Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Chi ama padre o madre più di me non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
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Tre sono le parole che mi fanno da guida in questa meditazione sul Vangelo di questa 13 Domenica: perdere, trovare, accogliere.
Il Signore ci parla oggi di perdere la vita … e il mio cuore è pesante perché penso al piccolo Charlie di 10 mesi, non è stata ancora staccata la spina che gli permette di respirare. Anche se questo gesto si compirà non ci verrà tolta la speranza, non solo ai suoi genitori, ma a ciascuno di noi e a tanti genitori che hanno bambini colpiti da gravi patologie e che non sanno quali ne saranno gli esiti.
Quando accadrà il Signore dell’amore e della misericordia accoglierà Charlie. In Lui troverà non solo quella vita che qui non ha avuto, ma quella pienezza di vita che gli uomini non hanno e non si possono dare, e sarà finalmente a casa, quella casa nella quale non è potuto andare nemmeno per morire.
PERDERE LA VITA …
Quello che il Vangelo propone a chi si appresta ad essere discepolo del Signore, sembra un paradosso perché se vi è qualcuno che è amante della vita è proprio Dio stesso! L’ uomo cerca la vita, ama la vita, è quanto ci sta più a cuore, come quella di Charlie per i suoi genitori! Desideriamo non solo trovare la vita, ma assaporarla e lo esprimiamo, come ha scritto qualcuno: “ ogni volta che cerchiamo degli affetti che le diamo calore; ogni volta che allontaniamo da noi il dolore che ci minaccia, ogni volta che ci mettiamo in ricerca di esperienze belle, di pensieri stimolanti, di situazioni che ci danno gioia (…) anche in questo modo dice che la sua origine è da Dio e il suo destino è Dio: perché dentro di noi, nella profondità di noi stessi, c’è il desiderio della bellezza, della gioia, dell’ eternità”. (Paola Bignardi in Servizio della Parola) Continue reading →