Visitazione della Vergine Maria, chiusura del Mese di Maggio.

Si chiude con questa celebrazione Eucaristica il mese di Maggio.
Il Vangelo che abbiamo ascoltato ci parla di una visita e anche di un’accoglienza. Maria si Mette in viaggio per incontrare la cugina Elisabetta e porta con sé Gesù. Entra nella casa di Elisabetta che, colmata di Spirito Santo esclama a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Ecco allora l’occasione per interrogarci sulla visita che Maria ci fa e lo fa ogni volta che noi preghiamo il S. Rosario, ma attraverso lei come accogliamo, anche il Signore Gesù e il dono dello Spirito Santo che è stato effuso nei nostri cuori.

Assieme a Gesù viene anche lo Spirito, non come un soffio di vento impetuoso, come nel giorno di Pentecoste, ma in punta di piedi, silenzioso come un bimbo nel grembo materno. E’ quel “mormorio di vento leggero” che disse ad Elia la presenza del Signore sull’ Oreb. Continue reading

In preparazione alla festa dl Corpus Domini

O signore, confidando nella tua bontà e nella tua infinita misericordia, mi appresso infermo al Salvatore, affamato e assetato alla fonte della vita, povero al re del cielo, servo al Signore, creatura al Creatore, desolato al pietoso mio consolatore.
Ma “Per qual ragione mi è dato che tu venga a me?” (Lc1,43). Chi sono io, perché tu ti doni a me; come potrà osare un peccatore di apparirti dinanzi; come ti degnerai di venire ad un peccatore? Ché tu lo conosci il tuo servo; e sai bene che in lui non c’è alcunché di buono, per cui tu gli dai tutto ciò.
Confesso, dunque, la mia pochezza, riconosco la tua bontà, glorifico la tua misericordia e ti ringrazio per il tuo immenso amore. Infatti non è per i miei meriti che fai questo, ma per il tuo amore: perché mi si riveli maggiormente la tua bontà, più grande mi si offra il tuo amore e l’umiltà ne risulti più perfettamente esaltata. Poiché, dunque, questo ti è caro, e così tu comandasti che si facesse, anche a me è cara questa tua degnazione. E voglia il Cielo che a questo non sia di ostacolo la mia iniquità.

Dall’ Imitazione di Cristo Capitolo 2

 

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Nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo – meditazione sulla Trinità.

Sono cristiano, mio Dio, nel nome del Padre. Insegnami a rendere evidente il suo abbraccio nel mio: gratuito, creativo, appassionato e sempre vivo.

Sono cristiano, mio Dio, nel nome del Figlio. Insegnami a rendere trasparente il suo volto nel mio: accogliente, energico, meravigliato, positivo.

Sono cristiano, mio Dio, nel nome del Santo Spirito. Insegnami a rendere presente il suo respiro nel mio: leggero, giocoso, potente, infinito.

Sono cristiano, mio Dio, nel nome della Trinità. Insegnami a rendere concreto il suo Amore nel mio: incapace di Essere senza vivere la comunione di almeno tre persone.

S. Messina, P. Raimondo in Abbiate sale in voi stessi-Effatà Editrice

Niente amo come l’ uomo ,dice Dio…

” Niente amo come l’ uomo, dice Dio. Con una parola ho fatto il mondo. All’uomo ho regalato la volontà che riflette e può agire. Il suo volto è la mia immagine, il suo spirito soffio della mia vita. Gli ho dato la mia legge, libero Signore del mondo intero. Quando abitava nel mio Paradiso il male era geloso della sua felicità. Quando si è allontanato da me l’ho ricoperto con la mia misericordia. Con pazienza, di tempo in tempo, gli ho insegnato a conoscermi […]. Poi è venuto il mio Figlio. Per il mistero della sua nascita Cristo è divenuto uno di loro.”

(Ilario di Poitiers, Comm. Sal.134)

Omelia della Solennità di Pentecoste- Messa del giorno

Vivere la vita cristiana è qualcosa di grande, di importante, di affascinante, ma è anche impegnativa. Ieri ci hanno fatto vedere i festeggiamenti dei 7 scudetti della Juventus. Pensate quanti allenamenti a cui si sono sottoposti quegli atleti per raggiungere questo risultato. Ogni atleta che vuole raggiungere un risultato importante si sottopone a degli allenamenti. Anche per la vita cristiana, che inizia con il nostro Battesimo, e noi siamo piccoli, occorre un grande allenamento, ma per questo occorre anche un grande allenatore. Questo allenatore è lo Spirito Santo, noi lo riceviamo già nel nostro Battesimo, ma come ogni allenatore in gamba rispetta e ci allena secondo quelle che sono le nostre capacità, le nostre attitudini, se no
l’ atleta rischia di scoppiare. Lo fa pian piano con gradualità, con l’aiuto della famiglia, dei papà e delle mamme, poi con il catechismo, poi con i sacramenti, dove lo Spirito Santo è sempre presente: la confessione, la messa di prima comunione, la Cresima che per noi è la Pentecoste che ci è stata descritta. Continue reading

Ascensione del Signore – Gesù non ci lascia soli … riscoprire una presenza diversa …

Di fronte al mistero-evento che oggi contempliamo, cioè della dipartita fisica di Gesù dai suoi per tornare a quella realtà eterna, al di là del tempo e dello spazio, da cui è “disceso” che è quella di Dio stesso, della sua vita divina potrebbe nascere una domanda.

“Ma perché il Signore risorto non è rimasto fra gli uomini?” Sarebbe stato magnifico, ma anche troppo facile. Se andiamo a leggere i discorsi d’ addio che il Signore fa ai suoi vi è il richiamo continuo alla fede in Lui nonostante tutto quello che accadrà, anche di fronte a quanto umanamente sfugge alla nostra ragione. “Non avrebbe potuto Gesù scendere dalla Croce?” Eppure non lo fa.

Del resto il tornare al “cielo” di Gesù ci ricorda un fatto importantissimo, che noi abbiamo pregato nella preghiera di colletta: “nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria.” Ecco quella che è la nostra meta finale. San Paolo direbbe di ricordarci che “la nostra Patria è nei cieli”. Continue reading

6 Domenica di Pasqua B : Dio è amore

 

Quando io ero ragazzo vi erano delle figurine che avevano questa dicitura: amore è … e illustravano in modo molto tenero, pulito i vari modi attraverso i quali si esprime l’ amore.

L’ amore è ciò che è più necessario per l’uomo per crescere in modo armonioso, equilibrato, tant’è che quando la persona non si sente amata perde la voglia di vivere. Possiamo dire che l’uomo è un mendicante d’ amore in tutte le fasi della propria vita.

Oggi le letture ci parlano dell’amore, dell’amore non così tout court, ma dell’amore cristiano. L’ apostolo Giovanni dice: “Dio è amore”. Che significa molto di più che Dio ci ama, e ci ama davvero, ma che Dio stesso è l’origine e la fonte dell’amore e se noi vogliamo imparare cosa significa amare, se noi vogliamo amare davvero sul serio dobbiamo rivolgerci a Dio. Amore dal Padre al Figlio, nello Spirito Santo.

Questo amore si fa conoscere a noi attraverso il grande vento della venuta del Signore Gesù e attraverso di Lui si riversa su ciascuno di noi. La conseguenza immediata è che se vogliamo amare in modo vero e autentico dobbiamo ispirarci all’amore come ci ha mostrato e insegnato Gesù che diventa obbedienza, accoglienza, dedizione, servizio, sacrificio, dono di sé: vita. Si tratta di un amore molto esigente. “Nessuno ha un amore più grande di questo dare la vita per i propri amici”, e non bisogna intendere il termine amici in senso restrittivo, ma espansivo, perché l’amore come ci ha insegnato Gesù ci rende amici nello stesso modo in cui Lui ci ha fatto suoi amici. Cosa significa? Quello che ci viene descritto nella prima lettura: “Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”, cioè tutti coloro che si aprano all’ azione di Dio nello Spirito Santo. Continue reading

” Se osserverete i miei comandamenti rimarrete nel mio amore……..” – 6 Domenica di pasqua B, Giovanni cap.15

Sono figlio di quest’epoca, Signore, e provo un’allergia particolare quando mi si parla di “comandamenti”, di cose da fare, di ordini da eseguire, di leggi da osservare.Forse sono rimasto, nonostante tutto, un inguaribile sessantaottino: innamorato delle idee, affezionato alle parole d’ ordine, sensibile ai sentimenti, disposto sempre alla critica, al confronto, al conflitto…
Ecco, lo sai bene, mi piaci molto di più quando parli d’amore, di benevolenza, di tolleranza, di perdono, di misericordia… Continue reading

Apertura del mese di Maggio: Maria aiuto di cristiani

Nei momenti disperati della vita due parole ricorrono sovente: Dio e mamma, questo anche da parte di persone di una fede tiepida o che appartengono alla schiera dei così detti lontani. Mi sono sempre chiesto a quale madre stessero pensando, se a quella umana, terrena o a quella celeste o se a tutte e due.

La madre di Gesù, come in cielo, in cui è già glorificata nel corpo e nell’anima, costituisce l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla ora innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione, fino a quando non verrà il giorno del Signore (cfr. 2 Pt 3,10) (Lumen Gentium, n. 68)

Una delle litanie con cui invochiamo Maria nella preghiera del Rosario è: Aiuto dei cristiani!
Questo titolo era già conosciuto fin dal 1500, la devozione a Maria Ausiliatrice era già nota e diffusa all’epoca di S. Pio V e si propagò largamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi, a Lepanto (1571) e a Vienna (1683). Il Papa Pio VII, dopo la sua liberazione dalla prigionia napoleonica (1814), istituì la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data al 24 maggio. S. Giovanni Bosco era particolarmente devoto e sempre l’ invocava nei momenti difficili del suo apostolato e fu apostolo della devozione a Maria Ausiliatrice. Continue reading

Io sono la vite voi i tralci ..

Restare attaccati a te non è facile. Per cominciare ci chiedi di essere dei tralci: noi non siamo la vite, non siamo noi a portare la linfa, non siamo noi che salviamo. Accettare il nostro ruolo, adattarsi ad essere solo una parte del tutto ci obbliga a morire ai nostri progetti di grandezza, alle nostre manie e illusioni di onnipotenza. Continue reading