Ius soli o Ius sanguinis? Questa l’accesa, e a tratti violenta, diatriba politica che negli ultimi giorni ha infiammato il dibattito pubblico, dopo l’approdo al Senato del disegno di legge, approvato alla Camera alla fine del 2015 che, se promulgato, riconoscerebbe automaticamente la cittadinanza italiana a tutti coloro che nascono sul territorio italiano.
Un’epocale cambiamento del nostro istituto giuridico che, con un colpo di spugna, cancellerebbe il secolare principio della discendenza di sangue, per il quale il titolo di cittadino viene trasmesso per diritto, di padre (o madre) in figlio, o attraverso avi di accertata nazionalità italiana.
Il tema è di quelli fortemente divisivi e ha dato vita a schieramenti contrapposti. Da un lato, i favorevoli della “polis universale” e della “cittadinanza globale” che vedono questa legge come una doverosa concessione “umanitaria” e una miracolosa panacea che risolverebbe, d’un tratto, tutti i problemi di integrazione. Sull’altro fronte, i contrari che, all’opposto, in tale disegno di legge, scorgono nitidamente una catastrofe annunciata che porterà a conflitti razziali e alla svendita totale della nostra identità culturale. Continue reading →