SS. Trinità : Dio è amore

Quale Dio? Potrebbe essere la domanda che ci poniamo oggi che celebriamo la festa della SS. Trinità. Tanti dicono di credere in Dio, se parliamo con loro, poi se approfondiamo non è difficile che ci si renda conto che non è il Dio che ci viene fatto conoscere nella Rivelazione, il Dio che ci ha fatto conoscere Gesù. Tanti, anche cristiani, parlano di Dio in modo vago, quasi fosse qualcosa di freddo, di astratto lontano dall’ uomo, come fosse chiuso in sé stesso. Si sono create varie caratterizzazioni su Dio, come il Dio dei filosofi, il Dio delle religioni per arrivare anche al Dio della fede.

Il Dio della fede, della nostra fede è il Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. È qualcosa che professiamo in continuazione! Il segno della croce con cui abbiamo iniziato la Messa, che ci facciamo quando entriamo in Chiesa, che apre e chiude la preghiera, il gesto con il quale veniamo benedetti è tutto un dire e professare la Trinità. Così facciamo nella professione di fede, il Credo. Nel Battesimo con cui siamo diventati cristiani, siamo stati battezzati “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo. La liturgia è sempre orientata alla Trinità. Continue reading

Con quale amore amiamo Gesù Cristo?

Non basta parlare di Lui, fare delle cose per Lui, vestirci di Lui per poter anche dire che lo amiamo. È la tenerezza con cui viviamo che dice che non siamo aceto, ma acqua che disseta.
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. (Gv 19,25-34) Continue reading

Pentecoste 2019

Si realizza oggi e ci viene descritto quello che il Signore Gesù aveva detto ai suoi e che sentivamo anche Domenica scorsa: “Ed ecco io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’ alto”. Questa potenza dall’alto è il dono dello Spirito santo. Descritto nella Bibbia come afferrabile e inafferrabile insieme, invisibile e tuttavia potente, carico di energia prorompente come il vento della tempesta, lieve come la brezza della sera che accompagna e ristora i passi del pellegrino, vitale come l’aria che si respira soggiogante nonché libero e fonte di libertà. (Mannucci)

Nel libro degli Atti l’evangelista Luca fa questa annotazione cronologica: “Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste”. È la festa ebraica Continue reading

Meditazione: Ascensione del Signore anno C: Guardare al cielo per annunciare alla Terra

Grande festa di speranza quella della Ascensione del Signore Gesù, il cui significato di quello che la Chiesa celebra in questo giorno è già annunciato e pregato nella colletta: “Poiché nel tuo Figlio asceso al cielo
la nostra umanità è innalzata accanto a te,
e noi, membra del suo corpo,
viviamo nella speranza
di raggiungere Cristo,
nostro capo, nella gloria.”

“La nostra umanità è innalzata accanto a te nella gloria …” forse noi non ci rendiamo conto appieno di quello che significano queste parole… Significano che tutta la nostra persona con tutta la sua umanità nel Signore Gesù, anche nella sua dimensione fisica è già nella beata eternità di Dio! Ma questo non è quanto noi desideriamo, cerchiamo agogniamo, per noi e per le persone che amiamo.

Se questa festa ci innalza con lo sguardo in alto verso il cielo, le letture che abbiamo ascoltato ci invitano a guardare in due direzioni. Certamente in alto per contemplare quella che è il nostro fine, la realtà finale che ci attende, che non è quella dell’annientamento, ma quella di una vita piena perfetta in Cristo. Ci invitano a guardare al Paradiso, ci invitano a pensare a una vita che non è a termine, ma senza fine, dove non esiste prima o dopo, ma solo l’eternità Invitati a guardare al Cielo nello stesso tempo non possiamo disinteressarci di guardare alla terra: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo». Continue reading

VI Domenica di Pasqua anno C: Se uno mi ama …

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.”

“Se uno mi ama …”, Gesù oggi ci invita a guardare dentro di noi e ad interrogarci ancora una volta sull’ amore! Su cosa significhi amare Gesù.

Se ci guardiamo un po’ intorno e prendiamo in mano il Vangelo vediamo che la sua Parola non è mica tanto osservata da quello che è “mondo”, ma anche da tanti cristiani. Allora andiamo a confrontarci con la Parola del Signore: il Discorso della montagna Scopriamo come i comandamenti non siano stati aboliti e già qui ne abbiamo su temi come il riconoscimento del vero e unico Dio rispetto a tutti i vari idoli che noi uomini ci siamo costruiti e continuiamo a costruirci. Sul non uccidere. In un mondo che promuove non la cultura della vita, ma quella della morte dall’ aborto all’ eutanasia.

Su come deve essere intesa la sessualità umana e vissuta. Certamente con la teoria del gender non si riconosce nella visione biblica della sessualità. Mi potrei dilungare ancora sul non rubare, sull’ esigenza della verità, sull’ indissolubilità del matrimonio e il divorzio! Quando Gesù viene interrogato su questo risponde: “al principio della creazione Dio li creò maschio e femmina. 7 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, 8 e i due saranno una sola carne. Così non sono più due, ma una sola carne. 9 L’uomo, dunque, non separi quel che Dio ha unito”. (Mc capitolo 10) Eppure quella del divorzio è una realtà che coinvolge e sconvolge la vita di tanta gente. Il rapporto con i beni.  Continue reading

IV Domenica di Pasqua: ascoltare, seguire, conoscere, vita eterna

Oggi l’immagine che ci viene proposta di Gesù è quella del buon Pastore, sarebbe meglio dire del bel pastore. Perché? A volte si sente dire di qualcuno, quella è una bella persona, cioè una persona con la quale stai bene, ti trovi a tuo agio, stare con lui ti rassicura e ci si sente capiti, accolti così come sei!

Bene Gesù è proprio così. Con Lui si sta bene, siamo rassicurati e ci sentiamo accolti, capiti così come siamo. Sì Gesù è proprio una bella persona e un bel Pastore con il quale vale la pena di intrattenere una relazione.Ma quale deve essere l’atteggiamento che noi dobbiamo avere nei suoi confronti? Continue reading

Inizio Mese di Maggio 2019

Iniziamo ancora questo bel mese dedicato a Maria, senza dimenticare che la preghiera e la devozione a Maria se si rafforza ed evidenzia in modo particolare nel mese di Maggio dovrebbe accompagnare ed essere costantemente presente nella vita del cristiano. Lo facciamo attraverso la preghiera del rosario, che ha una sua storia antichissima. Il rosario preghiera di tutti, questa che è stata definita come il salterio della Vergine, perché come il libro dei salmi, così fu organizzato il rosario nello schema delle 150 Ave Maria. Il rosario pregato da principi e mendicanti, dottori e analfabeti. Anche se oggi la devozione al Rosario nei giovani e nelle famiglie sembra notevolmente affievolita. Continue reading

Meditazione sulla Croce -Venerdì santo 2019

Oggi la Chiesa si ferma a contemplare la Passione del Signore. Siamo chiamati a rivolgerci alla Croce, questo segno che tanti portano al collo, che è diventato un accessorio della moda, come gli orecchini, che tracciamo su di noi troppo spesso con disinvoltura e leggerezza.
Un segno che oggi, sempre più, manca in tante case così da renderci dimentichi di un Dio che si è donato per amore! Leggiamo nel Vangelo: “Nessuno ha un amore più grande: dare la vita per i propri amici …” e “non vi chiamo servi, ma amici”.

Di fronte alla Passione noi siamo chiamati a pregare, a contemplare, a fare memoria e ad interrogarci.
Un innocente, “un servo”, come ci ricorda la prima lettura condannato ad una pena infamate: “Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.” La Chiesa in quel Servo ha riconosciuto il Signore Gesù che dona la sua vita sulla croce. Continue reading

Domenica delle Palme:Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?

Ci sono momenti- ma potrebbero essere una vita intera- in cui abbiamo la certezza razionale, palpabile, documentabile che Dio non esista. Momenti di rabbia, di tradimento, di delusione. O momenti di lucida evidenza: crederemo soltanto a ciò che è provato e tangibile. Soli in mezzo a un mondo ingiusto e imperfetto: è questa la triste realtà. Nella disperazione pensiamo in fondo di essere nati per soffrire. Sconfitti, divisi, spaccati, in balia delle onde: nella tempesta o alla deriva, tutto ciò che conosciamo ci dice che nessuno ci può salvare.
Dio abbandonò anche Gesù. Lo dice il Vangelo. Scelse di essere lontano, ignoto, invisibile. Così nascosto e irrispettoso da passare per inesistente. Un Dio con cui adirarsi, tanto da bramare il giorno del giudizio per rovesciare i luoghi comuni e trattarlo come imputato, colpevole di tutte le croci del mondo. Continue reading

Gv 8,1-11: l’ adultera, la Legge, la folla, Gesù. – V domenica di Quaresima C

 

Gesù perdona una donna adultera
1 Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

I personaggi dell’ episodio sono ben caratterizzati ed ognuno è interessante, curioso, non banale. La gente è protagonista, come raramente avviene. La legge di Mosè consentiva a tutti di eseguire la sentenza, dando sfogo agli istinti più reconditi e proibiti.

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