei tanto sapere cosa c’ è dopo. Per il bene che mi volete andate fino alla fine del mondo per vedere se dopo c’è ancora qualcosa oppure no!”

Il figlio maggiore partì immediatamente. Si chiamava Gedeone, era
grande e grosso, con la voce tonante e grande abilità nel maneggiare la
spada. Ma, fin da piccolo, era sempre stato molto diffidente: diffidava di
tutto, delle cose e della gente. Così, dovendo partire per i confini del
mondo, si circondò di un potente esercito. L’armata cominciò o muoversi
lentamente, con circospezione, guardando avanti, guardando alle spalle,
temendo agguati da ogni parte. Finché, un bel giorno, la marcia fu
fermata da un grande albero.    Continue reading

Perché si turba Cristo sulla tomba di Lazzaro?

33Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, 34domandò: «Dove lo avete posto?»…
38Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. 39Disse Gesù: «Togliete la pietra!». (Vangelo di S. Giovanni capitolo 11)

“Perché si turba Cristo sulla tomba di Lazzaro – scriva Agostino-, se non per insegnarti che tu devi metterti in agitazione quando vieni oppresso e schiacciato da tanta mole di peccati?  Continue reading

V Domenica di Quaresima anno A 2017. “Lazzaro vieni fuori” –Gv 11,1-45

Nel nostro cammino quaresimale, come in un crescendo, abbiamo incontrato Gesù che si presenta come Colui che viene a dissetare la sete dell’uomo: sete di senso, di gioia, di pace di vita.

Nell’ episodio del cieco nato lo incontriamo ancora come “luce del mondo”, che viene ad illuminare la storia e le vicende umane mettendo in esse la luce della speranza, ma anche facendo chiarezza nei cuori e chiamando alla fede.

Oggi Gesù si presenta come: “la risurrezione e la vita chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo”, esortando e richiamandoci a credere in questa verità.

La morte è qualcosa di drammatico, di fronte alla quale l’uomo sperimenta tutta la sua impotenza, la sua debolezza, la sua fragilità. Di fronte ad essa la nostra esistenza fisica, i nostri sogni, le attese, i progetti, quello per cui abbiamo lottato, amato, sperato, tutto sembra crollare e la vita umana appare come un fragile castello di carte che crolla al soffio del vento. Tutti la sperimentiamo, quando colpisce chi ci è caro, come una violenza che viene fatta al nostro desiderio di vita che vorremmo avere per sempre assieme a coloro che amiamo.   Continue reading

“La morte di un amico …”- V Domenica di Quaresima: La “resurrezione” di Lazzaro – Gv 11,1-45

È bello, o Signore, saperti e sentirti a noi vicino, fatto come uno di noi, vestito come uno di noi. Tu non sei un Dio di ghiaccio perché porti dentro di te i medesimi nostri sentimenti.

Conosci e vivi il valore dell’amicizia e sei capace di commuoverti per la morte di un amico. Le nostre gioie sono anche le tue, come lo sono le nostre lacrime.

Sei proprio come noi, o Signore, ma noi purtroppo non siamo come Te. I nostri sentimenti spesso ci isolano dagli altri, ci bloccano nella tomba dell’egoismo mentre i tuoi aprono e liberano.

Le tue lacrime bagnano una tomba e fanno tornare la vita riaccendono la gioia nella casa.

Dai a tutti noi, Signore, la grazia di avere un cuore come il tuo perché possano aprirsi le pietre dei nostri tanti peccati, così da far tornare nelle nostre case la vita che sorride e la speranza che fiorisce.

Amen!

Averardo Dini

IV Domenica di Quaresima anno A- 2017: riconoscere Dio in Gesù

È facile riconoscere Dio in Gesù Cristo, riconoscere che Gesù Cristo è Dio?
Sembra proprio che non sia così. Non lo è stato da subito, non lo è stato nei primi secoli della Chiesa, non lo è ancora oggi, forse anche per chi si dice “cristiano”.
Vedere è un dono grande! Pensiamo per un attimo se ci venisse tolto il dono della vista o se la nostra esistenza fosse confinata in una stanza buia senza finestre, senza nessun tipo di luce, come …

Come in quel racconto di un prigioniero nazista che scriveva alla sua famiglia tutto contento perché era stato spostato da una cella con quattro nude mura ad un’altra in cui c’era un’apertura in cima alle pareti, attraverso cui si poteva intravvedere il cielo azzurro al mattino e qualche stella di notte. Questo era per lui un immenso tesoro. Mentre noi che abbiamo a disposizione questo immenso tesoro non ci fermiamo neanche a contemplarlo per gioirne e ringraziare il Signore.   Continue reading

Né lui ha peccato, né i suoi genitori (Gv 9,1-41) – IV Domenica di Quaresima

Abbiamo bisogno della tua luce, Signore,
abbiamo bisogno delle tue risposte quando non sappiamo distinguere l’origine del male, il responsabile, la colpa. Non per condannare o condannarci, me per conoscere e recuperare.

Abbiamo bisogno delle tue opere, gesti semplici, essenziali, fatti senza paura alla luce del sole, partendo dal fango disprezzato per raggiungere gli occhi cos’ preziosi.

Abbiamo bisogno del tuo coraggio, la sicurezza per fare la cosa giusta, anche se contrasta con una legge poco umana, anche se servirà di pretesto per la condanna dei tuoi oppositori.

Abbiamo bisogno della tua semplicità ed essenzialità perché l’evidenza di una necessità non ti lascia cieco o indifferente, ma ti porta ad una risposta concreta di aiuto.

Abbiamo bisogno della tua verità, perché è facile attaccarci agli stereotipi e ai pregiudizi, trovare il male anche dove non c’è e non riconoscere l’amore dove palpita, per questioni di principio, ideologiche, di partito preso, o semplicemente perché non si è mai incontrato e ascoltato nel profondo un diverso.

S. Messina e P. Raimondo in Avvenga secondo la vostra fede.

III Domenica di Quaresima A – Omelia con i genitori e i ragazzi del catechismo: Sete!

Gesù e la Samaritana, Gv 4,5-42

 

Il cielo e l’inferno

Un uomo, il suo cavallo e il suo cane camminavano lungo una strada. Mentre passavano accanto a un albero gigantesco, si abbatté un fulmine e morirono tutti fulminati.
Ma l’uomo non si accorse di avere ormai lasciato questo mondo e continuò a camminare con i suoi due animali. A volte occorre del tempo perché i morti si rendano conto della loro nuova condizione.
Era una camminata molto lunga, su per la collina, il sole era forte e loro erano tutti sudati e assetati. Avevano disperatamente bisogno di acqua. A una curva della strada, avvistarono un magnifico portone, tutto di marmo, che conduceva a una piazza pavimentata con blocchi d’oro, al centro della quale c’era una fontana da cui sprizzava dell’acqua cristallina.
Il viandante si rivolse all’uomo che sorvegliava l’entrata.
– Buongiorno.
– Buongiorno – rispose l’uomo.
– Che posto è mai questo, così meraviglioso?
– Qui è il Cielo.
– Che bello essere arrivati nel cielo, abbiamo molta sete.
– Lei può entrare e bere a volontà.
E il guardiano indicò la fontana.
– Anche il mio cavallo e il mio cane hanno sete.
– Mi spiace molto, ma qui non è permessa l’entrata di animali.     Continue reading

II Domenica di Quaresima anno A 2017 – Una luce nel buio: la trasfigurazione; omelia con i bambini e i genitori del catechismo

Siamo quasi in primavera. Le piante cominciano a mettere le gemme, alcune sono già fiorite, i prati sono verdi, la mattina presto sento cinguettare quando comincia a far giorno.

Chi l’avrebbe detto un po’ di tempo fa, quando le giornate erano corte, veniva giorno tardi, sera presto e non si sentiva nessun cinguettio. Gli alberi erano senza foglie, come rinsecchiti, morti … una tristezza! Eppure sta per avvenire un’esplosione di colori e di luci, la buona stagione è vicina, tutto sembra prendere una nuova forma, (questo significa la parola trasfigurare), rivestirsi di luce nuova.

Gesù è venuto a dirci che il Padre ha un bellissimo progetto per l’uomo per ciascuno di noi, ma lo fa attraverso un modo strano, anche difficile da accettare.     Continue reading

Sull’ attaccamento alle cose esteriori

Signore a che punto siamo arrivati?
Ecco per una perdita nelle cose di questo mondo, si piange; per un piccolo guadagno ci si affatica e si corre. Invece un danno spirituale passa nell’ oblio, e a stento, troppo tardi si ritorna in sé. Ci si preoccupa di ciò che non serve a nulla o a ben poco; e ciò che è sommamente necessario lo si lascia da parte con negligenza. Giacché l’uomo inclina tutto verso le cose esteriori e beatamente vi si acquieta, se subito non si ravvede.

Dall’Imitazione di Cristo