Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
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Stiamo quasi per giungere a Betlemme, presto sarà Natale penso allora che sia importante Interrogarci su quale Natale ci viene proposto e vogliamo vivere. Tutti gli spot che ci fornisce la pubblicità vogliono rappresentare un Natale luminoso, felice, gioioso, dove gente sorridente si scambia regali. Vi è un motivo ricorrente di cui abusiamo forse anche noi predicatori: pace, serenità, gioia, bontà. Già bontà, ma abbiamo mai riflettuto cosa significa quando pronunciamo questa parola?
Eccovi un significato che non ho inventato io, ma che ho trovato e ve lo propongo: “L’essere buono; carattere di chi è d’animo buono e gentile, e particolarmente di chi, sensibile alla sorte degli altri, cerca di procurare loro tutto il benessere possibile e di evitare tutto ciò che li può fare soffrire”.
Possiamo così forse capire meglio la risposta che Gesù dà quando gli dicono: “Maestro buono” e Lui risponde: “Solo Dio è buono”. Infatti, ha vissuto in pienezza l’essere buono. Continue reading