Più passano i giorni e più viene giù la maschera di coloro che intendono dare la morte al piccolo Charlie Gard. “Non ha nessuna qualità di vita e nessuna reale possibilità di qualità di vita”. Così recita un documento consegnato dal Great Ormond Street Hospital durante l’udienza di ieri presso l’Alta Corte di Londra, chiamata a valutare le nuove evidenze di cui si parla nel protocollo sperimentale predisposto da sette esperti di patologie mitocondriali, coordinati dal Bambin Gesù. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa e le parti si ritroveranno oggi alle 14 (le 15 in Italia) per una seduta interlocutoria in cui si fisserà una prossima riunione multidisciplinare che avrà luogo, secondo il giudice Nicholas Francis, “nel giro di giorni”.
Ma l’udienza fiume di ieri, che si è protratta per otto ore al lordo della pausa pranzo e di qualche altra breve interruzione, conferma l’abisso morale in cui è precipitata la nostra civiltà, la quale si è ridotta a disputare in un’aula di giustizia se la circonferenza cranica di un bambino bisognoso di cure sia due centimetri in più o in meno: e, da un’informazione come questa, fa dipendere una sentenza che potrà essere di vita o di morte. Da sacra qual è, la vita è perciò diventata un bene a disposizione dell’arbitrio umano, secondo sottigliezze mediche e giuridiche che potranno colpire chiunque. Continue reading