Requisire le chiese: tornano i fantasmi del passato In Spagna vogliono l’esproprio dei beni cattolici

“Grazie alla legge ipotecaria del Partido Popular i vescovi si sono comprati la moschea di Cordova per soli 30 euro!”, afferma una giornalista di estrema sinistra in un articolo di opinione.

Andiamo a vedere che cosa c’è sotto. Nel 1946 la Legge ipotecaria spagnola permise che quando la Chiesa Cattolica avesse potuto dimostrare di aver goduto della proprietà di un immobile in tempo di pace e per un periodo di tempo lungo e ininterrotto, avrebbe ottenuto con esso il diritto per iscrivere nel registro pubblico della proprietà la titolarità su quel bene. Continue reading

Un attacco alla libertà religiosa E la Chiesa tace

A leggere i dialoghi ci sarebbe da ridere se non fosse tragico. Il processo imbastito dall’Ordine dei Giornalisti nei confronti di padre Livio Fanzaga su denuncia della senatrice Monica Cirinnà, ci riporta ai fasti dell’Unione Sovietica e della Cina maoista. Novelli inquisitori che giudicano errata l’esegesi cattolica di un brano dell’Apocalisse e pronunciano la sentenza di condanna. Da non credere. E da non sottovalutare. Anzi, è un segnale più che inquietante, che si unisce a tanti altri che stanno accadendo in questo periodo e che preparano tempi molto difficili.

Ormai la Gaystapo colpisce sistematicamente chiunque esprima un pensiero non in linea con l’ideologia omosessualista. Ma nel caso di padre Livio si è andati ben oltre, si colpisce direttamente la libertà religiosa: da oggi citare la Bibbia o ricordare a qualcuno che dovrà comparire davanti al tribunale di Dio, seppure il più tardi possibile, può costare caro. Non siamo ancora a ciò che dovette subire Giovanni Battista ma ci stiamo incamminando rapidamente su quella strada. Continue reading

Caso padre Livio: l’Ordine dei Giornalisti processa la Bibbia

«È stato interessante ascoltare l’intervento introduttivo di Monica Cirinnà. Questa qui, mi sembra un po’ la donna del capitolo diciassettesimo dell’Apocalisse, la Babilonia insomma, che adesso brinda con prosecco alla vittoria (ride). Signora, arriverà anche il funerale, stia tranquilla. Glielo auguro il più lontano possibile, ma arriverà anche quello».

È il 3 febbraio 2016, il giorno prima al Senato è iniziato l’esame del disegno di legge sulle unioni civili e padre Livio Fanzaga, nel suo tradizionale commento alla stampa, ricorda alla relatrice Monica Cirinnà una verità ovvia: presto o tardi morirà. Il direttore di Radio Maria sa pure che la Cirinnà si dichiara cattolica e la similitudine biblica con la Babilonia di Apocalisse 17 serve a ricordarle che quel ddl contraddice gravemente l’ordine divino della Creazione e un giorno, come tutti, dovrà rendere conto a Dio della sua condotta in terra. Continue reading

Don Pessina martire, il vescovo rompe il tabù

Poche parole, ma decisive per inquadrare la storia di don Umberto Pessina sotto un’altra luce: quella del martirio. A 71 anni di distanza dalla sua efferata morte per mano di partigiani comunisti, il vescovo di Reggio Emilia Massimo Camisasca pronuncia parole inequivocabili sul sacrificio del sacerdote attorno alla cui uccisione si è condensato il dibattito nazionale sui preti uccisi durante e dopo la Resistenza dai partigiani comunisti.

Perché sulla morte di don Pessina si è avviluppata un’intricata vicenda fatta di ferite mai rimarginate, di strumentalizzazioni politiche, di innocenti in carcere e colpevoli riemersi dopo 40 anni. E soprattutto un mix inestricabile di posizioni che hanno polarizzato a tal punto il dibattito da fare di don Pessina il caso più famoso e scottante del celebre Triangolo della morte. Un simbolo. Ora, finalmente, dopo aver concluso da tempo la vicenda giudiziaria sui suoi assassini, per don Pessina può iniziare il secondo tempo: quello della conoscenza della sua figura di sacerdote indefesso e di martire della Chiesa. Continue reading

Fa meraviglia che il Papa non risponda?( ai quattro Cardinali): Purtroppo no!

Alla sacrosanta lettera inviata da monsignor Caffarra al Papa per chiedere un incontro e discutere sulla confusione generata dai diversi modi di applicazione dell’Amoris Laetitia da parte delle Conferenze Episcopali (leggi qui), il Santo Padre ha finora ritenuto opportuno non rispondere.

Perchè?

La risposta ci sembra ovvia: perché il Papa non può rispondere.

Ovviamente non si tratta di un’impossibilità di fatto, quanto di un’impossibilità di principio, nel senso che la linea che ha scelto questo Pontefice (linea che riteniamo essere l’esito “coerente” di un’impostazione che già da tempo è presente nella Chiesa) obbliga a non rispondere, obbliga cioè a mantenere le cose in una prospettiva evanescente, fluida, differenziata, contestualizzata. Così come esige il pastoralismo. Continue reading

Ius soli o Ius sanguinis?

Ius soli o Ius sanguinis? Questa l’accesa, e a tratti violenta, diatriba politica che negli ultimi giorni ha infiammato il dibattito pubblico, dopo l’approdo al Senato del disegno di legge, approvato alla Camera alla fine del 2015 che, se promulgato, riconoscerebbe automaticamente la cittadinanza italiana a tutti coloro che nascono sul territorio italiano.

Un’epocale cambiamento del nostro istituto giuridico che, con un colpo di spugna, cancellerebbe il secolare principio della discendenza di sangue, per il quale il titolo di cittadino viene trasmesso per diritto, di padre (o madre) in figlio, o attraverso avi di accertata nazionalità italiana.

Il tema è di quelli fortemente divisivi e ha dato vita a schieramenti contrapposti. Da un lato, i favorevoli della “polis universale” e della “cittadinanza globale” che vedono questa legge come una doverosa concessione “umanitaria” e una miracolosa panacea che risolverebbe, d’un tratto, tutti i problemi di integrazione. Sull’altro fronte, i contrari che, all’opposto, in tale disegno di legge, scorgono nitidamente una catastrofe annunciata che porterà a conflitti razziali e alla svendita totale della nostra identità culturale. Continue reading

NON E’ VERO CHE LA CHIESA SIA A FAVORE DELLO IUS SOLI

E’ a monsignor Galantino, segretario della Cei, che piace la legge sullo ius soli, ma non tiene conto né del Magistero della Chiesa, né della realtà ed infine attacca anche il concetto di famiglia

Apprendiamo dagli interventi di ieri di monsignor Nunzio Galantino (segretario della Conferenza Episcopale Italiana) e di monsignor Giancarlo Perego (direttore della Fondazione Migrantes e neo-vescovo di Ferrara) che «la Chiesa italiana vuole lo ius soli». E guai a chi non è d’accordo, verrebbe da aggiungere visti i toni perentori e polemici dei due interventi, curiosamente affidati entrambi al “salotto” di Repubblica. Evitiamo di soffermarci sulle successive scomposte reazioni dei leader leghisti, così come sulla solidarietà del presidente del Senato Pietro Grasso, che possiamo entrambi archiviare alla voce “teatrino della politica”.
Ci interessa invece riprendere gli interventi dei rappresentanti della Conferenza episcopale: conoscendo chi sono, la loro uscita non è certo sorprendente, ciononostante fa sorgere alcune domande. Continue reading

OGGI IL MALE PEGGIORE E’ SENZA DUBBIO L’IMMIGRAZIONE

Stanno entrando a milioni per cambiarci per sempre..

Ecco una regola aurea di comportamento: quando siamo indecisi su quale sia peggiore tra due o più mali, occorre guardare a cosa ne pensa il Nemico. Da questo punto di vista, lui non sbaglia mai.
Cosa intendo dire? Esempio pratico, praticissimo: per la Rivoluzione cosa è più utile, difendere il femminismo o l’immigrazionismo? Infatti, è palese a tutti che le due cose sono inconciliabili: o si vantano i diritti delle donne o si vantano i diritti della sharija. Semplice.
Ebbene, da sempre, i figli, servi e buffoncelli di corte della Rivoluzione hanno dato prova che tra il male interno del mondo una volta cristiano – ovvero il femminismo – e quello proveniente dall’esterno – ma sempre per vie interne – ovvero l’invasione immigrazionista, specie islamica, quello a cui tengono di più è il secondo. E di gran lunga. Continue reading

Ius Soli, un’idea coloniale che non risolve la crisi demografica

Non è vero che in Italia occorre introdurre lo jus soli per dare la cittadinanza ai bambini degli immigrati. A norma delle leggi vigenti la ricevono già “per trasmissione” nel momento in cui i loro genitori diventano cittadini italiani. Chi non ci crede vada a leggersi l’art. 14 della legge 91/1992. Quando poi diventano maggiorenni sono perciò già facilitati nella loro richiesta di diventare cittadini italiani, se lo desiderano, il che non è peraltro scontato. Gli stranieri ormai stabiliti da noi sono giustamente interessati alla certezza dei loro diritti previdenziali e del loro permesso di soggiorno, ma non sempre alla cittadinanza. C’è paradossalmente qualcosa di coloniale in questa idea, presunta “di sinistra”, secondo cui tutti gli immigrati muoiono dalla voglia di diventare cittadini italiani. Continue reading

Lo scandalo della Pontificia Accademia per la Vita Paglia “copre” i nuovi membri. Ecco le prove

Lo scandalo internazionale suscitato dalla nomina a membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita (PAV) del professor Nigel Biggar , ha costretto il presidente della PAV, monsignor Vincenzo Paglia, a rilasciare un’intervista chiarificatrice a Vatican Insider, a un mitissimo Andrea Tornielli. C’era una remota speranza di potere cogliere almeno un barlume di ravvedimento e autocritica, ma purtroppo bisogna concludere che la toppa è peggio del buco.

È incoraggiante apprendere che la posizione del professor Biggar espressa nel dialogo con Peter Singer e denunciata dal Catholic Herald (liceità dell’aborto fino alla 18esima settimana) non sia la posizione del presidente della PAV e dell’Accademia per la Vita, ma si tratta del minimo sindacale. Il sollievo però finisce qui. Monsignor Paglia dice di avere ricevuto rassicurazione dal teologo anglicano che questi non ha mai pubblicato nulla sul tema dell’aborto. Continue reading