….Lo spirito degli apostoli

 

“Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.”

“Le parole che stiamo esaminando, hanno [però anche] un significato assoluto ed eterno. Ed è che i suoi apostoli devono custodire nel cuore l’atteggiamento interiore degli anawin – dei poveri di Jawhè- che ripongono la loro fiducia sostanziale soltanto nel Signore. Le ricchezze umane, quando sono legittime, non sono condannabili, però sono pericolose. Perciò bisogna abituarsi a non collocare le nostre sicurezze sui mezzi economici che si possiedono o che in futuro si potrebbero possedere, ma solo sul Dio vivo, l’unico che alla fine non delude. (cfr. Cardinal Giacomo Biffi)

Il credente si espone inevitabilmente alla derisione del mondo

Chi (però) non vive di fede, di solito non capisce né la fede dei credenti né l’azione del Signore . E quando non si capisce è facile che si arrivi alla derisione e al disprezzo. E’ capitato anche a Gesù: Essi lo deridevano, dice il Vangelo. Spesso gli uomini – non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio (cf. Mt 22,29) – si fanno beffe di ciò che non arrivano a comprendere; e in questo c’è immancabilmente la religione.
Quante volte sui giornali, alla radio, alla televisione sono ricordate in termini di scherno e di spregio le verità della fede, le azioni della Chiesa, le regole di comportamento ispirate al Vangelo. Non ci scoraggeremo per questo né ci meraviglieremo: chi si schiera con Cristo e a lui si unisce, ne condivide la sorte e come lui incontra l’incomprensione del mondo.
Ma alla fine l’ultima parola è sempre di Dio.

Cardinale Giacomo Biffi

Uno scomodo profeta che crea scandalo …- XIV domenica ordinario B

Noi oggi ci ritroviamo a celebrare l’Eucaristia, ci incontriamo con Gesù esattamente come hanno fatto gli abitanti di Nazareth. Certamente con un’altra modalità, loro lo conoscono bene. “Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?”

Noi ci incontriamo con Gesù nel pane e nel vino consacrati, nell’ ascolto della sua Parola, nella S. Comunione, ma è sempre lo stesso Gesù che parla al nostro cuore alla nostra vita e che può essere ancora per noi motivo di scandalo, come lo è per gli abitanti di Nazareth, che pure gli riconoscono: “Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani?”

Gesù ha una sapienza che non è quella che possiedono i sapienti di questo mondo, o i dottori della legge. Gli vengono anche riconosciuti i prodigi che compie e diventa motivo di scandalo: perché? Perché quello che Gesù annuncia, ci dice, è una realtà troppo luminosa, troppo grande per noi che vorremmo vivere e gestire spazi di eternità, ma siamo legati alla nostra limitatezza umana, creaturale. Continue reading

Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Meditazione sulle letture dellaXIII Domenica ordinario B

Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.

Ci dice la prima lettura. Questa è un’affermazione che ci deve riempire di pace e di speranza anche di fronte alla scomparsa di chi ci è caro, di fronte all’ esperienza della malattia, specie di quella lunga, dolorosa, che, secondo la sapienza e l’intelligenza umana porta alla fine della persona.

Se Dio non ha creato la morte significa che questa esperienza, che ancora ciascuno di noi sperimenta, con un po’ di fatalismo, ma con altrettanta veridicità potremmo affermare che una cosa è certa, quando veniamo alla vita: dovremo sperimentare tutti questo momento. Ma è altrettanto vero come ci attesta il libro della Sapienza, il libro di Giobbe, l’annuncio e la riflessione dei profeti che sia il dolore e la morte non sono opera di Dio, che ci ha creato per un’eternità e non con “un contratto a termine”, part time. Dio è il Dio dei vivi e non dei morti, non vuole il nostro disfacimento e la nostra rovina e vuole che contempliamo: “1 E vidi un cielo nuovo e una terra nuova: il cielo e la terra di prima infatti erano scomparsi e il mare non c’era più. 2E vidi anche la città santa, la Gerusalemme nuova, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo. 3Udii allora una voce potente, che veniva dal trono e diceva: Continue reading

“Non temere continua solo ad avere fede” … -Mc5

“L’ uomo – anche e soprattutto l’ uomo di oggi – crede di aver bisogno di tante cose: di soldi, di salute, di sicurezza, di affermazione sociale. In realtà, la sola cosa che può davvero giovargli e aiutarlo in modo decisivo è la capacità di affidarsi a quel Dio che gli è padre, e come un padre, non finisce mai di amarlo; è la determinazione di aprire il suo cuore e la sua esistenza al Salvatore che non si stanca mai di ricercare chi si era perduto; è il desiderio di lasciarsi avvolgere dalla luce della verità eterna, la sola in grado di dare senso e luce a tutte le realtà.
C’è un salmo che dice così: Getta nel Signore il tuo affanno ed Egli ti darà sostegno (Sal 54,23); vale a dire: nella vivezza della tua fede troverai un soccorso e una difesa che non ti deluderanno mai. E in altro salmo colui che si affidato al Signore può esclamare: Come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l’ anima mia.” 

Cardinal Giacomo Biffi

Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo … (MT28,20)

Se il Signore è con noi, è con noi la fonte di tutta l’ energia di cui la nostra debolezza ha bisogno; è con noi il sostegno di tutta la certezza di cui ha necessità la nostra anima dubbiosa; è con noi l’alimento di tutta la fiducia indispensabile per farci superare i più gravi e drammatici momenti di sconforto che possiamo incontrare. SE il Signore è con noi, è con noi la salvezza anche quando tutto sembra perduto; é con noi la salvezza anche quando tutto sembra perduto; è con noi ogni convincente ragione di gioia, contro ogni motivo di tristezza; è con noi la vittoria,anche se così spesso sono gli avversari di Dio e della Chiesa a sembrare i più forti.

Card. Giacomo Biffi

24 Giugno: Solennità della nascita di S. Giovanni Battista – meditazione

Ci mettiamo oggi davanti alla figura di S. Giovanni Battista di cui celebriamo la nascita e ci lasciamo interpellare dalla sua figura e dalla Parola che abbiamo ascoltato.

Il Vangelo ci parla di nascita, ma se andiamo a leggere quello che gli studiosi chiamano il “Vangelo dell’infanzia lucano” vediamo che la narrazione della nascita del Battista e quella di Gesù hanno molte caratteristiche che si richiamano in tutte e due incontriamo come annunciatore di queste due nascite l’arcangelo Gabriele.

Dio è all’origine della vita e la vita è dono di Dio. Oggi, con i progressi della scienza e della tecnica che permettono all’ uomo di curare e di progredire nella sconfitta di tante malattie e ben vengano, nello stesso tempo si è fatto strada il pensiero che la vita possa essere fabbricata, manipolata e prodotta a proprio piacimento, che si possa comprare e commercializzare e che un bambino possa essere ordinato e acquistato. Continue reading

La missione di Cristo e della Chiesa è di carattere essenzialmente spirituale

” … il Signore non risparmia le sue fatiche e si applica al suo impegno con totale abnegazione. Qual’è il fine di tutto questo?  Che cosa è venuto a fare nel mondo’ Qual’è ancora oggi il compito di Gesù che vive nella sua Chiesa?
E’ venuto ad assicurare il pane a tutti?  […] Ma non è questo lo scopo diretto della missione evangelica.
E’ venuto a guarire i malati? […] Non a questo il Padre l’ha mandato nel mondo.
E’ venuto a portare la giustizia sociale? ….
[…] Il figlio di Dio non è venuto sulla terra né per assicurarci il benessere materiale né per garantirci la salute fisica né per darci una società terrena più giusta. Questi sono tutti traguardi legittimi  che i cristiani si adopereranno di conseguire secondo le loro concrete possibilità, perché essi devono rendere operante in tutti i campi la legge
dell’amore verso gli altri e dell’attenzione verso le necessità di tutti i membri della famiglia umana. Ma non è diretto programma né di Cristo né della sua Chiesa risolvere i problemi che sono propri di chi è preposto alla vita civile.
Il Signore Gesù è invece venuto tra noi per combattere e vincere  il grande nemico dell’uomo, che è il demonio, padre della menzogna e istigatore al peccato.

Cardinal Giacono Biffi, commento alla 10 domenica del tempo ordinario B

Risultati immagini per Gesù combatte il demonio

 

15 potenti versi della Bibbia per affrontare le sfide di ogni giorno

Ogni essere umano ha delle battaglie da affrontare quotidianamente. Che tu sia uomo o donna, adolescente o anziano, impiegato o dirigente d’impresa, poco importa: oggi, in questo momento, stai affrontando una sfida. O ti stai preparando per affrontarla.

Quando si parla di problemi e ostacoli, spesso le persone sono influenzate da due approcci estremi e opposti, ma entrambi errati: alcuni pensano che la vita sia una continua sofferenza per la quale non valga la pena lottare, altri invece pensano che tutto sia semplice e che non ci sia bisogno di combattere per ottenere ciò che si vuole. Non c’è niente di più sbagliato!

Questo vale anche e soprattutto nella vita di un cristiano. Chissà quante volte ci siamo chiesti “Signore, perché capita tutto a me?”. E, cosa ancora più amara, chissà quante volte abbiamo puntato il dito verso un nostro fratello in difficoltà – forse senza rendercene conto e non necessariamente usando le parole – come a dire “Se Dio fosse con te, non avresti subito questa situazione”.

L’abbondanza della vita in Cristo non è sinonimo di “mancanza di problemi”. Anzi, seguire il Messia a volte sembra essere proprio la causa di alcune situazioni difficili! Essere cristiani, essere seguaci di Colui che ha vinto la morte, significa ben altro: vuol dire trovare la forza per “combattere il buon combattimento”. Continue reading

Meditazione/omelia sulla Solennità del Corpus Domini

Solennità SS Corpo e Sangue di Cristo.

Tixtla, Messico
Il 21 ottobre 2006, durante un ritiro parrocchiale, un’ostia consacrata che stava per essere distribuita emanò una sostanza rossastra. Il Vescovo del luogo, Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Alejo Zavala Castro, convocò una commissione teologica per determinare se si trattasse di una truffa o di un vero miracolo. Nell’ottobre 2009 invitò il dott. Ricardo Castañón Gómez a condurre una ricerca scientifica con un gruppo di scienziati, e verificare l’eventuale natura miracolosa del fenomeno. Recenemente il dottor Gómez ha terminato le sue indagini sul miracolo verificatosi a Buenos Aires.
La ricerca scientifica condotta tra l’ottobre 2009 e l’ottobre 2012 ha reso pubblica la seguente dichiarazione:

La sostanza rossastra analizzata corrisponde al sangue. In essa sono presenti emoglobina e DNA di origine umana.

Due studi che eminenti esperti forensi hanno condotto con metodologie diverse hanno dimostrato che la sostanza deriva dall’interno, escludendo l’ipotesi che qualcuno possa averla posta dall’esterno.

Il gruppo sanguigno è AB, simile a quello trovato nell’Ostia di Lanciano e nella Sacra Sindone di Torino. Un’analisi microscopica di ingrandimento e penetrazione rivela che la parte superiore del sangue è coagulata dall’ottobre 2006. Tuttavia gli strati sottostanti interni rivelano, nel febbraio 2010, la presenza di sangue fresco.

L’evento non ha una spiegazione naturale.

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Buenos Aires, Argentina
Il 18 agosto 1996, mentre padre Alejandro Pezet stava concludendo la messa nella parrocchia di Santa Maria y Caballito Almagro, una donna ha riferito che un’ostia consacrata veniva dissacrata su un portacandele nel retro della chiesa. Non potendo consumare l’ostia, padre Pezet la mise in un bicchiere d’acqua e pose questo nel tabernacolo. Continue reading